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Campagna europea sulla movimentazione manuale dei carichi

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Edilizia

14/11/2008

Nell’ambito della campagna europea di comunicazione e di controllo sulla movimentazione manuale dei carichi, sono ora disponibili alcuni documenti per il settore delle costruzioni. Fattori di rischio: tipologie e conseguenze. Prima parte.

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In Europa il 24% dei lavoratori dichiara di soffrire di mal di schiena e il 22% accusa disturbi muscolari.

Inoltre la metà dei pre-pensionamenti è causata da patologie legate alla colonna vertebrale e il 15% dei casi di inidoneità al lavoro è legato ai disturbi alla schiena.

 
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I disturbi muscoloscheletrici sono dunque in Europa una delle principali cause di assenza dal lavoro, di sofferenza e perdita di reddito da parte dei lavoratori ed un costo notevole per datori di lavoro ed economie nazionali. 
 

Per questo motivo il CARIL - Comitato degli Alti Responsabili dell’Ispettorato del Lavoro – dopo aver lanciato nel 2007 la campagna europea di ispezione denominata “Alleggerisci il carico”, ha deciso di continuarla anche nel 2008 con specifica attenzione, in questo caso, ai comparti del commercio e dell’edilizia.

È in particolare nel settore delle costruzioni che si assiste a un’alta percentuale di operazioni di movimentazione manuale dei carichi e quindi a un rischio elevato di patologie muscoloscheletriche.  

Ricordiamo che il CARIL, dizione italiana dell’acronimo inglese SLIC (Senior Labour Inspectors Committee), è un forum permanente che rende possibile la collaborazione e lo scambio di informazioni tra gli Ispettorati del lavoro dei vari Stati membri dell’Unione Europea e dei Paesi dell’EFTA.

 

Gli obiettivi della campagna europea di comunicazione e di controllo sulla movimentazione manuale dei carichi sono quelli di aumentare la consapevolezza sui rischi legati a questa attività di lavoro e di promuovere soluzioni che consentano di ridurli o addirittura di eliminarli.

 

La campagna in ambito ispettivo prevede per tutti gli ispettori del lavoro degli Stati membri, l’adozione di criteri comuni di rilevazione. Adozione che permetterà successivamente la valutazione ed il confronto dei risultati ottenuti dai diversi Paesi così come la registrazione delle migliori pratiche riguardo la movimentazione manuale dei carichi.  

A livello informativo invece, oltre agli eventi europei di cui si può avere notizia sul sito web dedicato, sono stati prodotti opuscoli e poster che contengono informazioni utili sulla movimentazione manuale dei carichi ed illustrano alcune misure di prevenzione.

 
L’opuscolo, dal titolo “Alleggerisci il carico: informazioni per i datori di lavoro e i lavoratori del settore delle costruzioni”, ha tra i suoi obiettivi quello di sensibilizzare datori di lavoro e lavoratori sui rischi e sui costi di una sottovalutazione del problema della movimentazione manuale dei carichi.
 
“Perché dobbiamo valutare la movimentazione manuale?” è infatti il titolo del primo capitolo della pubblicazione, che si dilunga poi sugli obiettivi della campagna e sui riferimenti normativi comunitari.
 
Dopo una descrizione delle parti del corpo più a rischio, si entra nel dettaglio dei fattori di rischio.
 

Fattori di rischio derivanti dal tipo di lavoro da realizzare

Sono i fattori che dipendono dalle posture a cui il lavoro può costringere:
 
- piegarsi in avanti con la schiena arrotondata: ne risulta una “compressione nella parte anteriore del disco intervertebrale e l'allungamento della parte (più sottile) posteriore del disco” con possibili lesioni sia ai legamenti sia ai dischi;
 
- girarsi su un fianco mentre ci si piega in avanti: i rischi maggiori per i dischi ed i legamenti arrivano dall'esecuzione continua di movimenti che comportano “contemporaneamente la torsione e l’abbassamento del tronco”;
 
- piegarsi all’indietro afferrando un carico al di sopra delle spalle: uno dei rischi è “l’effetto leva” che consiste “nell’aumento della pressione sul disco intervertebrale man mano che aumenta la distanza fra il tronco e il carico maneggiato. Maggiore è la distanza del carico dal tronco (a parità di peso) maggiore è il braccio della forza di compressione, che provoca l’aumento di pressione sui dischi”;
 
- inginocchiarsi o stare accovacciati (con la schiena arrotondata): un lavoro prolungato nel tempo in questa postura e con carichi significativi, senza attrezzature di protezione adeguate o periodi di riposo in una posizione diversa, viene “sopportato non solo dalle articolazioni ma anche dai muscoli e dal cuore”.
 

Fattori di rischio derivanti dal tipo di carico da maneggiare

In questo caso i fattori di rischio dipendono dal carico che può essere:

 
- eccessivamente pesante: se “le disposizioni europee non danno indicazioni esplicite sui valori ammissibili dei pesi del carico che possono essere trasportati in modo sicuro” un buon indice può derivare dal “modello elaborato da Health and Safety Executive (HSE)”;
 
- instabile: un carico instabile oltre a “influenzare negativamente i sistemi sia muscolari che scheletrici, portando ad uno sforzo significativo”, potrebbe anche indurre all’improvvisa “necessità per il lavoratore di cambiare la sua posizione del corpo o di muoversi per mantenersi in equilibrio” con conseguenze ovvie relative al rischio di caduta;
 
- troppo grande: in questo caso è difficile portare il carico in modo idoneo, cioè il più vicino possibile al corpo, con ripercussioni sui dischi intervertebrali e sui legamenti. Un carico ingombrante aumenta anche il rischio di collisione o di caduta;
 
- poco maneggevole: ad esempio un carico sprovvisto di maniglie può scivolare dalle mani e provocare, “se i bordi sono taglienti e il contenuto pericoloso”, gravi ferite.
 

Fattori di rischio derivanti dalle caratteristiche del luogo di lavoro

Anche il luogo di lavoro può aumentare i rischi del lavoratore, ad esempio quando:

- lo spazio è insufficiente: “se non c’è spazio sufficiente per muovere il carico, un lavoratore, per realizzare la sua operazione, assumerà una posizione forzata che potrebbe causare danni nella zona lombare”;

- la superficie è irregolare e sdrucciolevole;

- la distanza di trasporto è troppo lunga: in questo caso aumenta la fatica, “specialmente a causa del tempo speso dal lavoratore nella stessa postura durante il trasporto”;

- la temperatura è troppo alta o troppo bassa: una “temperatura troppo alta causa eccessiva sudorazione delle mani” e, dunque, una difficile presa dal carico. Anche una temperatura troppo bassa, tuttavia, rende difficile la presa a causa dell'irrigidimento delle mani;

- l’illuminazione è insufficiente;

- presenza di vibrazioni meccaniche o di significativi livelli di polvere e rumore.

 

Fattori di rischio relativi alle diverse caratteristiche del lavoratore

Tra i fattori che aumentano il rischio di patologie muscoloscheletriche rientrano:

- la “ridotta capacità fisica dei lavoratori derivante dal loro stato di salute, compreso per esempio disturbi preesistenti del sistema deambulatorio, scarsa condizione fisica che deriva da una mancanza di attività fisica, età”;

- la “mancanza di preparazione adeguata per lo svolgimento di attività di movimentazione manuale”;

- la presenza di stress che “causa tensione muscolare costante”.

Nella seconda parte di questo articolo continueremo a presentare l’opuscolo entrando nel dettaglio delle strategie di eliminazione, riduzione e valutazione del rischio relative alla movimentazione manuale dei carichi.

 
Opuscolo: “Alleggerisci il carico: informazioni per i datori di lavoro e i lavoratori del settore delle costruzioni”, Campagna europea di comunicazione e di controllo sulla movimentazione manuale dei carichi 2008 (formato PDF, 1.06 MB).
 
Poster relativo alla Campagna europea di comunicazione e di controllo sulla movimentazione manuale dei carichi 2008 (formato PDF, 828 kB).
 
Sito ufficiale della campagna europea.
 
Guida del CARIL alla campagna europea - in lingua inglese (formato PDF, 194 kB).


 
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Rispondi Autore: Guizzo Giovanni - likes: 0
12/09/2013 (10:06:33)
Molto importante ed interessante.
Rispondi Autore: Tanoni Enrico - likes: 0
09/02/2016 (21:14:12)
Buona sera:
Vorrei cortesemente delucidazioni su movimenti manuali, sono un invalido civile assunto regolarmente, ho avuto problemi di tossicodipendenza, attualmente seguito dal Sert, con due epatite C-B cronica, cirrosi epatica, con l interferone fortunatamente adesso sto meglio.
Devo prendere giornalmente il Viread per l'epatite B.
Ho dei disturbi alla schiena, il dottore del lavoro della ditta, mi ha dato movimento manuali, di 12kg.
Secondo lei può andare bene?
Premetto che lavoro, come operatore ecologico, presso l'isola ecologica. Dove c'è polvere e puzza, e forse anche altre ( cose ).
Aspetto con ansia una vostra risposta.
Cortesemente nella mia mail.
Grazie e buon lavoro.
Rispondi Autore: Peppe Nicastro - likes: 0
14/10/2016 (19:02:56)
Salve sono un dipendente comunale con mansione di puliziere purtroppo soffro di gravi problemi al rachide (spondilite e sacroileite) che mi comporta limitazioni e dolori in fase di deambulazione,movimentazione e carichi. Dopo aver richiesto la visita medica del comune al fine di poter cambiare mansione mi viene riconosciuta solamente una limitazione del carico di 8kg. Secondo voi è appropriato? Il comune secondo voi dovrebbe accogliere comunque la mia richiesta o no? Grazie in anticipo.
Rispondi Autore: Angelaconsales - likes: 0
01/06/2019 (00:04:27)
Buonasera, sono una donna di 45 anni a cui estata diagnosticata la maledetta fibromialgia, assumo farmaci, molto pesanti con dolori allucinanti, stanchezza, disturbi del sonno vengo di notte svegliata da dolori e tremolio, forti mal di testa, stanchezza cronica in tutto il corpo, batti cardiaci accelerati, e avvolte svenimenti, cosa potrei fare? Lavoro faccio un lavoro molto pesante! Grazie un consiglio? Saluti!!

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