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Schede di prevenzione in edilizia: la delimitazione dei cantieri
PuntoSicuro continua la presentazione di alcune schede bibliografiche per la gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro contenute in " La valutazione dei rischi nelle costruzioni edili", un manuale nato dalla collaborazione tra il Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l'Igiene e l'Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia ( C.P.T. Torino) e l’ INAIL Piemonte.
Nei precedenti articoli abbiamo presentato le schede relative alle scariche atmosferiche e alla sicurezza nei magazzini, ora ci soffermiamo su un tema delicato, quello relativo alla protezioni di terzi nelle attività di cantiere.
Infatti è bene ricordare che le norme antinfortunistiche non sono dettate soltanto per la tutela dei lavoratori, ma anche per la tutela dei terzi, cioè di tutti coloro che, per una qualsiasi legittima ragione, accedono ai cantieri o comunque ad ambienti di lavoro con macchine che, se non munite delle protezioni richieste dalla normativa, possono essere causa di eventi dannosi.
Come prevenire questi eventi dannosi?
Il documento ricorda che “l’accesso involontario di non addetti ai lavori alle zone corrispondenti al cantiere deve essere impedito mediante recinzioni robuste e durature, munite di segnaletiche scritte ricordanti il divieto e di segnali di pericolo”.
Può capitare tuttavia che per la natura dell’ambiente o per la particolare estensione del cantiere, non sia realizzabile una recinzione completa.
In questo caso “è necessario provvedere almeno ad apporre sbarramenti e segnalazioni in corrispondenza delle eventuali vie di accesso alla zona proibita e recinzioni in corrispondenza dei luoghi di lavoro fissi, degli impianti e dei depositi che possono costituire pericolo”.
Nel caso poi di cantieri e luoghi di lavoro con una estensione progressiva (es. cantieri stradali) “devono essere adottati provvedimenti che seguono l’andamento dei lavori e comprendenti, a seconda dei casi, mezzi materiali di segregazione e segnalazione, oppure, uomini con funzione di segnalatori o sorveglianti”.
Se è possibile “il passaggio o lo stazionamento di terzi in prossimità di posti di lavoro sopraelevati, devono essere adottate misure per impedire la caduta di oggetti e materiali nonché protezioni per l’arresto degli stessi”.
Senza dimenticare che eventuali recinzioni, sbarramenti, cartelli segnaletici, segnali, protezioni “devono essere di natura tale da risultare costantemente ben visibili”: se non risulta sufficiente l’illuminazione naturale , “devono essere illuminati artificialmente”. L’ illuminazione “deve comunque essere prevista per le ore notturne”.
Alcune precise istruzioni per gli addetti:
- “le recinzioni, delimitazioni, segnalazioni devono essere tenuti in efficienza per tutta la durata dei lavori;
- quando per esigenze lavorative si renda necessario rimuovere in tutto o in parte tali protezioni, deve essere previsto un sistema alternativo di protezione quale la sorveglianza continua delle aperture che consentono l'accesso di estranei ai luoghi di lavoro pericolosi;
- i sistemi di protezione devono essere ripristinati non appena vengono a cessare i motivi della loro rimozione e comunque sempre prima di sospendere la sorveglianza alternativa, anche se conseguenza delle pause di lavoro;
- fino al completamento delle protezioni per il passaggio o lo stazionamento di terzi in prossimità di posti di lavoro sopraelevati, la zona esposta a rischio di caduta accidentale di materiale dall'alto deve essere delimitata e/o sorvegliata al fine di evitare la presenza di persone”.
E in caso di emergenze a terzi?
Il manuale ricorda che generalmente leprocedure di emergenza che si riferiscono a terzi “non sono di competenza del piano di sicurezza del cantiere”.
In relazione alle caratteristiche dei lavori, “nell'ipotesi che si possano verificare situazioni pericolose che travalichino le misure di sicurezza adottate e che interferiscano con la popolazione all'esterno dei luoghi di lavoro, le procedure di emergenza consistono essenzialmente nel definire procedure di immediata segnalazione al sistema di protezione civile ed alla delimitazione e sorveglianza della zona interessata dall'evento”.
Riguardo poi ai dispositivi di protezione individuale, il documento indica che “di norma non può essere previsto l'uso di dispositivi di protezione individuali riguardo a soggetti estranei all'ambiente di lavoro”.
Tuttavia se si è in presenza di soggetti appartenenti ad un ambiente di lavoro "terzo", “nei confronti del quale interferiscono le lavorazioni in oggetto, sarà necessario rivedere la ‘ valutazione del rischio’ ed eventualmente ridefinire l'impiego dei dispositivi di protezione individuali, di competenza di tali soggetti. In tali casi si devono definire regole e procedure mediante i piani di coordinamento”.
È evidente che le informazioni sui rischi evidenziati dall'analisi dei pericoli e delle situazioni pericolose devono essere fornite non solo a tutti i lavoratori impegnati nell’esecuzione delle opere, ma anche ai “soggetti appartenenti ad un ambiente di lavoro ‘terzo’, nei confronti del quale interferiscono le lavorazioni in oggetto”.
Inoltre una specifica formazione dovrà essere fornita ai soggetti preposti alla gestione delle emergenze.
Concludiamo la presentazione di questa scheda con alcune indicazioni relative alla segnaletica che deve essere installata “in corrispondenza degli accessi al cantiere e/o delle zone di lavoro confinanti con l'ambiente esterno per segnalare a terzi la natura del pericolo ed i rischi conseguenti”.
In particolare – al di là di specifici segnali in relazione alla natura ed alle caratteristiche dei lavori - sono da considerare i seguenticartelli o segnali:
- “divieto di accesso agli estranei ai lavori;
- movimentazione di mezzi meccanici;
- pericolo di caduta di materiale dall'alto;
- pericolo di caduta all'interno di scavi o vani aperti nel terreno;
- riduzione di velocità per i veicoli;
- obbligo di transito su marciapiede opposto per i pedoni;
- avviso di riduzione della carreggiata utile;
- semafori”.
CPT di Torino e Provincia, INAIL Piemonte:
- La scheda bibliografica relativa alla Protezione di terzi - Delimitazione del cantiere (formato DOC, 34 kB)
- La valutazione dei rischi nelle costruzioni edili, l’intero manuale (formato ZIP, 19.5 MB);
- Variazioni edizione 2009 (formato PDF, 496 kB): contiene alcuni aggiornamenti, rispetto alla precedente edizione del manuale, da consultare per verificare se apporre correzioni al proprio documento di valutazione dei rischi.
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Gino Sbrignadello - likes: 0 | 13/05/2021 (09:24:32) |
Nell'articolo non viene considerato che un cantiere spesso si trova adiacente a un condominio abitato e che quindi la recinzione deve esserci ai confini e servire anche a salvaguardare gli abitanti e le loro proprietà da polveri, fumi, rumori e anche da visioni di scavatrici, camion, betoniere al lavoro !!! |