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Banche dati per la valutazione del rischio chimico

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Sanità e servizi sociali

28/05/2008

L’Istituto Superiore di Sanità ha presentato una pubblicazione che riporta informazioni autorevoli su composti chimici valutati tossici per la salute umana. Molte le banche dati segnalate utili alla valutazione del rischio chimico.

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Ogni anno si registrano decine di milioni di sostanze chimiche nuove. Per aiutarci nella valutazione del rischio chimico negli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità sono state descritte e presentate molte banche dati disponibili in Italia.
 
Con l'espressione ”valutazione del rischio chimico” si intende l'identificazione della pericolosità di una sostanza ottenuta dal complesso delle informazioni disponibili.
La valutazione del rischio è possibile solamente se è disponibile un insieme adeguato, affidabile e completo di informazioni, in gran parte costituita dai dati che identificano la pericolosità intrinseca della sostanza chimica, ovvero la capacità di indurre effetti nocivi.
 
 


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Se pensiamo che nel solo 2006 sono state registrate quasi 89 milioni di nuove sostanze, si capisce perché in questi anni siano sorte molte banche dati che riportano informazioni utili per la prevenzione del rischio chimico.
Il risultato, tuttavia, è spesso una mole di informazioni che a volte può essere disorientante e di non sicura autorevolezza.
Per ovviare a questi problemi, oltre alle lodevoli iniziative del Centro di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte, può essere interessante la lettura dell’ultimo numero degli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità.
 
Intitolato "Database on chemical Agents available at Italian Level” e dedicato alla memoria del Professore Lorenzo Tomatis, direttore dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione dal 1982 al 1993, questa pubblicazione descrive le banche dati che riportano informazioni autorevoli su composti chimici valutati tossici per la salute umana.
 
Questo numero monografico - anche in considerazione del regolamento europeo REACH relativo alla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche -  presenta le specificità delle più importanti banche dati e permette di organizzarle in modo da facilitare eventuali ricerche.
 
Tra gli strumenti e le banche dati presentate in "Database on chemical Agents available at Italian Level” segnaliamo:
 
- MATline (formato PDF, 90 kB), uno strumento che “consente di prevedere in quali attività lavorative ci si può attendere l’uso di una sostanza cancerogena sulla base della documentazione di letteratura”. Questo strumento è consultabile sul web all’indirizzo http://www.dors.it/matline/matline.php;
 
- l’Inventario Nazionale delle Sostanze Chimiche (INSC), banca dati sulle sostanze chimiche prodotta dall’Istituto Superiore di Sanità. “L’INSC è stato sviluppato sia per emergenze che per ogni situazione che coinvolga sostanze chimiche” (formato PDF, 152 kB);
 
 
- i database chimico relazionali e il ruolo del database ISSCAN per la valutazione della cancerogenesi chimica (formato PDF, 162 kB);
 
- il nuovo database sulla sicurezza alimentare, EDID (Endocrine disrupting chemicals - Diet Interaction Database), per contribuire a sviluppare la ricerca nella tossicologia alimentare. Questo database, che comprende articoli internazionali, “riguardanti sistemi sperimentali, popolazioni animali e l’essere umano”, è di facile consultazione ed aggiornato periodicamente (formato PDF, 100 kB);
 
- una banca dati sulla classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose che contiene informazioni relative alle sostanze presenti sul mercato dell’Unione Europea (formato PDF, 192 kB);
 
- la banca dati su sostanze chimiche potenzialmente sensibilizzanti (Banca Dati Sensibilizzanti, BDS). “Predisposta e aggiornata dall’Istituto Superiore di Sanità, include tutte le sostanze classificate come sensibilizzanti dalla Unione Europea (nell’ambito della Direttiva 67/548/CE), quelle classificate come tali da enti con competenza di valutazione del rischio per l’ambiente di lavoro (es. AC GIH e DFG) o anche in generale sostanze esaminate da istituzioni sia governative (US NTP) che di settore o industriali (ETA D, HERA)” (formato PDF, 150 kB);
 
- la banca dati bonifiche. “La BDB contiene per ciascun valore di riferimento il ‘razionale’ standardizzato allo scopo di fornire un utile riferimento per gli organismi nazionali deputati alla bonifica dei siti contaminati” (formato PDF, 91 kB);
 
- la banca dati tossicologica del suolo e dei prodotti derivati (BDT), un’iniziativa dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia “creata per fornire informazioni complete e aggiornate sullo stato di inquinamento del suolo pugliese”. “La banca dati tossicologica del suolo e dei prodotti derivati rappresenta un utile strumento di prevenzione dell’inquinamento del suolo, di sostegno alla pianificazione territoriale e di monitoraggio dello stato dell’ambiente” (formato PDF, 252 kB);
 
 
 
Tiziano Menduto



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