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Osha: nuovo servizio web dedicato alla sicurezza del trasporto stradale
Bilbao, 13 Mag - L’ Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) sta presentando in questi mesi diversi documenti per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori nel comparto dei trasporti.
Dopo aver recentemente affrontato il tema dei trasporti ferroviari, aerei e per vie navigabili, sono stati ad esempio resi disponibili materiali specifici per il settore del trasporto stradale, anche in relazione alla collaborazione dell’EU-OSHA al “ Decennio di azione per la sicurezza stradale” indetto dalle Nazioni Unite e volto a ridurre i rischi per i conducenti sulle strade.
Nel sito dell’Agenzia vengono presentati alcuni spunti di riflessione:
- “nel 2009, in Europa, più di mille camionisti sono deceduti a seguito di incidenti stradali, il 60% di questi era costituito da conducenti di veicoli leggeri”;
- “i fattorini in bici o in motocicletta, i camionisti e i conducenti di furgoni, così come gli autisti di autobus e pullman, sono i soggetti che più corrono il rischio di perdere la vita in un incidente stradale o di subire infortuni non mortali. Oltre al pericolo di morte e di infortunio a causa di incidenti, i lavoratori di questo settore devono far fronte a una serie di gravi rischi correlati alla movimentazione di pesi, a scivolamenti e cadute dai veicoli, all'esposizione alle vibrazioni, nonché a furti e violenze”;
- “l'opera di sensibilizzazione dei conducenti del settore del trasporto stradale sui rischi in cui possono incorrere e su come affrontarli, può risultare particolarmente ardua. In genere i conducenti lavorano da soli e le loro prestazioni vengono spesso richieste per lavori di natura estremamente indipendente. La maggior parte delle aziende sono piccole imprese, con meno di 10 dipendenti, e molti conducenti sono autonomi”.
Per favorire la prevenzione degli incidenti e migliorare la gestione dei vari rischi a cui sono soggetti i lavoratori nel settore del trasporto stradale è stata sviluppata una nuova sezione web dell'EU-OSHA che dà accesso a un vasto ventaglio di risorse.
Ricordiamo che il settore del trasporto stradale comprende varie figure professionali, ad esempio i conducenti di camion e furgoni, i tassisti e gli autisti, i conducenti di autobus e pullman nonché i corrieri in bicicletta e in motocicletta.
E queste attività lavorative richiedono elevati livelli di competenza e capacità professionali. Infatti i “conducenti di veicoli per il trasporto stradale di merci su lunga distanza, per esempio, non solo devono dimostrarsi abili guidatori ma devono essere anche in grado di compiere manovre di carico e scarico, possedere le competenze necessarie per la risoluzione di problemi tecnici, avere una certa competenza linguistica, essere in grado di svolgere un'attività amministrativa di base nonché fungere da ‘ambasciatori’ della propria impresa in altri paesi”.
E spesso questi lavoratori “sono tenuti a effettuare una consegna puntuale delle proprie merci, indipendentemente dalle condizioni climatiche e stradali che incontrano”. Inoltre il carico può anche “essere costituito da sostanze pericolose o da merci fragili per le quali è richiesta maggiore attenzione e responsabilità”.
Nella relazione “OSH in figures: Occupational safety and health in the transport sector — an overview” – relazione che PuntoSicuro ha già presentato in un precedente articolo – vengono posti in evidenza i pericoli, i rischi e le problematiche in materia di SSL per il settore del trasporto stradale.
In questo settore i principali pericoli e rischi fisici comprendono: “esposizione alle vibrazioni e a una prolungata postura seduta (modello del sedile, della cabina e degli altri equipaggiamenti); movimentazione manuale; esposizione al rumore – nelle operazioni di carico e scarico, alla guida di un camion (rumore causato da motore, pneumatici, sistema di ventilazione, ecc.); inalazione di vapori e fumi, movimentazione di sostanze pericolose (fumi di scarico, sostanze chimiche a bordo, carburante, esposizione a polveri stradali durante le operazioni di carico e scarico, le soste di riposo e il lavaggio e la preparazione del veicolo); condizioni climatiche (calore, freddo, spifferi, pioggia e così via); possibilità limitate di condizioni di lavoro ergonomiche e di stili di vita sani”.
Inoltre la stanchezza è “uno dei problemi di salute più comunemente segnalato nel settore del trasporto su strada, secondo quanto risulta dall'indagine dell'Eurofond sulle condizioni di lavoro in Europa e dalle indagini nazionali. Il settore del trasporto stradale è estremamente competitivo, i carichi di lavoro sono in continuo aumento così come le pressioni cui devono far fronte gli autisti, un esempio ne è la richiesta da parte dei clienti di consegne più rapide ed economiche. Da ciò scaturiscono problematiche quali la ‘gestione just-in-time’, l'aumento del traffico, il monitoraggio a distanza e per molti autisti orari di lavoro prolungati e irregolari”.
Anche la violenza e le molestie sono in aumento nel settore dei trasporti, benché siano raramente denunciate. E non bisogna dimenticare che la forza lavoro del settore dei trasporti “sta invecchiando a un ritmo maggiore rispetto alla popolazione lavorativa generale il che può comportare un'insufficienza nell'offerta di manodopera”.
Infine l’EU-OSHA sottolinea la continua modifica dei contenuti del lavoro che dipende anche da un “uso crescente di nuove tecnologie, come gli strumenti di programmazione e di controllo a distanza e i computer di bordo per la comunicazione e la registrazione delle consegne delle merci”. Senza dimenticare la necessità di conoscere i codici stradali dell'UE e le lingue.
Vediamo ora alcuni fattori di rischio evidenziati per alcuni sottosettori del comparto trasporti:
- trasporto pubblico di passeggeri: violenza e molestie; maggiore contatto con gli utenti, compresa la traduzioni ai passeggeri di eventuali modifiche organizzative e alle biglietterie; lavoro in condizioni di isolamento; turni; richieste lavorative conflittuali (gestione della clientela e conduzione del veicolo), questo produce un aumento della pressione sanguigna e disturbi cardiovascolari; necessità dovute all'invecchiamento della forza lavoro;
- servizio taxi: violenza e aggressioni, mancanza di sistemi di segnalazione e formazione; lavoro in condizioni di isolamento; problemi di orario e turni di lavoro; concezione dei luoghi di lavoro; necessità di utilizzare mezzi di comunicazione durante la conduzione del veicolo;
- trasporto stradale di merci su lunga distanza: gestione just-in-time, che comporta un'elevata pressione durante il lavoro; pressioni da parte dei clienti; lavorare presso altri; uso crescente del monitoraggio a distanza e di complesse tecnologie; concezione dei luoghi di lavoro; possibilità di accedere a strutture e servizi (igienici, alimentari e sanitari); malattie infettive; violenza e aggressioni; lavoro in condizioni di isolamento; prolungata postura seduta ed esposizione alle vibrazioni; rischi di incidenti, compresi quelli durante le operazioni di carico e scarico; necessità dovute all'invecchiamento della forza lavoro;
- trasporto di merci pericolose: rischi di incidenti, compresi i rischi di incendio e di esplosione; esposizione a sostanze pericolose, soprattutto durante le operazioni di carico e scarico; rischi di cadute da veicoli e altri mezzi di trasporto;
- servizi di corriere: condizioni imprevedibili presso le sedi dei clienti, per esempio la possibilità di usufruire di supporti sicuri per il sollevamento; aspettative dei clienti e contatto con la clientela; rischi di incidenti e condizioni climatiche, per esempio nel caso di corrieri in bicicletta; sollevamento e movimentazione di pacchi/merci le cui dimensioni e forme risultano imprevedibili; questioni di organizzazione del lavoro – pressione sul lavoro a causa di cambiamenti di mansione a breve termine, utilizzo del monitoraggio a distanza/dei sistemi di contatto (gli autisti ricevono gli ordini mentre sono alla guida del veicolo).
Per concludere ricordiamo le parole del direttore dell'EU-OSHA, Jukka Takala che sottolinea come sia possibile “alzare la soglia di sensibilizzazione sui rischi e promuovere le buone prassi nel settore del trasporto stradale. Oltre a consentire una riduzione del costo umano a seguito di incidenti e infortuni, questo tipo di approccio può portare a vantaggi economici per le imprese, a prescindere dalle loro dimensioni”.
Infatti ricordiamo che sono molti i vantaggi di un’adeguata gestione della sicurezza stradale in ambito lavorativo, indipendentemente dalle dimensioni delle imprese.
Ad esempio una “riduzione del numero di:
- “giorni persi a seguito di infortuni;
- veicoli ritirati dalle strade per le riparazioni;
- ordini persi;
- indagini e pratiche relative agli incidenti”.
“ Sicurezza e salute sul lavoro per gli autisti addetti al trasporto stradale”, spazio web sul portale dell’EU-OSHA.
Tiziano Menduto
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