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Migliorare i DVR: la politica della sicurezza e le schede macchina
Arzignano (VI), 7 Lug – Convinti che la qualità di molti documenti necessari ad un efficace gestione della sicurezza, abbia notevoli margini di miglioramento, continuiamo a parlare della campagna informativa, promossa dal Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti Lavoro (SPISAL) dell’ ULSS 5 dell’Ovest vicentino, per migliorare la compilazione e promuovere l’aggiornamento dei documenti di valutazione dei rischi ( DVR).
Lo SPISAL vicentino propone al datore di lavoro - con il documento “ L’Organizzazione per la gestione della sicurezza & il Documento di Valutazione dei Rischi sono in continua evoluzione” - un percorso di miglioramento del DVR in 8 punti.
Uno di questi punti è relativo al’esplicito impegno del datore di lavoro (DdL) sulla missione della sicurezza aziendale: il DdL deve scrivere e comunicare a tutti i Lavoratori la sua Politica della sicurezza. L’Impegno del Datore di Lavoro sulla Sicurezza è come una Carta Costituzionale della Prevenzione Aziendale che è alla base di tutte le procedure di sicurezza, le regole, le direttive, ecc.
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A questo proposito – e in riferimento a quanto indicato nel Decreto legislativo 81/2008 (art.2, comma 1, lett.dd) - riportiamo ampi stralci del documento “Un esempio di formalizzazione dell’impegno del Datore di Lavoro in tema di Prevenzione nei luoghi di lavoro” che raccoglie una bozza di lettera del DdL per i lavoratori:
Il sig. XXXX Datore di Lavoro di questa Azienda ricorda a tutti i Dirigenti e a tutti i Lavoratori che è impegnato in prima persona ad assicurare la sicurezza personale e la salute di ogni Lavoratore. Allo scopo di conseguire questo obiettivo la prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute nella nostra Impresa sono organizzati in modo da fare parte integrante di ogni fase di lavorazione. Il dott. XXXX ricorda a tutti i Lavoratori che devono assolutamente rispettare scrupolosamente le Direttive di sicurezza stabilite e comunicate. Il DdL conferma che è sua volontà che tutti i lavoratori si astengano da compiere azioni che possono comportare un rischio di danno a Persone o cose e che inoltre sono invitati a segnalare al loro diretto Responsabile ogni situazione pericolosa ed ogni macchina o impianto che non siano sicure. Nell’ambito della Missione Aziendale stabilita il dott. XXXX chiede a tutti i suoi Collaboratori in questa Azienda di impegnarsi nell’attuare quanto necessario per prevenire i rischi per la salute e la sicurezza secondo le Responsabilità e le Competenze che ad ognuno sono state assegnate. Il dott. XXXX si impegna ad assicurare la disponibilità di tutte le risorse necessarie per conseguire questo obiettivo e a verificare periodicamente il grado di adesione a questo impegno dei Dirigenti, dei Preposti e dei Lavoratori, rilevando le Non Conformità ed attivando le eventuali Azioni Correttive. Il DdL si impegna a fare in modo che tutte le lavorazioni siano eseguite rispettando i massimi livelli di sicurezza possibili provvedendo le risorse necessarie per il miglioramento degli impianti e per la formazione di tutti gli addetti. Tutti i Lavoratori sono invitati a comunicare le loro osservazioni utili a migliorare la prevenzione dei rischi al sig.YYYY, Responsabile SPP di questa Azienda. |
Tra gli otto punti indicati dallo SPISAL vicentino è presente anche la redazione della scheda macchina/impianto, uno strumento strategico per attivare la gestione della manutenzione in sicurezza. La redazione di una scheda di questo tipo è un punto di passaggio necessario per proseguire nella definizione delle procedure destinate a regolare il corretto uso e la manutenzione delle macchine e impianti.
Poiché alcuni nostri lettori, dopo la lettura degli otto punti per il miglioramento del DVR, avevano sollevato alcune perplessità sul contenuto di tale scheda, pubblichiamo un breve stralcio della “Scheda generale per redazione di scheda macchina/impianto”.
Tale scheda deve contenere:
–descrizione della macchina: i dati di macchina (identificazione, fabbricante, anno di costruzione), magari usando anche delle foto; la normativa di riferimento e eventuali norme tecniche, localizzazione del manuale d’uso e altra documentazione relativa all’uso in sicurezza (ad esempio procedure per manutenzione procedure, registro verifiche periodiche); l’uso / gli usi consentiti specificando che ogni altro uso è vietato; le principali strutture di sicurezza (ripari fissi, ripari mobili, pulsanti emergenza, ecc.); la segnaletica che deve essere presente sulla macchina o in prossimità;
-disposizioni per l’uso, la regolazione e la pulizia della macchina: chiara indicazione di quali sono i Lavoratori autorizzati all’uso della macchina e alla segnalazione/gestione di eventuali malfunzionamenti (è “importante che qui siano indicati con dettaglio i compiti assegnati al Lavoratore Autorizzato : avvio/ arresto ciclo normale, pulizia, regolazione”); formazione specifica richiesta per l’uso della macchina (prevista per legge o predisposta dal datore di lavoro); i “ rischi residui riscontrabili sulla macchina durante tali fasi di lavoro, sia in caso di uso corretto che in caso di uso non corretto ragionevolmente prevedibile. Per tutti questi rischi devono essere indicate le misure di tutela previste”; i “Dispositivi di Protezione Individuale richiesti per tali fasi di lavoro;anche qui prevedere collegamento con sezione DVR dedicata ai DPI”; le “procedure per garantire il corretto funzionamento della macchina e la sicurezza dell’operatore prima, durante e a conclusione di ogni fase di lavoro”. Si ricorda a questo proposito che le corrette procedure di lavoro in sicurezza complete di obblighi, divieti ecc devono essere parte integrante del modulo formativo. Un ultima nota: “generalmente tutte le macchine e le attrezzature richiedono verifiche periodiche, lubrificazioni controlli ecc: bisogna indicarle dettagliatamente specificando chi è incaricato, come e dove l’incaricato le deve registrare”;
-disposizioni specifiche per la manutenzione: “tale sezione dovrebbe essere redatta secondo la logica e le indicazioni della struttura della sezione precedente al fine di fornire le indicazioni specifiche per la sicurezza degli addetti alla manutenzione della macchina (fase in cui potrebbero essere disabilitati o rimossi alcuni ripari o dispositivi di sicurezza, richiedendo pertanto differenti professionalità e misure di sicurezza aggiuntive). La fase di manutenzione moltiplica di alcuni fattori il rischio di infortuni e deve essere gestita con particolare attenzione”.
Il documento ricorda che “per tutte le fasi della manutenzione che richiedono di agire in situazioni di sicurezza diminuita bisogna indicarle specificamente e redigere procedure dettagliate che garantiscano adempimento ad art. 15 (D.Lgs. 81/2008, ndr)”.
“Particolare attenzione deve essere posta a nell’organizzare la sicurezza nelle fasi che richiedono l’interevento congiunto di due operatori: p.e. uno interviene sulla macchina mentre l’altro azione comandi di avvio”.
Rimandiamo i nostri lettori ad una lettura integrale del documento, documento che riporta, a titolo esemplificativo, anche alcune specifiche situazioni con sicurezza diminuita.
Ricordiamo per concludere che “tutte le modalità operative in sicurezza diminuite che non fossero esplicitamente individuate e gestite possono costituire evidenza oggettiva di difformità da obblighi di legge”.
“ Un esempio di formalizzazione dell’impegno del Datore di Lavoro in tema di Prevenzione nei luoghi di lavoro”, Dipartimento di Prevenzione - Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti Lavoro (SPISAL) dell’ULSS 5 dell’Ovest vicentino (formato PDF, 66 kB).
“ Scheda generale per redazione di scheda macchina/impianto”, Dipartimento di Prevenzione - Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti Lavoro (SPISAL) dell’ULSS 5 dell’Ovest vicentino (formato PDF, 75 kB).
Link relativo ad uno spazio web dell’ULSS 5 con documenti utili per l’analisi e gestione dei rischi
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: F. Volta - likes: 0 | 07/07/2011 (08:55:19) |
Il contenuto delle "schede macchina" indicato nell'articolo è già affrontato nel manuale d'uso e manutenzione redatto dal costruttore a fronte delle direttive UE di prodotto applicabili, che deve evidenziare appunto tutti gli elementi citati nell'articolo (DPI inclusi e procedure di manutenzione incluse). Perchè richiedere al datore una duplicazione di informazioni e di sforzi? Rimane salva chiaramente la necessità del datore, di effettuare una buona dvr che comprenda anche gli aspetti citati nell'articolo (manutenzioni etc; rimando agli allegati del Dlgs. 17/10 ed ai requisiti minimi riportati nelle EN armonizzate). Il manuale è conseguenza dell'analisi dei rischi del fabbricante come richiesto dalle direttive UE di prodotto. Corollario della posizione dell'articolo è che il datore di lavoro si sostituisce al fabbricante, effettuando una dvr macchina dettagliata per poter produrre una scheda macchina. Farò-ritengo- procedure e documenti integrativi nel caso in cui il manuale sia per alcuni punti carente (es. macchine ante CE). Rimane il problema pratico di come produrre una scheda macchina per un impianto complesso (una linea di produzione frigoriferi ad esempio, un impianto di processo in un'azienda chimica). Credo si stia andando oltre... |
Rispondi Autore: F. Volta - likes: 0 | 07/07/2011 (09:02:08) |
Specifico meglio quanto detto sopra "Rimane salva chiaramente la necessità del datore, di effettuare una buona dvr": cioè i rischi dell'utilizzatore/gruppo omogeneo che usa la macchina, CE o non CE, vanno valutati comunque, ma le procedure d'uso, anche i requisiti di formazione minimi sono citati nei manuali del costruttore (se fatti bene...). |
Rispondi Autore: Massimo Ceriati - likes: 0 | 11/07/2011 (08:27:57) |
In effetti molti dei punti elencati nella scheda macchine di cui si parla, "dovrebbero" essere presenti nel manuale uso e manutenzione della macchina. Dico "dovrebbero" perchè in molti casi non è così. Purtroppo quasi un manuale su quattro non è conforme alle direttive e uno su tre e’ la causa di infortunio mortale. E’ quanto emerge dal “Sesto Rapporto sull’attività di sorveglianza del mercato svolta per i prodotti che rientrano nel campo di applicazione della Direttiva Macchine 98/37/CE” curato dall’Ispesl”. E sicuramente, essendo dati derivanti dai soli accertamenti tecnici (quindi un totale di 2052 modelli di macchina) il dato, almeno sulla conformità è molto inferiore alla realtà. Per gli impianti complessi se il costruttore ha fornito l'impianto chiavi in mano dovrebbe aver fornito anche il manuale d'impianto. Se invece le macchine sono state fornite separate, sarà il datore di lavoro che dovrà realizzare l'analisi dei rischi, il manuale d'impianto e il relativo fascicolo tecnico. |