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Infortuni in itinere: i dati e le previsioni per il futuro

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Dati e statistiche

07/07/2008

Riguardo agli infortuni in itinere in Italia i dati disaggregati mostrano sensibili incrementi nel Sud e nelle Isole e nel Nord-Est un leggero decremento. Secondo Dati INAIL l'andamento del fenomeno sembra destinato a rallentare.

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L'infortunio in itinere è un infortunio che occorre al lavoratore durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro.
Tuttavia è catalogabile come infortunio in itinere anche quello che accade nel percorso di collegamento tra due luoghi di lavoro, laddove il lavoratore abbia più rapporti di lavoro, o  nel percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro a quello di consumazione abituale dei pasti (se non è presente un servizio di mensa aziendale).
 
Nel numero di giugno 2008 Dati INAIL torna a parlare di questa tipologia di infortuni riassumendo, come di consueto, cifre e dati e cercando alcuni elementi ottimistici per il futuro.
 

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Intanto nella prima parte dell’articolo “Sulle vie che portano a casa” di G. Ortolani ricorda che l’Inail, come accade in altri paesi europei, tende sempre più a distinguere tra gli infortuni accaduti in itinere, come indicato sopra, da quelli che avvengono in strada nel corso dello svolgimento della propria attività professionale.
 
E riguardo agli infortuni in itinere i dati non sono consolanti:
 
- dal 2000, il primo anno di esordio ufficiale nel mondo INAIL, “hanno mostrato fisiologicamente un quasi costante incremento nonostante il severo contrasto praticato contro gli incidenti stradali in genere e in itinere in particolare a livello continentale”;
- nel quadriennio 2002-2004 i dati hanno subito un incremento percentuale del 25,5%;
- nel 2006 l’Inail “ne ha indennizzati 72.321 nell’Industria e Servizi oltre a 1.179 casi agricoli, per un totale di 73.500 (gestione per conto stato esclusa) di cui 269 mortali”.
 
Quello che si domanda Dati INAIL è se questi dati sono destinati a continuare a salire anche nei prossimi anni.
La risposta, in relazione “ai lavori sull’argomento elaborati da EUROGIP relativi alla Francia o ancor meglio ai dati U.E.”, ipotizza per il futuro possibili novità positive.
L’impressione di Dati Inail è che un futuro eventuale incremento non possa che essere molto contenuto in relazione ai dati statistici che mostrano una spiccata discontinuità nel complesso.
La disaggregazione dei dati per grandi aree geografiche può indicare invece “dove si annidino ancora sacche di possibile incremento”: specialmente nelle Isole e al Sud, “mentre un silenzioso rientro è già iniziato nel Nord-Est” (-1,7% nel periodo 2002-2006).
 
Nello stesso numero di Dati INAIL Liana Veronico si occupa invece del trasporto dei passeggeri sui mezzi pubblici. In Italia sono ormai 13 milioni le persone che utilizzano quasi quotidianamente questa tipologia di mezzi.
In questo comparto gli infortuni occorsi ai lavoratori, nell'ultimo quinquennio, è diminuito del 20% a fronte di una sostanziale stabilità degli addetti. Questo sì un dato positivo di cui potersi rallegrare già oggi.
 
Dati Inail, numero 6, giugno 2008 (formato PDF, 66 kB).


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