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PuntoSicuro sta presentando in questi mesi alcuni documenti e schede relativi alla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro - aggiornati al Decreto legislativo 81/2008 – presenti sul sito dell’Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi di Bologna.
Sottolineando quanto la classificazione, l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi siano importanti per garantire la protezione della salute e dell'ambiente, presentiamo oggi il documento dal titolo “Scheda tecnica n° 21: l’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi”; una scheda a cura del Servizio Prevenzione e Protezione dell’Azienda ospedaliero-universitaria bolognese che offre indicazioni utili sia per l'utilizzatore professionale negli ambienti di lavoro, sia per il cittadino che impiega prodotti chimici nelle attività di tutti i giorni (vernici, solventi, inchiostri, colle, detersivi, ...).
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L’importanza delle etichette delle sostanze e dei preparati pericolosi
PuntoSicuro sta presentando in questi mesi alcuni documenti e schede relativi alla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro - aggiornati al Decreto legislativo 81/2008 – presenti sul sito dell’Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi di Bologna.
Sottolineando quanto la classificazione, l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi siano importanti per garantire la protezione della salute e dell'ambiente, presentiamo oggi il documento dal titolo “Scheda tecnica n° 21: l’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi”; una scheda a cura del Servizio Prevenzione e Protezione dell’Azienda ospedaliero-universitaria bolognese che offre indicazioni utili sia per l'utilizzatore professionale negli ambienti di lavoro, sia per il cittadino che impiega prodotti chimici nelle attività di tutti i giorni (vernici, solventi, inchiostri, colle, detersivi, ...).
Il numero di prodotti chimici presenti sul mercato “è in costante aumento e i lavoratori si trovano frequentemente ad utilizzarne dei nuovi durante l’attività quotidiana”.
In particolare una sostanza o un preparato si definiscono pericolosi quando sono in grado di produrre effetti nocivi sull’organismo umano o sull’ambiente: se si impiega un prodotto nuovo è necessario sapere se è pericoloso, a che rischio ci si espone e come manipolarlo.
Queste informazioni sono contenute in dettaglio sulla scheda di sicurezza del prodotto, ma “possono già essere ottenute in gran parte anche dalla lettura dell’etichetta”.
Secondo la normativa europea “ogni sostanza o preparato (che sia prodotto o importato nel territorio della UE e immesso sul mercato) deve essere valutato in base alle sue proprietà fisico-chimiche, tossicologiche ed ecotossicologiche al fine di individuarne la potenziale pericolosità per l’uomo e per l’ambiente e, se classificato come pericoloso, etichettato a norma di legge”.
E i rischi di queste sostanze pericolose possono essere diversi: ad esempio l’esplosività o l’infiammabilità. Inoltre gli effetti nocivi si possono manifestare “in seguito all’assorbimento da parte del corpo umano, assorbimento che può avvenire sostanzialmente attraverso tre vie: inalazione, ingestione o contatto (cute o mucose)”.
L’etichettatura di una sostanza (quella di un preparato è determinata dalle diverse sostanze pericolose presenti) può cambiare “a seconda della sua forma commerciale (concentrata o diluita) in quanto la pericolosità può variare in ragione della concentrazione”.
I simboli e le frasi di rischio e di cautela riportate consentono all’utilizzatore di acquisire “una prima serie di preziose informazioni sulla pericolosità del prodotto, sulla tipologia di rischio e sulla entità del rischio stesso, sulle precauzioni da adottare per la manipolazione, lo stoccaggio e lo smaltimento”.
Dopo aver dato alcuni cenni in merito alla normativa che disciplina l’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi, una normativa “estremamente complessa ed articolata ed in continuo aggiornamento” (le due norme fondamentali che regolamentano la materia in Italia sono il D. Lgs. 52/1997 e il D. Lgs. 65/2003), il documento ricorda che “le indicazioni previste dalla normativa su sostanze e preparati pericolosi devono essere riportate direttamente sull’imballaggio oppure su un’etichetta saldamente apposta su uno o più lati dell’imballaggio stesso”
Come devono essere le etichette?
Ecco alcune indicazioni tratte dalla scheda:
- “l’etichetta deve essere leggibile in orizzontale quando l’imballaggio si trova in posizione normale;
- le informazioni devono essere riportate in lingua italiana (qualora compaiano scritte in altre lingue, le dimensioni dei caratteri non devono essere superiori a quelle della lingua italiana);
- lo sfondo dell’etichetta (o della confezione) devono essere di un colore tale da mettere in risalto il simbolo di pericolo e da rendere facilmente leggibili le indicazioni richieste”.
Inoltre le etichette devono contenere:
- la denominazione della sostanza, in modo conforme al decreto o “comunque basata su una nomenclatura riconosciuta (nome chimico) internazionalmente” e l’eventuale denominazione o nome commerciale del prodotto;
- “nome e indirizzo completo nonché il numero di telefono del responsabile dell’immissione sul mercato, stabilito all’interno dell’Unione europea (fabbricante, importatore, distributore)”;
- in caso di preparato: il nome chimico delle sostanze che hanno dato luogo alla classificazione; - “i simboli e le indicazioni di pericolo conformi alla normativa (se previsti);
- le ‘frasi tipo’ relative ai rischi specifici derivanti dai pericoli connessi all’uso del prodotto, dette ‘frasi R’;
- le ‘frasi tipo’ concernenti i consigli di prudenza relativi all’uso dei prodotti dette ‘frasi S’” (ricordando che “per confezioni che abbiano un contenuto inferiore a 125 ml non è sempre obbligatorio indicare le frasi R e S”);
- in caso di preparati venduti al pubblico: il “quantitativo nominale del prodotto espresso in volume o in massa”.
La normativa in materia di prodotti pericolosi definisce in modo dettagliato i simboli di pericolo, le frasi di rischio e i consigli di prudenza che devono essere riportati sull’etichetta.
Frasi e simboli sono riportate, anche con l’ausilio di immagini e foto, nel documento che vi invitiamo a visionare.
Come per la scheda relativa alla segnaletica di sicurezza, in questa presentazione ci facciamo aiutare dalle immagini di Napo, simpatico personaggio animato che superando le barriere linguistiche (senza parole) ci mostra le conseguenze di un uso non accorto di un prodotto chimico.
Guardare un etichetta prima di usare un prodotto è un’azione facile e veloce.
Una di quelle piccole azioni che dovrebbero diventare routine per ogni lavoratore e per ognuno di noi: in alcuni casi azioni come queste possono evitarci pericolosi infortuni.
Se non ci credete, guardate Napo in “Occhio all’etichetta”…
Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi, “Scheda tecnica n° 21: l’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi”, a cura di Roberto Taruffi (formato PDF, 877 kB).
Napo, “Occhio all’etichetta” (formato WMV, 800 kB), versione High Quality(formato WMV, 1.74 MB).
Tiziano Menduto
In particolare una sostanza o un preparato si definiscono pericolosi quando sono in grado di produrre effetti nocivi sull’organismo umano o sull’ambiente: se si impiega un prodotto nuovo è necessario sapere se è pericoloso, a che rischio ci si espone e come manipolarlo.
Queste informazioni sono contenute in dettaglio sulla scheda di sicurezza del prodotto, ma “possono già essere ottenute in gran parte anche dalla lettura dell’etichetta”.
Secondo la normativa europea “ogni sostanza o preparato (che sia prodotto o importato nel territorio della UE e immesso sul mercato) deve essere valutato in base alle sue proprietà fisico-chimiche, tossicologiche ed ecotossicologiche al fine di individuarne la potenziale pericolosità per l’uomo e per l’ambiente e, se classificato come pericoloso, etichettato a norma di legge”.
E i rischi di queste sostanze pericolose possono essere diversi: ad esempio l’esplosività o l’infiammabilità. Inoltre gli effetti nocivi si possono manifestare “in seguito all’assorbimento da parte del corpo umano, assorbimento che può avvenire sostanzialmente attraverso tre vie: inalazione, ingestione o contatto (cute o mucose)”.
L’etichettatura di una sostanza (quella di un preparato è determinata dalle diverse sostanze pericolose presenti) può cambiare “a seconda della sua forma commerciale (concentrata o diluita) in quanto la pericolosità può variare in ragione della concentrazione”.
I simboli e le frasi di rischio e di cautela riportate consentono all’utilizzatore di acquisire “una prima serie di preziose informazioni sulla pericolosità del prodotto, sulla tipologia di rischio e sulla entità del rischio stesso, sulle precauzioni da adottare per la manipolazione, lo stoccaggio e lo smaltimento”.
Dopo aver dato alcuni cenni in merito alla normativa che disciplina l’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi, una normativa “estremamente complessa ed articolata ed in continuo aggiornamento” (le due norme fondamentali che regolamentano la materia in Italia sono il D. Lgs. 52/1997 e il D. Lgs. 65/2003), il documento ricorda che “le indicazioni previste dalla normativa su sostanze e preparati pericolosi devono essere riportate direttamente sull’imballaggio oppure su un’etichetta saldamente apposta su uno o più lati dell’imballaggio stesso”
Come devono essere le etichette?
Ecco alcune indicazioni tratte dalla scheda:
- “l’etichetta deve essere leggibile in orizzontale quando l’imballaggio si trova in posizione normale;
- le informazioni devono essere riportate in lingua italiana (qualora compaiano scritte in altre lingue, le dimensioni dei caratteri non devono essere superiori a quelle della lingua italiana);
- lo sfondo dell’etichetta (o della confezione) devono essere di un colore tale da mettere in risalto il simbolo di pericolo e da rendere facilmente leggibili le indicazioni richieste”.
Inoltre le etichette devono contenere:
- la denominazione della sostanza, in modo conforme al decreto o “comunque basata su una nomenclatura riconosciuta (nome chimico) internazionalmente” e l’eventuale denominazione o nome commerciale del prodotto;
- “nome e indirizzo completo nonché il numero di telefono del responsabile dell’immissione sul mercato, stabilito all’interno dell’Unione europea (fabbricante, importatore, distributore)”;
- in caso di preparato: il nome chimico delle sostanze che hanno dato luogo alla classificazione; - “i simboli e le indicazioni di pericolo conformi alla normativa (se previsti);
- le ‘frasi tipo’ relative ai rischi specifici derivanti dai pericoli connessi all’uso del prodotto, dette ‘frasi R’;
- le ‘frasi tipo’ concernenti i consigli di prudenza relativi all’uso dei prodotti dette ‘frasi S’” (ricordando che “per confezioni che abbiano un contenuto inferiore a 125 ml non è sempre obbligatorio indicare le frasi R e S”);
- in caso di preparati venduti al pubblico: il “quantitativo nominale del prodotto espresso in volume o in massa”.
La normativa in materia di prodotti pericolosi definisce in modo dettagliato i simboli di pericolo, le frasi di rischio e i consigli di prudenza che devono essere riportati sull’etichetta.
Frasi e simboli sono riportate, anche con l’ausilio di immagini e foto, nel documento che vi invitiamo a visionare.
Come per la scheda relativa alla segnaletica di sicurezza, in questa presentazione ci facciamo aiutare dalle immagini di Napo, simpatico personaggio animato che superando le barriere linguistiche (senza parole) ci mostra le conseguenze di un uso non accorto di un prodotto chimico.
Guardare un etichetta prima di usare un prodotto è un’azione facile e veloce.
Una di quelle piccole azioni che dovrebbero diventare routine per ogni lavoratore e per ognuno di noi: in alcuni casi azioni come queste possono evitarci pericolosi infortuni.
Se non ci credete, guardate Napo in “Occhio all’etichetta”…
Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi, “Scheda tecnica n° 21: l’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi”, a cura di Roberto Taruffi (formato PDF, 877 kB).
Napo, “Occhio all’etichetta” (formato WMV, 800 kB), versione High Quality(formato WMV, 1.74 MB).
Tiziano Menduto
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