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Un passo avanti per la sicurezza

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Agricoltura

19/01/2011

Relazione intermedia della Commissione d’inchiesta “infortuni sul lavoro”: approvate le Risoluzioni.



In Aula del Senato è stata discussa ed approvata la Risoluzione (n.1, 6-00050, a firma del Sen. Oreste Tofani del Gruppo Parlamentare PdL, Presidente della Commissione d’inchiesta), nonchè approvate, nel solo dispositivo, le Risoluzioni (n.2 testo 2, 6-00051, primo firmatario Sen. Paolo Nerozzi del Gruppo Parlamentare PDe n. 3 testo 2, 6-00052, primo firmatario Sen. Patrizia Bugnano del GruppoParlamanetare IdV), sulla Seconda Relazione intermedia dell’attività svolta dallaCommissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle “ morti bianche”.
 

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Premesse
Nelle premesse della Risoluzione n. 6-00050 viene evidenziato, in particolare, che:
- “la Commissione, nella sua attività d’inchiesta, si è attivamente impegnata ad analizzare ed approfondire il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali, al fine di individuarne le cause e, soprattutto, i possibili rimedi e correttivi”;
- “pur rilevandosi negli ultimi anni un trend decrescente, in Italia ogni anno continua a registrarsi un alto numero di infortuni e di morti sul lavoro (nel 2009, pari rispettivamente a 790.000 e 1.050 casi)”;
- “il decreto legislativo n. 81 del 2008, con le successive modifiche ed integrazioni, ha definito un corpus normativo organico e articolato per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che non è però ancora completamente attuato a causa soprattutto dei ritardi nell’emanazione degli atti di normazione secondaria che disciplinano gli aspetti di dettaglio”;
- “l’inchiesta della Commissione ha rilevato una serie di criticità nel sistema della prevenzione e della repressione del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali, che possono suggerire la necessità di interventi migliorativi o correttivi”.
 
Conclusioni
Nel complesso gli Atti di indirizzo approvati impegnano il Governo, per quanto di maggiore interesse, a:
- “assicurare il completamento, in tempi rapidi, dell’attuazione della riforma introdotta dal decreto legislativo n. 81 del 2008”;
- “introdurre forme di incentivazione volte a premiare le imprese «virtuose» che investono nella sicurezza sul lavoro, attraverso sgravi e agevolazioni fiscali e contributive, nonchè a proseguire la concessione di incentivi per la rottamazione e la messa in sicurezza delle macchine ed attrezzature agricole, forestali ed edili, spesso obsolete ovvero prive di adeguati dispositivi di protezione, estendendole anche alle cosiddette «opere provvisionali» dell’edilizia (impalcature, ponteggi, piani di lavoro), la cui efficienza e adeguatezza sono essenziali per la prevenzione degli infortuni del settore; e parimenti intervenire con opportune forme repressive nei confronti di quelle aziende che non ottemperano alla messa in sicurezza e/o sostituzione del macchinario obsoleto, che non informano i lavoratori dei rischi cui sono sottoposti, che non svolgono l’adeguata manutenzione degli impianti, sottovalutando i rischi in funzione di realizzare economie aziendali”;
- “assumere adeguate iniziative legislative e amministrative, nel rispetto delle disposizioni comunitarie e della libertà d’impresa, per aumentare la sicurezza del lavoro nel settore degli appalti, fissando regole più certe e selettive, non perseguendo il ricorso al massimo ribasso quale criterio di valutazione delle offerte, accrescendo la qualificazione delle imprese e contenendo la pratica del subappalto. L’obiettivo è quello di estendere, per quanto possibile, anche al settore privato le garanzie e i controlli vigenti nel settore pubblico nonché, in quest’ultimo, di rafforzare la capacità tecnica delle stazioni appaltanti di verificare la congruità delle offerte e le eventuali anomalie, anche in sede di contenzioso”;
- “regolamentare l’accesso all’attività di imprenditore edile (e, in particolare, la relativa iscrizione alla Camera di commercio) in modo da garantire adeguati e comprovati requisiti di professionalità, organizzazione ed esperienza per lo svolgimento dell’attività stessa”;
- “rendere più incisivi i controlli e la repressione delle infrazioni alla normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro (con particolare riguardo ai fenomeni del lavoro sommerso ed irregolare, nonché dello sfruttamento del lavoro minorile)”;
- “favorire un’incisiva azione di monitoraggio dei singoli settori lavorativi, anche attraverso l’istituzione di appositi centri regionali, al fine
di individuare per ciascuno di essi gli strumenti, anche economico-finanziari, più idonei a favorire il perseguimento della sicurezza sul lavoro”;
- “favorire lo sviluppo di una cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro”;
- “favorire l’adeguamento e la messa in sicurezza degli edifici pubblici, con particolare riguardo a quelli scolastici, al fine di tutelare la salute e l’incolumità dei dipendenti pubblici e degli studenti, garantendo risorse adeguate e uno stretto coordinamento tra le amministrazioni centrali e periferiche preposte”;
- “emanare il decreto attuativo del Fondo per le vittime dell’amianto di cui all’articolo 1, comma 246, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008)”.
 
Discussione delle Risoluzioni
Nel corso della discussione è intervenuto il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi che, dopo essersi soffermato sugli atti in corso in definizione per la completa attuazione della normativa in materia di infortuni, ha evidenziato l’importanza del provvedimento relativo alla cosiddetta patente per le attività edili volta a “determinare un filtro all’accesso ad un’attività professionale che risulta particolarmente esposta ai rischi per la salute dei lavoratori”. La patente, ha sottolineato il Ministro, appare un modo per garantire competenze e conoscenze riferite alla salute e alla sicurezza coerenti con la disciplina comunitaria di accesso alle professioni.
In materia di appalti, Sacconi ha ricordato che la disciplina vigente appare, in teoria, completa e non consente compressione nè dei costi del lavoro, nè tanto meno dei costi relativi alla sicurezza. Il Ministro ha, infine, annunciato la prossima emanazione di una circolare in materia di appalti nel settore privato, proprio con riferimento al pieno ottemperamento degli obblighi di legge, con riguardo al costo del lavoro e ai doverosi costi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, “in modo che la logica del massimo ribasso non possa in alcun modo comprimere questi obblighi fondamentali per l’impresa”.
 
 
 
 
Fonte: ANCE.
 


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