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Imparare dagli errori: gli infortuni negli ambienti confinati
Anche in questa puntata di “Imparare dagli errori” tralasciamo momentaneamente la nostra disamina dell'archivio del sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi e riportiamo invece alcuni dati e casistiche tratte da materiali di convegni che si sono svolti nei mesi scorsi.
In un precedente articolo abbiamo segnalato la pubblicazione degli atti di un convegno - organizzato dal Dipartimento Tecnologie di Sicurezza dell’ Ispesl - che si è tenuto a Venezia il 25 giugno 2009: “ Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Nell’intervento del Dott. Luciano Marchiori, dal titolo “ L’attività di prevenzione svolta dalle Ulss in Veneto e la pianificazione 2009” sono stati presentati alcuni dati inerenti la situazione degli infortuni nella regione Veneto e alcuni casi specifici d’infortunio.
In questa regione - in cui sono circa 120.000 gli infortuni denunciati ogni anno, di cui circa 120 mortali e 2000 invalidanti - il 45 % degli infortuni avviene in 5700 aziende (1.9 % del totale delle aziende) .
Nel periodo 2000/2007 l’intervento ha ricordato che nella regione Veneto si è avuta una “riduzione del 19,1 % del numero assoluto di infortuni denunciati all’INAIL “.
Ma tralasciamo i dati.
Possono darci le dimensioni di un problema, ma raramente possono fornirci delle chiavi, dei suggerimenti per affrontarlo.
L’incidente
Uno dei casi brevemente presentati nel resoconto testuale dell’intervento è riferito ad un incidente avvenuto in provincia di Verona nel 2007.
Relativo al comparto agricolo si inserisce in realtà nel novero dei molti infortuni che avvengono negli ambienti confinati, in ambienti chiusi in cui sono presenti condizioni atmosferiche e ambientali - ad esempio con presenza di sostanze tossiche, asfissianti o infiammabili - tali da favorire il verificarsi dell’ incidente.
Benché non vi siano cenni sulla dinamica dell’incidente, da quanto descritto si può arguire che due lavoratori siano entrati all’interno di una cisterna interrata per lavori di pulizia da sedimenti di farine alimentari dovute al precedente utilizzo della cisterna stessa.
Probabilmente l’attività non è stata pianificata adeguatamente, né sono stati valutati sufficientemente i rischi a cui i due lavoratori andavano incontro.
Le conseguenze sono state due decessi per anossia (mancanza di ossigeno) e arresto cardio-circolatorio per “verosimile intossicazione da anidride carbonica”.
La prevenzione
Nella breve scheda presentata sono riportati alcuni elementi di prevenzione che riportiamo:
- “non entrare in cisterne, canalizzazioni, vasche, serbatoi e recipienti simili, ambienti confinati, senza verificare che all'interno non esistano gas, vapori nocivi, carenza di ossigena o temperatura dannosa;
- disporre adeguati lavaggi e ventilazione dell' ambiente confinato;
- i lavoratori che entrano all'interno devono essere assistiti da altro personale situato all'esterno presso l'apertura di accesso e devono essere muniti di cintura di sicurezza con corda di adeguata lunghezza e dotati di apparecchi idonei a garantire la normale respirazione;
- se non é possibile escludere il pericolo di incendio o esplosione devono essere adottate misure procedurali ed organizzative adeguate ad escludere il pericolo”.
Ricordiamo che su PuntoSicuro sono stati presentati in questi mesi diversi documenti da cui trarre in modo più approfondito e completo indicazioni pratiche per l’attuazione di misure di prevenzione degli incidenti e di interventi di soccorso in ambienti confinati:
- “ Norme di sicurezza per lavorare negli spazi confinati”, un documento prodotto in Gran Bretagna dall’ Health and Safety Executive (HSE) e successivamente tradotto e raccolto dall’ Inail nel suo database “ Buone pratiche e buone tecniche”;
- “ Soccorso a persona intrappolata in spazi confinati (serbatoi, cunicoli, ecc.)”, una bozza di procedura di intervento di soccorso presente sul sito dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari (ANVVFV);
- “ Rischi specifici nell’accesso a silos, vasche e fosse biologiche, collettori fognari, depuratori e serbatoi utilizzati per lo stoccaggio e il trasporto di sostanze pericolose. Art. 66 del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81: ‘Lavori in ambienti sospetti di inquinamento’”, una guida operativa prodotta dall’ ISPESL, come supplemento di Prevenzione Oggi;
- “ I Piani di Emergenza”, un documento del Gecav, il servizio deputato alla Gestione dell’Emergenza nei cantieri dell’Alta Velocità nella tratta Bologna-Firenze e della Variante di Valico nel corso dei lavori di costruzione di gallerie;
- “ Normativa sicurezza per i lavori in sotterraneo”, un altro documento del Gecav.
“ L’attività di prevenzione svolta dalle Ulss in Veneto e la pianificazione 2009”, L. Marchiori - Servizio di Prevenzione della Regione Veneto (formato PDF, 551 kB).
Tiziano Menduto
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