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Abbiamo già presentato una scheda relativa alla sicurezza nei magazzini: la scheda relativa alle officine ha una struttura simile e un’analoga ricchezza di informazioni.
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Schede di prevenzione in edilizia: la sicurezza nelle officine
In riferimento alla banca dati di schede bibliografiche contenute in " La valutazione dei rischi nelle costruzioni edili"- un manuale nato dalla collaborazione tra il Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l'Igiene e l'Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia ( C.P.T. Torino) e l’ INAIL Piemonte – presentiamo una scheda relativa ad un particolare ambiente di lavoro: l’officina.
Le imprese edili possono fare riferimento a queste schede per la gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro e, adeguandole agli ambienti e alle situazioni specifiche dell’impresa, per la stesura del DVR e dei piani di sicurezza.
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In questo articolo possiamo farne una sintesi, soffermandoci su qualche aspetto e invitandovi a visionare il documento originale.
La scheda contiene informazioni sui requisiti generali di un’officina con riferimento specifico a:
- impianto di riscaldamento;
- ambiente di lavoro (portoni e cancelli, finestre, circolazione pedonale, deposito materiali, deposito bombole, fattori ambientali, ufficio dell’officina, servizi officina);
- arredi;
- illuminazione;
- pronto soccorso;
- attrezzature ( apparecchi di sollevamento, carrelli elevatori, utensili elettrici, impianto aria centralizzata).
Dopo aver analizzato le attività normalmente contemplate nelle officine del comparto edile e indicato i rischi principali, viene offerta una rassegna di misure di prevenzione adeguate (relative a cadute dall’alto, colpi, compressioni, punture, tagli, abrasioni, vibrazioni, scivolamenti, cadute a livello, calore, rischi elettrici, radiazioni non ionizzanti, rumore, cesoiamento, caduta materiale dall’alto, investimento, movimentazione manuale dei carichi, polveri, fibre, getti, schizzi, gas e vapori).
Ad esempio in relazione ai rischi di urti, colpi, impatti e compressioni, si ricorda che le “attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini devono essere eliminate o ridotte anche attraverso l'impiego di attrezzature idonee alla mansione”.
In particolare “gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l'impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al corpo dell'addetto) e non devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro”.
Gli eventuali “ depositi di materiali in cataste, pile e mucchi devono essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole movimentazione e non ostacolare la normale viabilità”. Senza dimenticare che arredi e attrezzature dei locali adibiti a posti di lavoro, devono “essere disposti in modo da garantire la normale circolazione delle persone”.
Per evitare punture, tagli e abrasioni deve “essere evitato il contatto del corpo dell'operatore con elementi taglienti o pungenti o comunque capaci di procurare lesioni”.
Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature dell’officina “devono essere protetti contro i contatti accidentali”. E dove non sia possibile eliminare completamente il pericolo, “come nei lavori di pulizia, manutenzione e riparazione devono essere impiegati i DPI idonei alla mansione (calzature di sicurezza, guanti, grembiuli di protezioni, schermi, occhiali, etc.)”.
Per la prevenzione dell’affaticamento degli occhi dovuto alle radiazioni non ionizzanti, si indica che “l'utilizzo di saldatrici sia elettriche che ossiacetileniche può comportare malattie agli occhi, anche solo per affaticamento: pertanto è necessario richiamare con avvisi le disposizioni d'uso delle suddette attrezzature. Gli addetti devono essere adeguatamente informati, dotati di DPI idonei (occhiali, maschere) e, ove del caso, essere sottoposti a sorveglianza sanitaria”.
Nell'acquisto di nuove attrezzature bisogna poi “prestare particolare attenzione alla silenziosità d'uso”. Inoltre, per limitare la rumorosità eccessiva, le attrezzature “devono essere correttamente mantenute e utilizzate, in conformità alle indicazioni del fabbricante. Durante il funzionamento gli schermi e le paratie delle attrezzature devono essere mantenute chiuse e dovranno essere evitati i rumori inutili”.
Generalmente “le attività più rumorose sono quelle di riparazione, che comportano lavori da fabbro. Quando il rumore di una lavorazione o di una attrezzatura non può essere eliminato o ridotto, si deve provvedere affinché il personale sia convenientemente informato, anche mediante l’installazione di una idonea segnaletica e, ove del caso, della delimitazione provvisoria dell'area interessata. Il personale addetto deve far uso dei DPI, messi a loro disposizione e, se del caso essere sottoposto a sorveglianza sanitaria”.
La scheda contiene una raccolta di istruzioni per gli addetti ai diversi compiti (operazioni di saldatura; deposito bombole, combustibile e oli; accatastamento materiali; disossidazione e verniciatura di piccole superfici; uso di macchine fisse, di apparecchi di sollevamento, di carrelli e utensili elettrici; movimentazione manuale dei carichi; attività di pulizia e raccolta, stoccaggio, smaltimento rifiuti).
Ad esempio per le operazioni di saldatura vengono fornite le seguenti istruzioni:
- “le bombole utilizzate per la saldatura o il taglio ossiacetilenico devono essere assicurate contro gli spostamenti per mezzo di un carrello portabombole o di un dispositivo di ancoraggio fisso;
- la saldatrice elettrica deve rispondere ai requisiti delle attrezzature portatili”;
- “deve essere installato un idoneo impianto di aspirazione dei fumi;
- per gli addetti alla saldatura elettrica deve essere valutata l’opportunità di sottoporli a sorveglianza sanitaria;
- il personale abilitato a queste lavorazioni deve essere formato anche per mezzo di cartelli, relativamente alle norme di sicurezza per l’uso delle attrezzature ed all’uso dei necessari DPI”.
Riguardo invece alla disossidazione e verniciatura di piccole superfici:
- "utilizzare i D.P.I. necessari e seguire le istruzioni sul loro impiego;
- seguire scrupolosamente le misure di sicurezza da adottare per queste lavorazioni;
- eseguire le operazioni di disossidazione e verniciatura possibilmente nelle aree esterne appositamente individuate ed attrezzate;
- quando ciò non risulti possibile, utilizzare un adeguato impianto di aspirazione mobile”.
Per l’utilizzo dimacchine fisse:
- i posti di lavoro presso le macchine fisse devono consentire all’operatore un movimento agevole;
- le macchine devono rispondere ai requisiti di sicurezza previsti dalle norme vigenti ed essere mantenute correttamente;
- gli addetti devono aver ricevuto una completa formazione sull’uso delle stesse;
- le indicazioni da osservare per l’uso e la manutenzione, esposti nei pressi delle macchine, devono essere scrupolosamente seguite;
- gli addetti devono fare uso dei necessari DPI e risultare opportunamente formati sull’uso degli stessi”.
Per concludere ricordiamo che la scheda offre anche informazioni relative a:
- procedure di emergenza;
- sorveglianza sanitaria;
- informazione e formazione;
- segnaletica.
CPT di Torino e Provincia, INAIL Piemonte:
- La scheda bibliografica relativa all’officina: AF.03.01 (formato DOC, 97 kB)
- La valutazione dei rischi nelle costruzioni edili, l’intero manuale (formato ZIP, 19.5 MB);
- Variazioni edizione 2009 (formato PDF, 496 kB): contiene alcuni aggiornamenti, rispetto alla precedente edizione del manuale, da consultare per verificare se apporre correzioni al proprio documento di valutazione dei rischi.
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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