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La pubblicazione, rivolta alle aziende del settore terziario le cui attività non comportano pericoli particolari (come le amministrazioni pubbliche, le banche, le assicurazioni e altre aziende che impiegano solo personale d' ufficio), mostra “dove si celano i pericoli d'infortunio e i rischi per la salute e spiega come affrontarli”.
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Sicurezza e salute nel settore terziario: gli uffici
Secondo i recenti dati del Censis il mondo del terziario, il settore economico in cui si producono o forniscono servizi, ha segnato in Italia un incremento significativo di occupati. Se legate al settore terziario sono in Italia 2,9 milioni di imprese (il 55,4% delle aziende complessive) con 15,5 milioni di occupati (il 66,5% del totale), è evidente che in queste imprese avviene una grande parte di tutti gli infortuni professionali.
Per affrontare il problema della sicurezza nel settore terziario, in Svizzera la Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (CFSL) ha promosso una campagna «Prevenzione in ufficio» che, a partire dall’autunno 2010, si rivolge in particolar modo alle piccole e medie imprese (PMI) nel settore dei servizi.
Legata alla campagna, la pubblicazione – sul sito di Suva - della scheda CFSL per l’individuazione dei pericoli dal titolo “ Sicurezza sul lavoro e tutela della salute per le PMI del settore terziario: uffici”, una scheda che ricorda che è necessario identificare e affrontare i problemi di sicurezza e salute sinora ignorati.
Problemi e rischi che negli uffici non mancano: inciampare in un cassetto lasciato aperto o in un groviglio di cavi, cadere dalle scale o da una sedia da ufficio usata come ausilio di salita, soffrire di contratture muscolari e dolori alla schiena a causa di una scorretta posizione al videoterminale. Questi sono solo alcuni esempi di “quanto la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute siano importanti per ogni tipo di azienda, indipendentemente dall'attività svolta”.
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L’individuazione dei rischi è divisa in quattro parti:
- edifici: rischio d'inciampare, visibilità ridotta, pericolo di scivolare, pavimenti, porte vetrate e porte con inserti in vetro, vie di fuga, uscite di sicurezza, scale, pulizia, servizio tecnico;
- posto di lavoro e installazioni: posti di lavoro al videoterminale, abbagliamento/riflessi, fotocopiatrici/stampanti laser, tavoli/sedie, tavoli regolabili in altezza, tavoli non regolabili in altezza, scaffali, cassettiere, elementi elettrici sotto tensione, attività con apparecchi elettrici, clima dei locali, aerazione, funzionamento dell’impianto di climatizzazione, riscaldamento, umidità dell’aria, corrente d’aria, luce naturale, vista sull’esterno nei locali di lavoro permanenti, illuminazione artificiale;
- persone, comportamenti e carico psico-fisico: attività permanente in posizione seduta, ausili di salita, sollevare e portare carichi, fattori di disturbo, rumore, odori, fumo, accoglienza clienti, sportello, servizio clienti, persone tenute a lavorare da sole;
- organizzazione del lavoro e protezioni speciali: mancato rispetto dell’orario di lavoro, mancanza di pause e di periodi di riposo, mancata osservanza delle disposizioni speciali per la tutela della maternità, mancata osservanza delle disposizioni speciali per la tutela dei giovani/degli apprendisti, stress e organizzazione del lavoro.
Avendo affrontato in altri recenti articoli di PuntoSicuro i rischi relativi agli edifici e all’organizzazione di lavoro, ci soffermiamo oggi su alcuni rischi relativi ai posti di lavoro e installazioni.
Riguardo ai rischi dei videoterminalisti (rischio di affaticamento precoce degli occhi, difficoltà a leggere le informazioni sullo schermo, disturbi alla schiena, alla nuca) il documento offre diversi consigli:
- “disporre lo schermo in modo che la direzione dello sguardo sia parallela alle finestre e alle fonti di luce;
- posizionarlo possibilmente verso l'interno dei locali;
- utilizzare tende esterne e, a seconda della necessità, applicare elementi ombreggianti all’interno dei locali;
- impiegare come ausili anche pareti mobili, piante, ecc.;
- evitare la torsione del tronco o della testa;
- corpo parallelo al bordo del tavolo, assi del corpo e dello schermo identici;
- bordo superiore dello schermo al massimo all’altezza degli occhi;
- badare alla posizione del mento e della nuca;
- distanza visiva 50–80 cm;
- controllo regolare degli occhi;
- interrompere il lavoro al computer con brevi pause.
Per utilizzare in sicurezza fotocopiatrici e stampanti laser si consiglia invece di “installare possibilmente in locali separati gli apparecchi ad alta prestazione soggetti a frequente utilizzo” e di “ventilare regolarmente i locali”, provvedendo regolarmente alla manutenzione degli apparecchi.
In caso poi di tavoli regolabili in altezza “fare in modo che anche le persone di statura molto piccola o molto alta possano assumere una posizione di seduta corretta”.
Inoltre “adattare il tavolo alla statura: il gomito deve essere all’altezza della tastiera (il braccio è in posizione rilassata)”.
Se poi il tavolo non è regolabile “modificando l’altezza della sedia portare i gomiti al livello della tastiera”. Se i piedi non toccano bene il pavimento, “utilizzare poggiapiedi di ampie dimensioni”.
Riguardo alle sedie è bene avere:
- “altezza e piano di seduta regolabili;
- piano di seduta anatomico, imbottito, con bordo e spigoli anteriori arrotondati;
- schienale reclinabile e bloccabile;
- sostegno lombare”.
Per ridurre le lesioni provocate dalla caduta di materiale da scaffali e cassettiere, si consiglia di:
- “fissare gli scaffali alla parete o al soffitto o unirli tra di loro;
- riporre le merci pesanti in basso;
- rispettare la portata massima del pavimento e degli scaffali”.
Dopo aver dato alcuni indicazioni relative alla prevenzione di incidenti da elettrocuzione, vengono dati alcuni suggerimenti riguardo al clima dei locali, all’umidità e alle correnti d’aria:
- “temperatura dei locali (inverno): 21–23°; per attività sedentaria prevalentemente intellettuale, prevedere un termostato regolabile per il locale;
- in estate diminuire le alte temperature interne con tende esterne e raffreddamento notturno;
- umidità dell’aria: 30–65% (intervallo ideale 40–60%). Installare termometri e igrometri per il controllo;
- affidare a persone esperte la regolare pulizia degli umidificatori”;
- riguardo alle correnti d’aria (da finestre, impianti di ventilazione, climatizzatori, …) “rispettare anche i colleghi di lavoro”;
- disporre i climatizzatori in modo da escludere gli effetti della corrente d’aria sulle persone”.
Riguardo all’illuminazione e per evitare cali del benessere e del rendimento sono suggeriti “locali di lavoro permanenti con finestre in vetro chiaro”.
Se si “lavora in locali senza luce naturale (p. es. archivi) trascorrere le pause in un ambiente con luce naturale”.
Per concludere alcune indicazioni relative all’illuminazione artificiale:
- “ intensità luminosa minima nei locali di lavoro: 500 Lux;
- scegliere lampade con debole emissione di calore;
- usare il medesimo colore di luce per tutte le lampade (bianco neutro o bianco a tonalità calda);
- compensare con lampade da tavolo/lampade individuali il fabbisogno di luce più elevato delle persone con difetti della vista o più anziane”.
N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i lavoratori.
Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (Svizzera), Individuazione dei pericoli “ Sicurezza sul lavoro e tutela della salute per le PMI del settore terziario: uffici” (formato PDF, 272 kB).
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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