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Un manuale per la sicurezza di colf e assistenti familiari
Secondo alcune stime in Italia sono presenti più di due milioni di colf e badanti. E nel 90% dei casi si tratta di lavoratrici straniere (i principali paesi di origine sono Romania, Ucraina, Polonia, Albania, Filippine e altri paesi del Centro e Sud America).
Spesso, ci ricorda l’Inail, i lavoratori stranieri si trovano esposti a maggiori rischi lavorativi rispetto ai lavoratori italiani: in molti casi sono impegnati in occasioni e situazioni di lavoro particolarmente faticose, con condizioni di lavoro irregolare, con carenze di formazione, informazione e addestramento e di comprensione della lingua italiana.
Spesso, ci ricorda l’Inail, i lavoratori stranieri si trovano esposti a maggiori rischi lavorativi rispetto ai lavoratori italiani: in molti casi sono impegnati in occasioni e situazioni di lavoro particolarmente faticose, con condizioni di lavoro irregolare, con carenze di formazione, informazione e addestramento e di comprensione della lingua italiana.
Per prevenire incidenti, infortuni e malattie in questo settore dell’assistenza domiciliare, l’Inail ha raccolto nella pubblicazione “Lavorare in casa in sicurezza. Manuale per colf e assistenti familiari” il lavoro di formazione della Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione, sviluppato su diversi moduli formativi in tema di salute e sicurezza.
I contenuti, di facile e immediata lettura, sono organizzati sotto forma di domande e affrontano i pericoli del lavoro svolto in casa da collaboratori domestici o assistenti ad anziani e persone malate.
Infatti, ricorda il documento, “a volte, per distrazione, fretta, eccessiva sicurezza di sé o per mancanza di alcune informazioni necessarie, si compiono azioni che possono provocare infortuni o malattie, con conseguenze anche molto gravi”. Ed è invece necessario prestare un’adeguata attenzione a come si svolgono le attività, “all’ambiente in cui ci si trova, alle sostanze usate o presenti in casa, alle possibili malattie da cui possono essere affette le persone che si assistono”.
Il manuale affronta dunque sia i rischi per la salute e sicurezza legati all’ambiente di lavoro (corrente elettrica, gas, oggetti taglienti, scale, ...) che i rischi legati all’attività specifica svolta (movimentazione degli anziani o malati, uso di prodotti chimici, rischi di infezioni, ...).
A titolo esemplificativo raccogliamo alcuni consigli riportati dal manuale in merito ai rischi da prodotti chimici.
Infatti “per la pulizia nelle abitazioni si utilizzano in genere diversi tipi di prodotti: detergenti per lavare i pavimenti o togliere la polvere, anticalcare per eliminare incrostazioni da rubinetti e lavandini, sgrassatori per eliminare l’unto in cucina, detersivi per lavare gli indumenti, ecc..”.
È evidente che questi prodotti possono essere pericolosi quando non sono usati correttamente.
PuntoSicuro ha ricordato più volte che i produttori hanno “l’obbligo di scrivere sulle etichette se un prodotto è pericoloso e perché”. Ma queste etichette vengono lette? E vengono comprese?
Ricordando che “i prodotti classificati pericolosi per legge riportano un riquadro arancione sull’etichetta”, il documento riporta i principali simboli di pericolo, il significato di alcune etichette riportate sui detergenti (indicano i comportamenti da tenere per utilizzarli in modo sicuro) e i nuovi simboli di pericolo che tra il 2010 e il 2015 si uniformeranno in tutta Europa.
Ma come si viene in contatto con i prodotti chimici?
Un’intossicazione da sostanze pericolose in casa può dipendere da inconsapevoli ingestioni, inalazioni o contatti con sostanze tossiche, nocive, corrosive o irritanti. A volte “bambini piccoli, anziani o adulti distratti ingeriscono prodotti travasati in contenitori diversi da quelli originali”.
Senza dimenticare che il contatto con alcuni prodotti può portare a casi di dermatite irritativa o allergica.
Dopo avere dato informazioni sulla lettura e comprensione delle etichette, il documento riporta alcune semplici misure di prevenzione e protezione:
- “usare in modo corretto i prodotti, secondo le istruzioni riportate sulla confezione;
- non staccare le etichette; leggerle attentamente prima dell’uso;
- usare le giuste quantità; non è vero che grandi quantità hanno effetti migliori;
- non usare per scopi diversi da quelli indicati nelle etichette perché i prodotti potrebbero risultare inefficaci o arrecare danni;
- ridurre al minimo la quantità e la varietà di prodotti usati;
- evitare di accumulare scorte eccessive: conservare insieme molti prodotti chimici (soprattutto se incompatibili tra loro) può essere origine di pericolo;
- conservare i prodotti in luogo sicuro, non raggiungibile da bambini o persone che potrebbero confonderli con prodotti commestibili;
- proteggere le mani con guanti impermeabili, lavarle molto bene dopo l’uso dei prodotti chimici e usare una crema idratante/protettiva;
- non misurare i prodotti con bicchieri usati per bere;
- non travasare i prodotti in altri contenitori;
- non mescolare tra loro prodotti diversi;
- non mangiare, bere e fumare durante le pulizie con prodotti chimici perché si potrebbe favorire un maggior assorbimento di prodotti tossici;
- arieggiare i locali dove si impiegano prodotti per la pulizia;
- chiudere ermeticamente i contenitori dopo l’uso e metterli al loro posto, evitando di lasciarli in giro per casa;
- consultare il medico in caso di problemi”.
Riportiamo infine alcuni consigli nell’uso specifico di alcuni prodotti:
- ammoniaca: “l’inalazione di piccole dosi provoca l’irritazione delle vie aeree e degli occhi.
Se ingerita, anche in piccole quantità, comporta seri danni. A contatto con la pelle può provocare lesioni gravi. Non conservare le bottiglie di ammoniaca vicino a quelle di acido muriatico, specie se non sono ben tappate”;
- acido muriatico: è un prodotto molto efficiente per la “rimozione di depositi di calcare dovuti al ristagno o al gocciolamento di acqua”. Tuttavia se viene usato in “concentrazioni superiori a quelle consigliate può provocare danni alle superfici più delicate”. Inoltre “è corrosivo e sviluppa gas irritanti; durante l’uso indossare i guanti ed evitare di respirare i vapori”. Due brevi consigli: non miscelare mai l’acido muriatico con la candeggina e non versare mai l’acqua sull’acido (si versa l’acido nell’acqua).
L’indice del documento:
- Modulo 1: Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
- Modulo 2: I rischi per la sicurezza
- Modulo 3: Il rischio di infezioni
- Modulo 4: Il rischio di allergie
- Modulo 5: Il rischio da prodotti chimici
- Modulo 6: Il rischio da movimenti
Inail, Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione, “Lavorare in casa in sicurezza. Manuale per colf e assistenti familiari”, a cura di Maria Rosaria Fizzano, Liliana Frusteri e Nicoletta Todaro (formato PDF, 2.75 MB).
Tiziano Menduto
I contenuti, di facile e immediata lettura, sono organizzati sotto forma di domande e affrontano i pericoli del lavoro svolto in casa da collaboratori domestici o assistenti ad anziani e persone malate.
Infatti, ricorda il documento, “a volte, per distrazione, fretta, eccessiva sicurezza di sé o per mancanza di alcune informazioni necessarie, si compiono azioni che possono provocare infortuni o malattie, con conseguenze anche molto gravi”. Ed è invece necessario prestare un’adeguata attenzione a come si svolgono le attività, “all’ambiente in cui ci si trova, alle sostanze usate o presenti in casa, alle possibili malattie da cui possono essere affette le persone che si assistono”.
Il manuale affronta dunque sia i rischi per la salute e sicurezza legati all’ambiente di lavoro (corrente elettrica, gas, oggetti taglienti, scale, ...) che i rischi legati all’attività specifica svolta (movimentazione degli anziani o malati, uso di prodotti chimici, rischi di infezioni, ...).
A titolo esemplificativo raccogliamo alcuni consigli riportati dal manuale in merito ai rischi da prodotti chimici.
Infatti “per la pulizia nelle abitazioni si utilizzano in genere diversi tipi di prodotti: detergenti per lavare i pavimenti o togliere la polvere, anticalcare per eliminare incrostazioni da rubinetti e lavandini, sgrassatori per eliminare l’unto in cucina, detersivi per lavare gli indumenti, ecc..”.
È evidente che questi prodotti possono essere pericolosi quando non sono usati correttamente.
PuntoSicuro ha ricordato più volte che i produttori hanno “l’obbligo di scrivere sulle etichette se un prodotto è pericoloso e perché”. Ma queste etichette vengono lette? E vengono comprese?
Ricordando che “i prodotti classificati pericolosi per legge riportano un riquadro arancione sull’etichetta”, il documento riporta i principali simboli di pericolo, il significato di alcune etichette riportate sui detergenti (indicano i comportamenti da tenere per utilizzarli in modo sicuro) e i nuovi simboli di pericolo che tra il 2010 e il 2015 si uniformeranno in tutta Europa.
Ma come si viene in contatto con i prodotti chimici?
Un’intossicazione da sostanze pericolose in casa può dipendere da inconsapevoli ingestioni, inalazioni o contatti con sostanze tossiche, nocive, corrosive o irritanti. A volte “bambini piccoli, anziani o adulti distratti ingeriscono prodotti travasati in contenitori diversi da quelli originali”.
Senza dimenticare che il contatto con alcuni prodotti può portare a casi di dermatite irritativa o allergica.
Dopo avere dato informazioni sulla lettura e comprensione delle etichette, il documento riporta alcune semplici misure di prevenzione e protezione:
- “usare in modo corretto i prodotti, secondo le istruzioni riportate sulla confezione;
- non staccare le etichette; leggerle attentamente prima dell’uso;
- usare le giuste quantità; non è vero che grandi quantità hanno effetti migliori;
- non usare per scopi diversi da quelli indicati nelle etichette perché i prodotti potrebbero risultare inefficaci o arrecare danni;
- ridurre al minimo la quantità e la varietà di prodotti usati;
- evitare di accumulare scorte eccessive: conservare insieme molti prodotti chimici (soprattutto se incompatibili tra loro) può essere origine di pericolo;
- conservare i prodotti in luogo sicuro, non raggiungibile da bambini o persone che potrebbero confonderli con prodotti commestibili;
- proteggere le mani con guanti impermeabili, lavarle molto bene dopo l’uso dei prodotti chimici e usare una crema idratante/protettiva;
- non misurare i prodotti con bicchieri usati per bere;
- non travasare i prodotti in altri contenitori;
- non mescolare tra loro prodotti diversi;
- non mangiare, bere e fumare durante le pulizie con prodotti chimici perché si potrebbe favorire un maggior assorbimento di prodotti tossici;
- arieggiare i locali dove si impiegano prodotti per la pulizia;
- chiudere ermeticamente i contenitori dopo l’uso e metterli al loro posto, evitando di lasciarli in giro per casa;
- consultare il medico in caso di problemi”.
Riportiamo infine alcuni consigli nell’uso specifico di alcuni prodotti:
- ammoniaca: “l’inalazione di piccole dosi provoca l’irritazione delle vie aeree e degli occhi.
Se ingerita, anche in piccole quantità, comporta seri danni. A contatto con la pelle può provocare lesioni gravi. Non conservare le bottiglie di ammoniaca vicino a quelle di acido muriatico, specie se non sono ben tappate”;
- acido muriatico: è un prodotto molto efficiente per la “rimozione di depositi di calcare dovuti al ristagno o al gocciolamento di acqua”. Tuttavia se viene usato in “concentrazioni superiori a quelle consigliate può provocare danni alle superfici più delicate”. Inoltre “è corrosivo e sviluppa gas irritanti; durante l’uso indossare i guanti ed evitare di respirare i vapori”. Due brevi consigli: non miscelare mai l’acido muriatico con la candeggina e non versare mai l’acqua sull’acido (si versa l’acido nell’acqua).
L’indice del documento:
- Modulo 1: Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
- Modulo 2: I rischi per la sicurezza
- Modulo 3: Il rischio di infezioni
- Modulo 4: Il rischio di allergie
- Modulo 5: Il rischio da prodotti chimici
- Modulo 6: Il rischio da movimenti
Inail, Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione, “Lavorare in casa in sicurezza. Manuale per colf e assistenti familiari”, a cura di Maria Rosaria Fizzano, Liliana Frusteri e Nicoletta Todaro (formato PDF, 2.75 MB).
Tiziano Menduto
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