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Un importante elemento di salvaguardia dell’incolumità dei lavoratori è la corretta gestione delle emergenze e dei primi soccorsi in caso di infortunio.
Utili indicazioni sul primo soccorso si possono trovare in un documento pubblicato su trentinosalute.net, un sito curato dalla Provincia Autonoma di Trento e dal Servizio Sanitario del Trentino; il documento, curato dal Nucleo Operativo del Medico Competente – Azienda Provinciale per i Sevizi Sanitari di Trento, è intitolato “ Istruzioni per un uso corretto dei presidi sanitari contenuti nel pacchetto di medicazione”.
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Primo soccorso: come utilizzare il pacchetto di medicazione
Un importante elemento di salvaguardia dell’incolumità dei lavoratori è la corretta gestione delle emergenze e dei primi soccorsi in caso di infortunio.
Utili indicazioni sul primo soccorso si possono trovare in un documento pubblicato su trentinosalute.net, un sito curato dalla Provincia Autonoma di Trento e dal Servizio Sanitario del Trentino; il documento, curato dal Nucleo Operativo del Medico Competente – Azienda Provinciale per i Sevizi Sanitari di Trento, è intitolato “ Istruzioni per un uso corretto dei presidi sanitari contenuti nel pacchetto di medicazione”.
Prima di parlare dei presidi sanitari ricordiamo che il Decreto legislativo 81/2008 prevede che in ogni azienda sia organizzato un sistema di primo soccorso, sistema che comprende una serie di procedure riunite nel piano di emergenza.
Il piano prevede a sua volta un servizio di primo soccorso composto da alcuni addetti, opportunamente addestrati, che prestano assistenza agli infortunati in attesa dei soccorsi medici del servizio di assistenza sanitaria di emergenza, il 118.
Sempre il D. Lgs. n. 81/2008 all’articolo 45 (Primo soccorso) indica che le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione, individuati in relazione alla natura dell'attività, al numero dei lavoratori occupati ed ai fattori di rischio sono individuati dal decreto ministeriale 15 luglio 2003, n. 388 e dai successivi decreti ministeriali di adeguamento acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
E nel decreto 388 si fa riferimento al pacchetto di medicazione, attrezzatura di primo soccorso tenuta presso ciascun luogo di lavoro e contenente la dotazione minima indicata nell'allegato 2 dello stesso decreto. Pacchetto che deve essere in perfetto stato, deve essere controllato periodicamente e deve essere facilmente accessibile.
Siamo tuttavia formati sull’uso dei diversi componenti di questo pacchetto di medicazione?
È evidente che un intervento rapido ed efficace dei soccorsi è possibile solo se tutti in azienda conoscono le procedure di emergenza e se hanno ricevuto una formazione specifica con esercitazioni periodiche.
Veniamo al pacchetto e all’uso di alcuni suoi componenti facendo riferimento al documento della Provincia Autonoma di Trento e al contenuto minimo indicato nell’allegato del D.Lgs. 388/2003:
- “guanti sterili monouso: vanno indossati immediatamente prima di prestare soccorso in tutti i casi di infortunio. I guanti devono essere rimossi subito dopo l’uso (e mai riutilizzati) e prima di toccare oggetti non contaminati e superfici ambientali”. Il documento ricorda che nel toglierli bisogna fare attenzione a non contaminarsi e, dopo la loro rimozione, lavarsi possibilmente le mani;
- “soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio: indicata per la disinfezione di ferite lievi, contusione aperta, puntura d’insetto, abrasioni, escoriazioni. Prima di procedere alla disinfezione della ferita è bene detergere la cute lesa con soluzione fisiologica o acqua potabile. Il disinfettante si applica attorno alla ferita con una garza sterile (dal centro alla periferia). Prima dell’uso è consigliabile leggere le informazioni contenute nel foglio illustrativo;
- soluzione fisiologica (sodio cloruro 0.9%): la soluzione fisiologica è indicata nel lavaggio di ferite o in caso di contaminazioni accidentali degli occhi;
- compresse di garza sterili: indicate per la pulizia, la disinfezione e la protezione delle ferite. Per la protezione delle ferite appoggiare la garza ripiegata sopra la ferita e fissare con il cerotto o una benda. Nell’impiego di questi presidi va mantenuta la sterilità, quindi per la loro manipolazione è bene usare le pinze sterili monouso. Non utilizzate, una volta aperta la busta le garze perdono la loro sterilità; quindi non utilizzare le garze residue per altre medicazioni;
- pinzetta da medicazione sterile monouso: indicata per la rimozione di piccoli corpi estranei ed ogni qualvolta si deve operare con materiale sterile. Per mantenere la sterilità della pinza occorre prestare molta attenzione all’apertura della confezione, aprendola dalla parte in cui la pinza è saldata. La parte che si può toccare con le mani è quella centrale o sagomata;
- cotone idrofilo: il cotone va utilizzato solo come materiale assorbente in caso di perdita abbondante di sangue, unitamente alla garza. E’ importante non usarlo direttamente sulle ferite perché può lasciare residui di filamento di cotone”. Il documento ricorda che gli usi del cotone idrofilo possono essere diversi (tamponcini da medicazioni da imbibire con il disinfettante, ulteriori protezioni esterne alle medicazioni già eseguite, ammorbidimento dello steccaggio bendato di fratture e contusioni, tamponi nasali estemporanei, …);
- cerotti medicati: “si intendono i cerottini di uso comune, che si trovano già confezionati sterilmente, in diverse misure. Sono molto utili, di facile e diretta applicazione su ferite e abrasioni. È importante che l’applicazione avvenga su cute asciutta dopo aver pulito e disinfettato la ferita e l’area circostante”;
- cerotto alto cm 2,5: “può essere usato per fermare le garze di una medicazione o le estremità di un bendaggio e non va mai applicato direttamente su di una ferita. Evitare di fare un giro completo del cerotto intorno all’arto (per non bloccare la circolazione);
- benda orlata: particolare tipo di benda abbastanza resistente, che non si sfilaccia e che presenta una certa versatilità d'impiego. E’ indicata per: a) il bendaggio di una medicazione complessa; b) eseguire il bendaggio compressivo in caso di emorragia persistente; c) praticare immobilizzazioni estemporanee di un arto traumatizzato, avvolgendola intorno all'arto stesso e alla stecca per fratture che lo rettilineizza”;
- forbici: “è importante che siano del tipo “taglia abiti” e non forbicine. Si utilizzano per tagliare cerotti, bende, rete elastica, per aprire confezione della soluzione fisiologica e per tagliare i vestiti, nei traumi (per verificare la presenza di ferite sotto i vestiti), nelle ustioni da sostanze chimiche (per eliminare velocemente i vestiti impregnati);
- laccio emostatico: è importante prevedere un laccio emostatico ‘arterioso’, utilizzato per il controllo delle emorragie di un arto”. Il documento ricorda che “va utilizzato da personale adeguatamente formato solo in casi estremi perché, arrestando completamente la circolazione dell’arto, questo va in sofferenza, con il rischio di cancrena”. Ecco comunque alcune brevi istruzioni: “stringere il laccio fino all’arresto del sanguinamento ma non oltre, annotare l’ora di applicazione; rimuovere o allentare la fascia è pericoloso (perché si possono liberare in circolo coaguli, con conseguente rischio di ostruzione di vasi sanguigni); l’applicazione del laccio va fatta a monte della ferita (non a contatto con la ferita) e più vicino possibile alla radice dell’arto; mai sotto il ginocchio o il gomito”;
- ghiaccio pronto all’uso: “è indicato in caso di contusione, distorsione, amputazione, puntura d’insetto. Attivare dando un colpo secco e deciso con la mano chiusa alla busta per causare la rottura del sacchetto d’acqua contenuto all’interno, agitare la confezione per avere un freddo immediato. Interporre una garza tra la busta e la parte interessata, all’occorrenza fissare la confezione con una fascia. Non porre la parte amputata direttamente a contatto con il ghiaccio;
- sacchetto monouso per raccolta di rifiuti sanitari: è necessario per raccogliere tutto il materiale infetto. Può essere utilizzato per contenere eventuali parti amputate”.
Rimandando al documento originale (che si occupa anche di eventuali presidi per la respirazione artificiale, teli termici e triangolari, pinzette, visiere, siringhe, acqua ossigenata, pomate, …), ricordiamo - come indicato nel decreto 388/2003 – che ogni pacchetto di medicazione deve contenere specifiche istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza.
Nucleo Operativo del Medico Competente – Azienda Provinciale per i Sevizi Sanitari di Trento, “ Istruzioni per un uso corretto dei presidi sanitari contenuti nel pacchetto di medicazione” (Formato PDF, 32 kB).
Il piano prevede a sua volta un servizio di primo soccorso composto da alcuni addetti, opportunamente addestrati, che prestano assistenza agli infortunati in attesa dei soccorsi medici del servizio di assistenza sanitaria di emergenza, il 118.
Sempre il D. Lgs. n. 81/2008 all’articolo 45 (Primo soccorso) indica che le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione, individuati in relazione alla natura dell'attività, al numero dei lavoratori occupati ed ai fattori di rischio sono individuati dal decreto ministeriale 15 luglio 2003, n. 388 e dai successivi decreti ministeriali di adeguamento acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
E nel decreto 388 si fa riferimento al pacchetto di medicazione, attrezzatura di primo soccorso tenuta presso ciascun luogo di lavoro e contenente la dotazione minima indicata nell'allegato 2 dello stesso decreto. Pacchetto che deve essere in perfetto stato, deve essere controllato periodicamente e deve essere facilmente accessibile.
Siamo tuttavia formati sull’uso dei diversi componenti di questo pacchetto di medicazione?
È evidente che un intervento rapido ed efficace dei soccorsi è possibile solo se tutti in azienda conoscono le procedure di emergenza e se hanno ricevuto una formazione specifica con esercitazioni periodiche.
Veniamo al pacchetto e all’uso di alcuni suoi componenti facendo riferimento al documento della Provincia Autonoma di Trento e al contenuto minimo indicato nell’allegato del D.Lgs. 388/2003:
- “guanti sterili monouso: vanno indossati immediatamente prima di prestare soccorso in tutti i casi di infortunio. I guanti devono essere rimossi subito dopo l’uso (e mai riutilizzati) e prima di toccare oggetti non contaminati e superfici ambientali”. Il documento ricorda che nel toglierli bisogna fare attenzione a non contaminarsi e, dopo la loro rimozione, lavarsi possibilmente le mani;
- “soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio: indicata per la disinfezione di ferite lievi, contusione aperta, puntura d’insetto, abrasioni, escoriazioni. Prima di procedere alla disinfezione della ferita è bene detergere la cute lesa con soluzione fisiologica o acqua potabile. Il disinfettante si applica attorno alla ferita con una garza sterile (dal centro alla periferia). Prima dell’uso è consigliabile leggere le informazioni contenute nel foglio illustrativo;
- soluzione fisiologica (sodio cloruro 0.9%): la soluzione fisiologica è indicata nel lavaggio di ferite o in caso di contaminazioni accidentali degli occhi;
- compresse di garza sterili: indicate per la pulizia, la disinfezione e la protezione delle ferite. Per la protezione delle ferite appoggiare la garza ripiegata sopra la ferita e fissare con il cerotto o una benda. Nell’impiego di questi presidi va mantenuta la sterilità, quindi per la loro manipolazione è bene usare le pinze sterili monouso. Non utilizzate, una volta aperta la busta le garze perdono la loro sterilità; quindi non utilizzare le garze residue per altre medicazioni;
- pinzetta da medicazione sterile monouso: indicata per la rimozione di piccoli corpi estranei ed ogni qualvolta si deve operare con materiale sterile. Per mantenere la sterilità della pinza occorre prestare molta attenzione all’apertura della confezione, aprendola dalla parte in cui la pinza è saldata. La parte che si può toccare con le mani è quella centrale o sagomata;
- cotone idrofilo: il cotone va utilizzato solo come materiale assorbente in caso di perdita abbondante di sangue, unitamente alla garza. E’ importante non usarlo direttamente sulle ferite perché può lasciare residui di filamento di cotone”. Il documento ricorda che gli usi del cotone idrofilo possono essere diversi (tamponcini da medicazioni da imbibire con il disinfettante, ulteriori protezioni esterne alle medicazioni già eseguite, ammorbidimento dello steccaggio bendato di fratture e contusioni, tamponi nasali estemporanei, …);
- cerotti medicati: “si intendono i cerottini di uso comune, che si trovano già confezionati sterilmente, in diverse misure. Sono molto utili, di facile e diretta applicazione su ferite e abrasioni. È importante che l’applicazione avvenga su cute asciutta dopo aver pulito e disinfettato la ferita e l’area circostante”;
- cerotto alto cm 2,5: “può essere usato per fermare le garze di una medicazione o le estremità di un bendaggio e non va mai applicato direttamente su di una ferita. Evitare di fare un giro completo del cerotto intorno all’arto (per non bloccare la circolazione);
- benda orlata: particolare tipo di benda abbastanza resistente, che non si sfilaccia e che presenta una certa versatilità d'impiego. E’ indicata per: a) il bendaggio di una medicazione complessa; b) eseguire il bendaggio compressivo in caso di emorragia persistente; c) praticare immobilizzazioni estemporanee di un arto traumatizzato, avvolgendola intorno all'arto stesso e alla stecca per fratture che lo rettilineizza”;
- forbici: “è importante che siano del tipo “taglia abiti” e non forbicine. Si utilizzano per tagliare cerotti, bende, rete elastica, per aprire confezione della soluzione fisiologica e per tagliare i vestiti, nei traumi (per verificare la presenza di ferite sotto i vestiti), nelle ustioni da sostanze chimiche (per eliminare velocemente i vestiti impregnati);
- laccio emostatico: è importante prevedere un laccio emostatico ‘arterioso’, utilizzato per il controllo delle emorragie di un arto”. Il documento ricorda che “va utilizzato da personale adeguatamente formato solo in casi estremi perché, arrestando completamente la circolazione dell’arto, questo va in sofferenza, con il rischio di cancrena”. Ecco comunque alcune brevi istruzioni: “stringere il laccio fino all’arresto del sanguinamento ma non oltre, annotare l’ora di applicazione; rimuovere o allentare la fascia è pericoloso (perché si possono liberare in circolo coaguli, con conseguente rischio di ostruzione di vasi sanguigni); l’applicazione del laccio va fatta a monte della ferita (non a contatto con la ferita) e più vicino possibile alla radice dell’arto; mai sotto il ginocchio o il gomito”;
- ghiaccio pronto all’uso: “è indicato in caso di contusione, distorsione, amputazione, puntura d’insetto. Attivare dando un colpo secco e deciso con la mano chiusa alla busta per causare la rottura del sacchetto d’acqua contenuto all’interno, agitare la confezione per avere un freddo immediato. Interporre una garza tra la busta e la parte interessata, all’occorrenza fissare la confezione con una fascia. Non porre la parte amputata direttamente a contatto con il ghiaccio;
- sacchetto monouso per raccolta di rifiuti sanitari: è necessario per raccogliere tutto il materiale infetto. Può essere utilizzato per contenere eventuali parti amputate”.
Rimandando al documento originale (che si occupa anche di eventuali presidi per la respirazione artificiale, teli termici e triangolari, pinzette, visiere, siringhe, acqua ossigenata, pomate, …), ricordiamo - come indicato nel decreto 388/2003 – che ogni pacchetto di medicazione deve contenere specifiche istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza.
Nucleo Operativo del Medico Competente – Azienda Provinciale per i Sevizi Sanitari di Trento, “ Istruzioni per un uso corretto dei presidi sanitari contenuti nel pacchetto di medicazione” (Formato PDF, 32 kB).
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Rispondi Autore: ilaria d'ambrosio - likes: 0 | 26/03/2013 (11:55:50) |
molto utile il prontuario dei trentini ma... la soluzione fisiologica una volta aperto il flacone deve essere buttato. il disinfettante Iodopovidone è in soluzione acquosa quindi una volta aperto il flacone deve essere richiuso accuratamente o buttato perchè evapora. Qualsiasi presidio sterile: pinzette, garze, teli, guanti, laccio emostatico vanno gettati se la confezione viene aperta.. ecc... sono indicazioni che i lavoratori DEVONO conoscere e non sono scritte da nessuna parte. |
Rispondi Autore: Giovanna Pellegrino - likes: 0 | 30/08/2016 (10:27:11) |
grazie mi è stato molto utile "sito importante" |
Rispondi Autore: D - likes: 0 | 22/07/2023 (09:24:04) |
Buongiorno, in merito alla dotazione minima della cassetta del pronto soccorso ed in particolare al "Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro", segnalo la confusione dovuta alla presenza sul mercato di prodotti simili al BETADINE, tanto per intenderci, che non sono classificabili come medicinali, (AIFA), e che a differenza di questi non possono essere usati sulle ferite ma esclusivamente sulla cute integra (a titolo esemplificativo Pharmaiodio). E' corretto considerarli NON conformi al Decreto dato che gli stessi fabbricanti forniscono sulle confezioni indicazioni terapeutiche che escludono il trattamento delle ferite? |