L’inquinamento aumenta il rischio di infarto
Pubblicità
L’aumento in atmosfera di polveri sottili (PM10) e ultrasottili (PM 2.5) comporta un incremento delle patologie cardiovascolari, della mortalità ad esse correlata ed un incremento di casi di tumore al polmone. L’atmosfera cambia, e con essa la nostra salute.
Recenti studi in questo campo sono presentati nell’ambito del secondo simposio internazionale Accent “I cambiamenti climatici e la variazione della composizione dell’atmosfera”, in corso a Urbino fino al 27 luglio.
L’evento, organizzato dal CNR e dal Network Europeo Accent (Atmospheric composition change: the european network of excellence), è dedicato alle cause dei mutamenti nella composizione dell'atmosfera e alla comprensione del loro impatto su clima, qualità dell'aria, ecosistemi e salute umana, al fine di promuovere una comune strategia europea.
Numerosi gli studi che suggeriscono la necessità di contenere l’aumento delle polveri sottili nelle nostre città, a salvaguardia della salute.
“Ogni aumento di 10 microgrammo/m3 di PM 2.5 (polveri di diametro inferiore a 2.5 micron) comporta un incremento del 24% di incidenza di eventi cardiovascolari collegati all’arteriosclerosi e un incremento del 76% di morte per patologie cardiovascolari”, spiega Francesco Forastiere presidente del Comitato Ambiente e salute della European Respiratory Society - “Questo studio condotto negli Usa e pubblicato sul New England Journal of Medicine è confermato da un esperimento che mostra come ratti esposti all’aria di New York sviluppino arteriosclerosi molto più velocemente, e da altri studi epidemiologici condotti in varie parti del mondo.
L’American Cancer Society ha analizzato un campione di circa 500.000 adulti dal 1982 al 1998: ogni aumento di 10 microgrammo/m3 di PM 2.5 è associato ad una maggiore mortalità per tumori del polmone (+6%), malattie cardiovascolari (+9%) e respiratorie (+14%).
Uno studio effettuato a Los Angeles riporta un aumento del 17% della mortalità per ogni incremento di 10 microgrammo/m3 di PM 2.5. Studi europei confermano questi dati”.
Eppure il peggioramento della qualità dell’aria delle città potrebbe essere “superrato” a colpi di…legge.
La European Respiratory Society è allarmata di fronte alla proposta di legge al vaglio dell’UE per l’innalzamento delle soglie limite per PM10 e PM2.5.
“Per PM 2.5 e PM 10 è stata indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità un valore guida rispettivamente di 10 e 20 microgrammo/m3. Per dare un’idea, le grandi città italiane hanno valori intorno ai 40-45 microgrammo/m3 per il PM 2.5 e 225-230 per il PM 10”, - ha affermato Francesco Forastiere. - “Il paradosso è che a fronte delle raccomandazioni dell’Oms verrà votata a breve dal Parlamento europeo la proposta di una nuova legislazione volta a portare il limite per PM 2.5 a una concentrazione di 25 microgrammo/m3 e per PM 10 a 40 microgrammo/m3. Valori decisamente troppo elevati: secondo la European Respiratory Society, l’approvazione di questa nuova direttiva europea costituisce un grave passo indietro nella politica ambientale della Ue”.
Pubblicità
Ultimo aggiornamento in Banca dati normativa (riservato agli abbonati):
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.