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Quando si pensa alla caduta nei luoghi di lavoro si pensa spesso alle cadute dall’alto, ai lavori in quota, ma in realtà le cadute in piano rappresentano la causa di una grande parte degli infortuni professionali.
Per aumentare la consapevolezza del rischio e aiutare le aziende ad informare e formare i propri dipendenti su questo tema, PuntoSicuro ha deciso di raccogliere una serie di documenti su questo tema - per lo più liste di controllo - prodotti da Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni.
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Cadute in piano: documenti formativi e check list per la prevenzione
Quando si pensa alla caduta nei luoghi di lavoro si pensa spesso alle cadute dall’alto, ai lavori in quota, ma in realtà le cadute in piano rappresentano la causa di una grande parte degli infortuni professionali.
Per aumentare la consapevolezza del rischio e aiutare le aziende ad informare e formare i propri dipendenti su questo tema, PuntoSicuro ha deciso di raccogliere una serie di documenti su questo tema - per lo più liste di controllo - prodotti da Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni.
In tutti questi documenti si ricorda che le cause delle cadute “possono sembrare banali, ma in realtà provocano conseguenze importanti in termini di assenza e costi” e queste cause si “possono prevenire con misure semplici e mirate”.
Queste le cause più frequenti:
- “carenze tecniche: pavimenti usurati e scivolosi, calzature non adatte, illuminazione scarsa o del tutto assente, mancanza di un corrimano sulle scale, …;
- carenze organizzative: scarsa sensibilizzazione, mancata identificazione e rimozione dei pericoli, disordine e sporcizia sul lavoro, zone di pericolo non segnalate, assenza di regole, istruzioni poco chiare, …;
- comportamenti individuali: oggetti lasciati a terra, disordine, distrazione, telefonare o scrivere SMS mentre si cammina, sottovalutare i rischi, …”.
La prima lista di controllo che presentiamo è intitolata “Basta con le cadute sui cantieri” ed è divisa in quattro diversi capitoli:
- superiore e organizzazione;
- cantieri;
- magazzino;
- comportamento, informazione, motivazione.
Vediamo brevemente alcune delle domande poste in relazione ai cantieri:
- “si delimitano e si attrezzano in modo opportuno i percorsi provvisori sui cantieri? Occorre evitare che i lavoratori si muovano a casaccio sui cantieri;
- “i cavi e le tubature (per la corrente, l’acqua, l’aria ecc.) sono posati in modo che non rappresentino un ostacolo sulle vie di circolazione? Se non è possibile farlo, si provvede a segnalarli in modo chiaro e visibile?
– le scale fisse sul cantiere sono dotate di una protezione laterale?
- è possibile accedere in modo sicuro al luogo di lavoro? Per esempio tramite scale fisse o portatili;
- per quanto piccole, le aperture nel pavimento vengono coperte o transennate?
- le vie di accesso e circolazione sono sgombre da ostacoli?
- è possibile percorrere le vie di circolazione sul cantiere anche al buio senza correre alcun rischio?”.
Una seconda lista è dedicata alla prevenzione delle cadute in altri ambienti di lavoro: “Basta con le cadute nei luoghi di lavoro fissi nell’industria e nell’artigianato”.
In questo caso i capitoli, in cui è divisa la lista, sono tre:
- superiore e organizzazione;
- infrastrutture;
- comportamento, informazione, motivazione.
Ecco alcune regole di comportamento in azienda tratte dalla lista:
- “non telefonare o scrivere SMS mentre si cammina;
- tenersi al corrimano per evitare di inciampare e cadere sulle scale;
- mantenere pulito e ordinato il luogo di lavoro. Infatti il disordine e la sporcizia sono tra le cause più frequenti di cadute;
- gli oggetti che sporgono sulle vie di circolazione e le cassettiere lasciate aperte possono costituire delle trappole micidiali per i colleghi di lavoro;
- oggetti, merci e liquidi sui pavimenti o sulle scale sono una causa molto frequente di cadute.
Rimuoverli immediatamente oppure, se non è possibile farlo, segnalarli in modo chiaro e visibile e avvisare subito la persona di competenza;
- anche i dislivelli minimi nei pavimenti, i bordi rialzati di un tappeto e i tappeti stessi possono provocare cadute. Segnalare subito tali zone di pericolo e rimuoverle quanto prima;
- indossare calzature adatte al percorso casa-lavoro”.
Una terza lista di controllo è invece dedicata al mondo degli uffici e si intitola “Basta con le cadute negli uffici (amministrazioni e servizi)”.
La suddivisione dei capitoli è la stessa dell’ultima lista che abbiamo presentato.
Nel capitolo “infrastrutture” troviamo queste domande:
- “le prese della corrente negli uffici e nelle sale riunioni sono disposte in modo da evitare cavi volanti e da non provocare cadute?
- le scale sono costruite in modo che i bordi dei gradini, l'inizio e la fine delle rampe e dei pianerottoli siano ben visibili?
- le scale sono dotate di corrimano comodi da usare?
- l'illuminazione (specie nei locali senza luce naturale) è regolata tramite sensori in modo che la luce si accenda subito e automaticamente?”
Posto che il nostro obiettivo è anche quello di favorire la formazione in ambito aziendale, vi presentiamo altri due documenti, sempre prodotti da Suva, che possono essere utili in ambito didattico formativo.
Il primo documento si intitola “Suggerimenti per organizzare un evento informativo sul tema ‘inciampi e cadute’”, un opuscolo che ricorda come inciampare e scivolare siano le cause d’infortunio più frequenti. Un opuscolo pubblicato per le aziende che intendono organizzare un evento informativo sulle cadute in piano.
Nel documento, che analizza e mostra tutti gli step necessari per un’attività formativa efficace, vengono riportati per i lavoratori degli esempi di quanto può fare un’azienda per ridurre il rischio di caduta. Ad esempio:
- “informare continuamente i collaboratori e i quadri direttivi sulle cadute in piano;
- istituire in azienda un ‘ufficio’ al quale segnalare le trappole” in cui è possibile inciampare “(se non possono essere rimosse subito, indicarle in modo visibile);
- promuovere comportamenti responsabili e nel rispetto della sicurezza e casomai premiare i comportamenti corretti;
- istituire regole chiare. Fare in modo che i collaboratori conoscano le regole; spetta ai superiori il compito di farle rispettare;
- pianificare correttamente i lavori; la sicurezza e la salute non vanno sacrificati per nessun motivo (fretta, scadenze improrogabili, mancanza di tempo)”.
Il secondo documento è intitolato “Istruzioni per organizzare una ‘caccia alle trappole’”.
Buona parte della cadute dipende, infatti, dalla presenza di ostacoli, di problemi, di disordine di situazioni che possono costituire vere e proprie trappole per i nostri piedi.
Perché dunque non organizzare una «caccia alle trappole» in azienda?
Questo opuscolo vi potrà essere utile per farlo.
Ad esempio si possono formare alcuni gruppi di lavoratori muniti ciascuno di una fotocamera digitale con il compito di “fotografare e documentare all’interno e all’esterno dell’azienda le seguenti situazioni:
- pericoli in cui inciampare, scivolare e cadere;
- carenze architettoniche (assenza di corrimano, illuminazione insufficiente, oggetti lasciati a terra)”.
Ovviamente si possono fotografare anche «esempi positivi»:
- “luogo di lavoro ben ordinato;
- architettura impeccabile (illuminazione, pavimenti, corrimani ecc.);
- strumenti (disponibili o utilizzati) per segnalare i pericoli di cadute in piano”.
N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale e i dati relativi agli incidenti riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i lavoratori.
Suva, Lista di controllo “Basta con le cadute sui cantieri” (formato PDF, 662 kB).
Suva, Lista di controllo “Basta con le cadute nei luoghi di lavoro fissi nell’industria e dell’artigianato” (formato PDF, 594 kB).
Suva, Lista di controllo “Basta con le cadute negli uffici (amministrazioni e servizi)” (formato PDF, 606 kB).
Suva, documento didattico formativo “Suggerimenti per organizzare un evento informativo sul tema ‘inciampi e cadute’” (formato PDF, 33 kB).
Suva, documento didattico formativo “Istruzioni per organizzare una ‘caccia alle trappole’”. (formato PDF, 50 kB).
Queste le cause più frequenti:
- “carenze tecniche: pavimenti usurati e scivolosi, calzature non adatte, illuminazione scarsa o del tutto assente, mancanza di un corrimano sulle scale, …;
- carenze organizzative: scarsa sensibilizzazione, mancata identificazione e rimozione dei pericoli, disordine e sporcizia sul lavoro, zone di pericolo non segnalate, assenza di regole, istruzioni poco chiare, …;
- comportamenti individuali: oggetti lasciati a terra, disordine, distrazione, telefonare o scrivere SMS mentre si cammina, sottovalutare i rischi, …”.
La prima lista di controllo che presentiamo è intitolata “Basta con le cadute sui cantieri” ed è divisa in quattro diversi capitoli:
- superiore e organizzazione;
- cantieri;
- magazzino;
- comportamento, informazione, motivazione.
Vediamo brevemente alcune delle domande poste in relazione ai cantieri:
- “si delimitano e si attrezzano in modo opportuno i percorsi provvisori sui cantieri? Occorre evitare che i lavoratori si muovano a casaccio sui cantieri;
- “i cavi e le tubature (per la corrente, l’acqua, l’aria ecc.) sono posati in modo che non rappresentino un ostacolo sulle vie di circolazione? Se non è possibile farlo, si provvede a segnalarli in modo chiaro e visibile?
– le scale fisse sul cantiere sono dotate di una protezione laterale?
- è possibile accedere in modo sicuro al luogo di lavoro? Per esempio tramite scale fisse o portatili;
- per quanto piccole, le aperture nel pavimento vengono coperte o transennate?
- le vie di accesso e circolazione sono sgombre da ostacoli?
- è possibile percorrere le vie di circolazione sul cantiere anche al buio senza correre alcun rischio?”.
Una seconda lista è dedicata alla prevenzione delle cadute in altri ambienti di lavoro: “Basta con le cadute nei luoghi di lavoro fissi nell’industria e nell’artigianato”.
In questo caso i capitoli, in cui è divisa la lista, sono tre:
- superiore e organizzazione;
- infrastrutture;
- comportamento, informazione, motivazione.
Ecco alcune regole di comportamento in azienda tratte dalla lista:
- “non telefonare o scrivere SMS mentre si cammina;
- tenersi al corrimano per evitare di inciampare e cadere sulle scale;
- mantenere pulito e ordinato il luogo di lavoro. Infatti il disordine e la sporcizia sono tra le cause più frequenti di cadute;
- gli oggetti che sporgono sulle vie di circolazione e le cassettiere lasciate aperte possono costituire delle trappole micidiali per i colleghi di lavoro;
- oggetti, merci e liquidi sui pavimenti o sulle scale sono una causa molto frequente di cadute.
Rimuoverli immediatamente oppure, se non è possibile farlo, segnalarli in modo chiaro e visibile e avvisare subito la persona di competenza;
- anche i dislivelli minimi nei pavimenti, i bordi rialzati di un tappeto e i tappeti stessi possono provocare cadute. Segnalare subito tali zone di pericolo e rimuoverle quanto prima;
- indossare calzature adatte al percorso casa-lavoro”.
Una terza lista di controllo è invece dedicata al mondo degli uffici e si intitola “Basta con le cadute negli uffici (amministrazioni e servizi)”.
La suddivisione dei capitoli è la stessa dell’ultima lista che abbiamo presentato.
Nel capitolo “infrastrutture” troviamo queste domande:
- “le prese della corrente negli uffici e nelle sale riunioni sono disposte in modo da evitare cavi volanti e da non provocare cadute?
- le scale sono costruite in modo che i bordi dei gradini, l'inizio e la fine delle rampe e dei pianerottoli siano ben visibili?
- le scale sono dotate di corrimano comodi da usare?
- l'illuminazione (specie nei locali senza luce naturale) è regolata tramite sensori in modo che la luce si accenda subito e automaticamente?”
Posto che il nostro obiettivo è anche quello di favorire la formazione in ambito aziendale, vi presentiamo altri due documenti, sempre prodotti da Suva, che possono essere utili in ambito didattico formativo.
Il primo documento si intitola “Suggerimenti per organizzare un evento informativo sul tema ‘inciampi e cadute’”, un opuscolo che ricorda come inciampare e scivolare siano le cause d’infortunio più frequenti. Un opuscolo pubblicato per le aziende che intendono organizzare un evento informativo sulle cadute in piano.
Nel documento, che analizza e mostra tutti gli step necessari per un’attività formativa efficace, vengono riportati per i lavoratori degli esempi di quanto può fare un’azienda per ridurre il rischio di caduta. Ad esempio:
- “informare continuamente i collaboratori e i quadri direttivi sulle cadute in piano;
- istituire in azienda un ‘ufficio’ al quale segnalare le trappole” in cui è possibile inciampare “(se non possono essere rimosse subito, indicarle in modo visibile);
- promuovere comportamenti responsabili e nel rispetto della sicurezza e casomai premiare i comportamenti corretti;
- istituire regole chiare. Fare in modo che i collaboratori conoscano le regole; spetta ai superiori il compito di farle rispettare;
- pianificare correttamente i lavori; la sicurezza e la salute non vanno sacrificati per nessun motivo (fretta, scadenze improrogabili, mancanza di tempo)”.
Il secondo documento è intitolato “Istruzioni per organizzare una ‘caccia alle trappole’”.
Buona parte della cadute dipende, infatti, dalla presenza di ostacoli, di problemi, di disordine di situazioni che possono costituire vere e proprie trappole per i nostri piedi.
Perché dunque non organizzare una «caccia alle trappole» in azienda?
Questo opuscolo vi potrà essere utile per farlo.
Ad esempio si possono formare alcuni gruppi di lavoratori muniti ciascuno di una fotocamera digitale con il compito di “fotografare e documentare all’interno e all’esterno dell’azienda le seguenti situazioni:
- pericoli in cui inciampare, scivolare e cadere;
- carenze architettoniche (assenza di corrimano, illuminazione insufficiente, oggetti lasciati a terra)”.
Ovviamente si possono fotografare anche «esempi positivi»:
- “luogo di lavoro ben ordinato;
- architettura impeccabile (illuminazione, pavimenti, corrimani ecc.);
- strumenti (disponibili o utilizzati) per segnalare i pericoli di cadute in piano”.
N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale e i dati relativi agli incidenti riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i lavoratori.
Suva, Lista di controllo “Basta con le cadute sui cantieri” (formato PDF, 662 kB).
Suva, Lista di controllo “Basta con le cadute nei luoghi di lavoro fissi nell’industria e dell’artigianato” (formato PDF, 594 kB).
Suva, Lista di controllo “Basta con le cadute negli uffici (amministrazioni e servizi)” (formato PDF, 606 kB).
Suva, documento didattico formativo “Suggerimenti per organizzare un evento informativo sul tema ‘inciampi e cadute’” (formato PDF, 33 kB).
Suva, documento didattico formativo “Istruzioni per organizzare una ‘caccia alle trappole’”. (formato PDF, 50 kB).
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