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Cresce in Italia, accanto al fabbisogno di manodopera straniera, anche il numero di infortuni sul lavoro che coinvolgono gli immigrati. Nel 2008 sono stati il 2% in più rispetto all'anno precedente. Un fenomeno a cui Dati INAIL ha deciso di dedicare un focus nell'ultimo numero della rivista disponibile su questo portale. Secondo le stime dell'Istituto, il 16,4% degli incidenti ha interessato un immigrato, con un'incidenza media che oscilla tra il 12,3% delle donne e il 18,1% degli uomini. In totale sono stati 143mila gli infortuni sul lavoro che hanno colpito i nati all'estero: il 15,1% in più rispetto al 2005. I casi mortali sono stati, invece, 189.
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Immigrati a rischio infortuni: +15% in tre anni
Cresce in Italia, accanto al fabbisogno di manodopera straniera, anche il numero di infortuni sul lavoro che coinvolgono gli immigrati. Nel 2008 sono stati il 2% in più rispetto all'anno precedente. Un fenomeno a cui Dati INAIL ha deciso di dedicare un focus nell'ultimo numero della rivista disponibile su questo portale. Secondo le stime dell'Istituto, il 16,4% degli incidenti ha interessato un immigrato, con un'incidenza media che oscilla tra il 12,3% delle donne e il 18,1% degli uomini. In totale sono stati 143mila gli infortuni sul lavoro che hanno colpito i nati all'estero: il 15,1% in più rispetto al 2005. I casi mortali sono stati, invece, 189.
A livello territoriale si confermano differenze significative. Oltre il 57% delle denunce relative a questa categoria di lavoratori si concentra, infatti, in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Le tre regioni sono al primo posto anche per quanto riguarda i decessi, con il 49,2% dei casi registrati contro il 36% della media nazionale. La distanza tra Nord e Sud è estremamente evidente se si considera la percentuale di infortuni (denunciati) di immigrati rispetto al totale. L'incidenza oscilla infatti tra i 4-5 punti percentuali del Mezzogiorno e i 29-30 del Nord. In particolare, al primo posto si colloca il Friuli Venezia Giulia, dove un infortunio su quattro riguarda un lavoratore nato all'estero. La punta massima si raggiunge, poi, nella provincia di Pordenone, dove uno ogni tre incidenti coinvolge un immigrato, seguono Treviso e Piacenza con il 27,5%.
Per quanto riguarda le comunità di provenienza, se a livello nazionale le principali comunità sono la marocchina, l'albanese e la rumena che insieme raggiungono il 41% dei casi di infortunio, la comunità marocchina è, invece, al primo posto in cinque regioni del Paese. Per le donne, invece, quella rumene è la nazionalità più a rischio in ben dodici regioni. Anche per i casi mortali il primato spetta alla Romania che, nel 2008, ha registrato 50 casi (uno ogni quattro stranieri deceduti). In totale dei circa quattro milioni di stranieri in Italia, più di tre sono lavoratori assicurati all'INAIL (fonte Denuncia Nominativa Assicurati), con aumento del 34% rispetto al 2005. Si tratta in prevalenza di dipendenti di piccole aziende dell'Italia settentrionale, che operano nell'Industria e nel terziario.
Statistiche - Dati INAIL - Gennaio 2010 (formato PDF, 72 kB).
Per quanto riguarda le comunità di provenienza, se a livello nazionale le principali comunità sono la marocchina, l'albanese e la rumena che insieme raggiungono il 41% dei casi di infortunio, la comunità marocchina è, invece, al primo posto in cinque regioni del Paese. Per le donne, invece, quella rumene è la nazionalità più a rischio in ben dodici regioni. Anche per i casi mortali il primato spetta alla Romania che, nel 2008, ha registrato 50 casi (uno ogni quattro stranieri deceduti). In totale dei circa quattro milioni di stranieri in Italia, più di tre sono lavoratori assicurati all'INAIL (fonte Denuncia Nominativa Assicurati), con aumento del 34% rispetto al 2005. Si tratta in prevalenza di dipendenti di piccole aziende dell'Italia settentrionale, che operano nell'Industria e nel terziario.
Statistiche - Dati INAIL - Gennaio 2010 (formato PDF, 72 kB).
FG
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