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Disturbi del sonno ed incidenti stradali nell’autotrasporto
Sul numero di Luglio/Settembre 2008 del Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia sono apparsi una serie di articoli, di documenti raccolti nel capitolo “Patologie del sonno ed attività lavorativa: aspetti di interesse per il medico del lavoro”.
PuntoSicuro, che aveva ha già presentato alcuni di questi articoli - ad esempio in riferimento alla fisiopatologia del sonno, ai problemi relativi alle apnee ostruttive e ai disturbi nel sonno nel comparto del cemento – ha deciso di segnalare e presentare un nuovo intervento.
In “Disturbi del sonno ed incidenti stradali nell’autotrasporto”, a cura di S. Garbarino, si indica che “l’eccessiva sonnolenza diurna (EDS) alla guida è causa e/o concausa del 22% circa degli incidenti stradali (IS)”. E tali incidenti “sono gravati da una mortalità maggiore rispetto altre cause” (11.4% vs 5.6%).
Per questi motivi negli ultimi anni è stata posta particolare attenzione all’EDS e agli incidenti correlati al sonno.
In particolare l’Ente pubblico statunitense National Transport Safety Board (NTSB) ha “sottolineato l’importanza dell’eccessiva sonnolenza diurna (EDS) come causa d’incidenti stradali (IS) di veicoli pesanti”: uno studio “mostrava che il 52% degli incidenti stradali in cui era coinvolto un unico veicolo pesante era legato alla stanchezza; nel 17.6% dei casi l’autista aveva ammesso di essersi addormentato”.
Secondo altre ricerche l’EDS alla guida “viene riferita da circa un autista su 30” e aumenta di otto volte il rischio di incidenti stradali gravi.
Ma quali sarebbero le principali cause di incidenti stradali fra gli autotrasportatori?
Il debito di sonno, la perturbazione del ciclo sonno-veglia (lavoro a turni e overtime) e i disturbi del sonno.
Inoltre la Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), causa spesso di EDS, “presenta una elevata prevalenza (12% circa, nei soggetti maschi adulti d’età maggiore di 40 anni)”.
Infatti gli autisti professionali “ne sono affetti in maniera significativamente maggiore (17%) rispetto alla popolazione generale (8.6%)”.
Partendo da questi dati è evidente che un “adeguato trattamento di questa patologia” può ridurre significativamente il rischio di IS nella popolazione affetta.
Infatti alcuni studi sugli effetti della terapia dell’OSAS mostrano che oltre ad un eventuale approccio chirurgico “l’applicazione di una pressione positiva continua nelle vie aeree (dispositivo CPAP)” porta a un “netto miglioramento delle performance alla guida e una significativa riduzione degli IS” in pazienti affetti da patologie respiratorie che comportano EDS.
Scopo dello studio presentato nell’articolo è stato quello di “valutare l’esatta prevalenza delle patologie del sonno comportanti EDS”, “determinare la prevalenza dell’OSAS negli autotrasportatori di merci pericolose del Nord-Ovest d’Italia” e ricavare uno strumento di screening per l’OSAS.
Ricordando che la popolazione presa in esame contava 283 soggetti maschi con rilevante anzianità lavorativa, i metodi utilizzati sono stati:
- l’esame clinico e somministrazione di questionario;
- la conferma diagnostica mediante esami strumentali;
- la “predisposizione dei necessari provvedimenti terapeutici al fine di eliminare o ridurre il numero degli eventi apnoici e quindi l’EDS (senza interruzione dell’attività lavorativa)”;
- la “prevenzione mediante formazione e informazione della popolazione in merito ai rischi legati a tali disturbi”.
I risultati “confermano una maggiore prevalenza di OSAS negli autisti professionali (35.7%) rispetto alla popolazione generale (2-4%)”.
Risulta inoltre “elevatissima la prevalenza di OSAS definibile di grado severo”, presente nel 22% dei soggetti registrati pari al 8.5% dell’universo studiato.
Inoltre dallo studio “emerge la possibilità di predisporre un modello predittivo volto ad individuare i soggetti potenzialmente apnoici mediante gli strumenti disponibili nella fase I del progetto (visita clinica e questionario)”.
Dunque è possibile disporre di un “modello biomatematico utilizzabile come strumento di screening diagnostico ricavato da alcuni items della Sleep Disorders Score (SDS), dall’esame clinico e dalla Polisonnografia (PSG)”.
Il Medico del Lavoro e/o il Medico di Medicina Generale potrà così sospettare la presenza dell’OSAS (“patologia di gran lunga più frequente e pericolosa fra i disturbi comportanti EDS”) basandosi sul punteggio ricavato dalle risposte a pochi items” e su parametri facilmente misurabili in ambito ambulatoriale.
“Disturbi del sonno ed incidenti stradali nell’autotrasporto” di S. Garbarino (Centro di Fisiopatologia del Sonno, DISMR, Università di Genova - Dipartimento di Medicina Legale e del Lavoro, Università degli Studi di Genova - Servizio Sanitario Polizia di Stato, Ministero degli Interni), in Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia, Volume XXX n°3, luglio-settembre 2008 (formato PDF, 320 kB).
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