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Edilizia: murature e Piano Operativo di Sicurezza
Il Comitato Paritetico Territoriale di Roma e Provincia (CTP) – nato nell’ambito della contrattazione collettiva del settore edile - ha pubblicato diverse guide pratiche per la compilazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS).
Abbiamo già presentato nei giorni scorsi la guide relative ai “Lavori di scavo, sbancamento e movimento terra” e al “Cemento Armato”, tutte inserite nella collana dei Quaderni della Sicurezza in Edilizia.
Il Quaderno della Sicurezza in Edilizia n. 3 ospita un’ulteriore guida intitolata “Murature” e destinata a datori di lavoro e preposti.
Anche questa guida spiega come formulare un corretto e puntuale POS che sia “strettamente legato al ciclo produttivo e alle fasi lavorative, quindi alle esigenze di prevenire i rischi a cui si espone chi lavora”.
In particolare viene affrontato il piano di sicurezza per i lavori nella fase delle murature, in un edificio di abitazione civile.
Ricordiamo che le parti pratiche della guida, ricche di foto, sono divise in due parti:
- “nella prima colonna si troverà la descrizione della fase lavorativa e la valutazione dei rischi;
- nella seconda colonna si troveranno le misure di sicurezza sotto forma di prescrizioni impartite”.
I rischi
Il documento ricorda che nell'edilizia abitativa “al termine delle opere in cemento armato il manufatto si presenta circondato completamente da un ponteggio metallico, generalmente di soddisfacente fattura, che elimina il rischio di caduta verso l'esterno”.
In questa situazione inoltre il rischio di caduta verso l'interno tende ad essere “eliminato dalle protezioni sulle scale e sui pianerottoli, costituite da opere provvisionali in legno; i vani ascensori sono sbarrati e le aperture sui solai sono protette”.
Tuttavia con “l'inizio delle opere in murature la valutazione del rischio passa, dall'attenzione verso una situazione di prevalente pericolo di caduta dall'alto nella fase del cemento, a una situazione percepita generalmente meno pericolosa ma più complessa da gestire”: il rischio da interferenza.
È dunque necessario “affrontare i primi veri problemi d'interferenza per il periodo di coesistenza delle due fasi (cemento armato e murature), per la diversa specializzazione dei lavoratori che effettuano le opere murarie (manovali e muratori) e soprattutto per la necessità tecnica di modificare le opere provvisionali per far spazio ai volumi delle murature e degli impianti”.
Terminata la parte strutturale del fabbricato subentrano infatti diverse “imprese esecutrici delle murature, degli impianti, degli intonaci, dei rivestimenti, delle ringhiere delle scale e dei balconi”, ciascuna con impatti e interferenze diversi.
In queste condizioni “le opere provvisionali vengono modificate per necessità tecniche ed ergonomiche e talvolta il dispositivo di protezione individuale sostituisce la misura di sicurezza collettiva (es. lavori all'interno del vano ascensore)” e se queste modifiche non sono preventivate, controllate e seguite “diventano la principale insidia del cantiere, soprattutto per il pericolo di caduta dall'alto”.
A questo punto della lavorazione fa poi ingresso in cantiere “una molteplicità di attrezzature sia tradizionali (carriole, traspallets) sia del tutto innovativi (macchina per la produzione e il pompaggio delle malte); gli impianti tecnologici esistenti si estendono inoltre per tutto il cantiere”.
Inoltre nelle lavorazioni si utilizzano sempre più materiali vecchi e nuovi, ponendo “una serie di problemi che in generale possono essere riassunti nelle misure generali di tutela, dalle schede di sicurezza dei preparati, dalla formazione e informazione dei lavoratori”.
Ricordando che le misure generali di tutela “obbligano di eliminare il rischio alla fonte (rumori, vibrazioni, polveri) e di privilegiare sempre la sostanza meno nociva (tinte ad acqua piuttosto che tinte a solventi)”, il documento indica che le sostanze devono essere sempre accompagnate dalle schede di sicurezza e i lavoratori “devono essere messi a conoscenza delle caratteristiche dei materiali e messi in grado di leggere le etichette attraverso una formazione di base specifica sul rischio chimico e sulla necessità di uso dei D.P.I.”.
Dunque con la fase delle murature incominciano in cantiere una serie di lavorazioni nelle quali accanto ai classici dispositivi di protezione personale (elmetto, scarpe antinfortunistiche e guanti) può essere necessario usare anche altri DPI come protezioni dell'udito e delle vie respiratorie.
In questo senso alla valutazione dei rischi e all'individuazione delle misure di sicurezza “deve far seguito un processo informativo e formativo di tutti i lavoratori (lavoratori e preposti), che renda consapevoli le maestranze delle condizioni di pericolo e delle disposizioni per il controllo dei rischi”.
L’indice del documento
Premessa
Introduzione
PRIMA PARTE
ANALISI DEI RISCHI GENERALI
1. I rischi d'interferenza e la modifica delle opere provvisionali
2. Le attrezzature
3. I materiali
4. I dispositivi di protezione individuale e la formazione dei lavoratori
SECONDA PARTE
DESCRIZIONE DELLE FASI - VALUTAZIONE DEL RISCHIO - PRESCRIZIONI
1. Ingresso dell'impresa - Il sopralluogo preventivo in cantiere
2. I ponti a cavalletto per interni
3. Il sollevamento e il trasporto in quota dei laterizi e di altri materiali simili
4. Il montaggio della cortina
5. Il taglio dei mattoncini a cortina
6. L'isolamento termico delle murature esterne
TERZA PARTE
GLOSSARIO
1. Documentazioni
2. Attrezzature, procedure lavorative
Guida pratica per la compilazione del P.O.S.: “Murature” in Quaderno della Sicurezza in Edilizia n°3 a cura del CTP di Roma e provincia (formato PDF, 1.61 MB).
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