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Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPSAL) dell’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo ha reso disponibile sulla propria pagina web, a cura del Laboratorio Regionale Di Approfondimento (Lada) Metalmeccanica, un “Questionario di valutazione per il comparto metalmeccanico”.
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Una lista di controllo per la sicurezza delle aziende metalmeccaniche
Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPSAL) dell’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo ha reso disponibile sulla propria pagina web, a cura del Laboratorio Regionale Di Approfondimento (Lada) Metalmeccanica, un “Questionario di valutazione per il comparto metalmeccanico”.
Il questionario è stato formulato per le aziende metalmeccaniche e può essere una guida in grado di facilitare l'esecuzione del check-up dell'Azienda ai fini della sicurezza negli ambienti di lavoro. Infatti le risposte negative alle domande contenute rilevano infatti dove sia necessario intervenire per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il questionario non ha pretese di esaustività ed è evidente che le condizioni di sicurezza debbano essere applicate anche a lavorazioni, macchine o ambienti di lavoro presenti in ditta ma non specificatamente trattate dalla check-list.
Inoltre ogni azienda può “adottare soluzioni diverse da quelle proposte purché siano di pari efficacia preventiva”.
Nel questionario le domande sono suddivise per capitoli di rischio.
Nel primo capitolo dedicato alla sicurezza nell’uso di macchine e attrezzature di lavoro sono raccolte le domande relative a:
- presse e trance;
- presse piegatrici;
- calandre;
- torni;
- fresatrici;
- trapani;
- alesatrici;
- stozzatrici;
- centri di lavorazione;
- cesoie a ghigliottina;
- cesoie a coltelli circolari;
- troncatrici;
- seghe a nastro;
- molatrici;
- compressori;
- impianti di taglio ossiacetilenica ossidrica portatili;
- movimentazione dei materiali;
- comandi (punto 2, parte I, allegato V, Decreto legislativo 81/2008);
- soppalchi pavimenti e passaggi;
- scaffalature;
- manutenzione;
- mezzi di sollevamento e trasporto;
- impianti elettrici;
- segnaletica.
Nella parte finale del capitolo – con riferimento al D.Lgs. 81/2008 e alle macchine, impianti e attrezzature non citati - si ricorda che sono parti a rischio:
- gli organi di trasmissione del moto;
- gli organi lavoratori;
- parti o elementi mobili.
E dunque per evitare infortuni dovuti a contatti accidentali le zone pericolose devono essere dotate di:
- ripari;
- dispositivi di sicurezza (“in particolare occorre mettere in atto opportuni accorgimenti tecnico-procedurali finalizzati ad evitare la manomissione dei dispositivi di sicurezza”);
- strutture di protezione (segregazioni).
Ecco, a titolo esemplificativo, le domande relative ai dispositivi di comando:
- “i dispositivi di comando, in particolare quelli aventi incidenza sulla sicurezza, sono chiaramente visibili, individuabili e contrassegnati in maniera appropriata?
- i dispositivi di comando sono bloccabili, se necessario in rapporto ai rischi di azionamento intempestivo o involontario?
- la messa in moto delle attrezzature è effettuata mediante un’azione volontaria su un organo/comando concepito a tal fine?
- le attrezzature sono dotate di un dispositivo di comando che ne permetta l’arresto generale in condizioni di sicurezza?
- qualora un’attrezzatura presenti pericoli in relazione ai tempi di arresto normali, essa è dotata di un dispositivo di arresto di emergenza? “.
I successivi capitoli del questionario sono dedicati alla saldatura, alla verniciatura, ai fluidi lubro-refrigeranti (FLR) e al rumore.
Sono presenti anche domande relative alla segnaletica, ai dispositivi di protezione individuale (DPI) e al documento di valutazione dei rischi (DVR).
Riguardo alla verniciatura le domande contenute nel documento servono a verificare che:
- siano “stati scelti, in base all'esame delle schede di sicurezza, prodotti vernicianti a bassa tossicità”;
- la verniciatura a spruzzo, laddove possa comportare una indebita esposizione a rischio di altri lavoratori, sia separata dalle altre lavorazioni;
- le operazioni di verniciatura siano “attrezzate con impianto di aspirazione localizzata (cabina aspirante)”;
- i requisiti della cabina garantiscano l'efficacia dell'aspirazione;
- siano fissate e vengano “rispettate procedure di manutenzione periodica dei filtri”;
- vengano utilizzati “sistemi di spruzzatura ad alto rendimento di trasferimento della vernice”;
- l'impianto elettrico della cabina abbia i requisiti di sicurezza;
- le operazioni di travaso e preparazione delle miscele vengano “eseguite sotto cappa o comunque in modo idoneo ad evitare sversamenti ed esposizioni indebite”;
- l'aria estratta dall'impianto di aspirazione localizzata venga “compensata con aria pulita di pari volume”;
- sia stato “allestito un sito igienicamente idoneo (separazione fisica dagli ambienti di lavoro, aspirazione in depressione, ecc.) per la fase di essiccazione dei pezzi verniciati”;
- sia stato “allestito un deposito per i materiali infiammabili separato dai locali di lavoro”;
- nel deposito dei prodotti vernicianti liquidi siano stati creati bacini di contenimento;
- il deposito risulti “adeguatamente areato e ventilato anche con eventuale aspirazione forzata”;
- siano stati forniti “idonei dispositivi di protezione individuale agli addetti alla verniciatura (almeno maschere, filtro, guanti e tuta)”;
- venga “curata l'informazione e la formazione sulla necessità di utilizzo e sulla funzione dei DPI” e ne venga controllato l'uso corretto;
- i verniciatori siano “sottoposti ai controlli sanitari preventivi e periodici”.
L'ultima pagina del questionario contiene infine l'elenco della documentazione che deve essere conservata in azienda e tenuta a disposizione degli organi di vigilanza.
Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPSAL) dell’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo, “Questionario di valutazione per il comparto metalmeccanico” (formato DOC, 225 kB).
Tiziano Menduto
Il questionario non ha pretese di esaustività ed è evidente che le condizioni di sicurezza debbano essere applicate anche a lavorazioni, macchine o ambienti di lavoro presenti in ditta ma non specificatamente trattate dalla check-list.
Inoltre ogni azienda può “adottare soluzioni diverse da quelle proposte purché siano di pari efficacia preventiva”.
Nel questionario le domande sono suddivise per capitoli di rischio.
Nel primo capitolo dedicato alla sicurezza nell’uso di macchine e attrezzature di lavoro sono raccolte le domande relative a:
- presse e trance;
- presse piegatrici;
- calandre;
- torni;
- fresatrici;
- trapani;
- alesatrici;
- stozzatrici;
- centri di lavorazione;
- cesoie a ghigliottina;
- cesoie a coltelli circolari;
- troncatrici;
- seghe a nastro;
- molatrici;
- compressori;
- impianti di taglio ossiacetilenica ossidrica portatili;
- movimentazione dei materiali;
- comandi (punto 2, parte I, allegato V, Decreto legislativo 81/2008);
- soppalchi pavimenti e passaggi;
- scaffalature;
- manutenzione;
- mezzi di sollevamento e trasporto;
- impianti elettrici;
- segnaletica.
Nella parte finale del capitolo – con riferimento al D.Lgs. 81/2008 e alle macchine, impianti e attrezzature non citati - si ricorda che sono parti a rischio:
- gli organi di trasmissione del moto;
- gli organi lavoratori;
- parti o elementi mobili.
E dunque per evitare infortuni dovuti a contatti accidentali le zone pericolose devono essere dotate di:
- ripari;
- dispositivi di sicurezza (“in particolare occorre mettere in atto opportuni accorgimenti tecnico-procedurali finalizzati ad evitare la manomissione dei dispositivi di sicurezza”);
- strutture di protezione (segregazioni).
Ecco, a titolo esemplificativo, le domande relative ai dispositivi di comando:
- “i dispositivi di comando, in particolare quelli aventi incidenza sulla sicurezza, sono chiaramente visibili, individuabili e contrassegnati in maniera appropriata?
- i dispositivi di comando sono bloccabili, se necessario in rapporto ai rischi di azionamento intempestivo o involontario?
- la messa in moto delle attrezzature è effettuata mediante un’azione volontaria su un organo/comando concepito a tal fine?
- le attrezzature sono dotate di un dispositivo di comando che ne permetta l’arresto generale in condizioni di sicurezza?
- qualora un’attrezzatura presenti pericoli in relazione ai tempi di arresto normali, essa è dotata di un dispositivo di arresto di emergenza? “.
I successivi capitoli del questionario sono dedicati alla saldatura, alla verniciatura, ai fluidi lubro-refrigeranti (FLR) e al rumore.
Sono presenti anche domande relative alla segnaletica, ai dispositivi di protezione individuale (DPI) e al documento di valutazione dei rischi (DVR).
Riguardo alla verniciatura le domande contenute nel documento servono a verificare che:
- siano “stati scelti, in base all'esame delle schede di sicurezza, prodotti vernicianti a bassa tossicità”;
- la verniciatura a spruzzo, laddove possa comportare una indebita esposizione a rischio di altri lavoratori, sia separata dalle altre lavorazioni;
- le operazioni di verniciatura siano “attrezzate con impianto di aspirazione localizzata (cabina aspirante)”;
- i requisiti della cabina garantiscano l'efficacia dell'aspirazione;
- siano fissate e vengano “rispettate procedure di manutenzione periodica dei filtri”;
- vengano utilizzati “sistemi di spruzzatura ad alto rendimento di trasferimento della vernice”;
- l'impianto elettrico della cabina abbia i requisiti di sicurezza;
- le operazioni di travaso e preparazione delle miscele vengano “eseguite sotto cappa o comunque in modo idoneo ad evitare sversamenti ed esposizioni indebite”;
- l'aria estratta dall'impianto di aspirazione localizzata venga “compensata con aria pulita di pari volume”;
- sia stato “allestito un sito igienicamente idoneo (separazione fisica dagli ambienti di lavoro, aspirazione in depressione, ecc.) per la fase di essiccazione dei pezzi verniciati”;
- sia stato “allestito un deposito per i materiali infiammabili separato dai locali di lavoro”;
- nel deposito dei prodotti vernicianti liquidi siano stati creati bacini di contenimento;
- il deposito risulti “adeguatamente areato e ventilato anche con eventuale aspirazione forzata”;
- siano stati forniti “idonei dispositivi di protezione individuale agli addetti alla verniciatura (almeno maschere, filtro, guanti e tuta)”;
- venga “curata l'informazione e la formazione sulla necessità di utilizzo e sulla funzione dei DPI” e ne venga controllato l'uso corretto;
- i verniciatori siano “sottoposti ai controlli sanitari preventivi e periodici”.
L'ultima pagina del questionario contiene infine l'elenco della documentazione che deve essere conservata in azienda e tenuta a disposizione degli organi di vigilanza.
Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPSAL) dell’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo, “Questionario di valutazione per il comparto metalmeccanico” (formato DOC, 225 kB).
Tiziano Menduto
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Rispondi Autore: bernardes de souza solene - likes: 0 | 30/07/2013 (17:00:43) |
il controlo de sicurezza non è mai neanche passato davante alla(mia)azienda,e sarebbe un dovere verso il lavoratore e non um premio per alcune aziende che non cura minimamente de assicurare il benessere della salute dei lavorattori,epure ,vengonno a fare corsi de sicurezza e bla bla bla,dare certificati alla azienda è piu importanti che la nostra stessa sicurezza.vedere pre credere,se avete coraggio ed onestà.lavoratrice senza sicurezza. |