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Riconoscere l’infortunio in itinere anche a chi usa una bicicletta: la petizione FIAB raggiunge le 10.000 firme

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio stradale, itinere

14/02/2008

La petizione indetta dalla Fiab, per estendere l’assicurazione contro gli infortuni in itinere a chi utilizza la bicicletta, ha raccolto molte firme e diverse adesioni di enti locali. Tutte le informazioni per chi vuole firmare e aderire.

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Questa petizione, collegata ad una proposta di legge della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e di cui ha già parlato qualche mese fa PuntoSicuro, vuole risolvere un paradosso: chi usa la bicicletta per andare ogni giorno al lavoro, in caso di incidenti in "itinere", è penalizzato rispetto al pedone o all'utente del mezzo pubblico.
 
Infatti, in base alla normativa vigente, regolamentata dal Decreto Legislativo n. 38 del 23 febbraio 2000,  l’infortunio subito dal lavoratore assicurato nel percorso dalla dimora abituale al lavoro e ritorno è tutelato sia che avvenga a piedi sia con mezzi pubblici. Se il mezzo è privato, invece, l'uso deve essere "necessitato" (vale a dire, non esistono mezzi pubblici, non coprono l'intero tragitto o gli orari non coincidono con quelli del lavoro, ecc.) e l’uso di una bicicletta è considerato alla stregua di qualsiasi altro mezzo privato (auto, motociclo).
Attualmente, dunque, l’eventuale domanda di indennizzo di un lavoratore che subisce un infortunio per recarsi al lavoro in bicicletta, ma che avrebbe potuto usare il mezzo pubblico in alternativa, viene respinta.
 
Ma l’uso della bicicletta, come scritto spesso dalla Fiab e ora anche nelle delibere di diversi Comuni:
- è socialmente utile e meritevole, poiché migliora l’ambiente e contribuisce a diminuire il traffico;
- può essere “necessitato” da motivi personali ed economici importanti (risparmio e maggior velocità);
- contribuisce a rendere meno affollato il servizio di trasporto pubblico.
 
A distanza di qualche mese dalla partenza della petizione, sono già 10.000 le firme (online e su moduli cartacei) a sostegno della copertura assicurativa per gli spostamenti con questo mezzo di trasporto sano e non inquinante.
 
Con la petizione la Fiab chiede un'integrazione dell'art. 12 del D.Lgs. 38/2000 sull'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Dopo la frase “L’assicurazione opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, purché necessitato” chiede che sia aggiunto: “L’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico”.
 
Numerose le adesioni pervenute anche da Comuni e Province che con apposite delibere di giunta o di consiglio hanno aderito alla proposta di legge.
Hanno aderito, ad esempio, il Comune di Reggio Emilia (5.12.2007) e la Provincia di Rimini (28.1.2008).
 
 
 


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Per questo motivo l’associazione ha inserito sul proprio sito dei facsimile di proposte di delibere di giunta e consiglio a disposizione di quelle Amministrazioni pubbliche che volessero sostenere le loro richieste.
 
"La crisi di Governo non ha inibito – afferma il presidente della Fiab - lo sforzo fatto fino ad oggi per raccogliere adesioni alla petizione online. Anzi la campagna di raccolta firme viene rilanciata. Invitiamo Comuni, Province e Regioni a dare forza alla proposta di legge. Non appena saremo pronti chiederemo ai parlamentari più sensibili al tema di presentare formalmente in Parlamento la proposta a favore dei ciclisti".
 
Chi volesse leggere la proposta e firmare la petizione online può collegarsi alla sezione infortuni del sito della Fiab.
 
È anche possibile scaricare i moduli cartacei, per raccogliere le firme (formato PDF).

 




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