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Sul sito dell’ Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi di Bologna sono presenti diversi documenti e diverse schede tecniche relative alla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro aggiornati al Decreto legislativo 81/2008.
Uno di questi, a cura del Servizio Prevenzione e Protezione dell’Azienda ospedaliero-universitaria bolognese, è intitolato “ Scheda tecnica n° 23: la segnaletica di sicurezza” e sottolinea l’importanza di conoscere e utilizzare correttamente tutti quei segnali che ci aiutano a fermare la nostra attenzione, in modo rapido ed efficace, su situazioni o oggetti che possono essere causa di rischio sul luogo di lavoro.
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La segnaletica di sicurezza nei luoghi di lavoro
Sul sito dell’ Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi di Bologna sono presenti diversi documenti e diverse schede tecniche relative alla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro aggiornati al Decreto legislativo 81/2008.
Uno di questi, a cura del Servizio Prevenzione e Protezione dell’Azienda ospedaliero-universitaria bolognese, è intitolato “ Scheda tecnica n° 23: la segnaletica di sicurezza” e sottolinea l’importanza di conoscere e utilizzare correttamente tutti quei segnali che ci aiutano a fermare la nostra attenzione, in modo rapido ed efficace, su situazioni o oggetti che possono essere causa di rischio sul luogo di lavoro.
Il documento ricorda che il D.Lgs. 81/2008 “qualifica la segnaletica di sicurezza come un mezzo di prevenzione e protezione dei lavoratori che deve essere utilizzato in tutte le condizioni in cui siano presenti pericoli non controllabili né con sistemi di tipo tecnologico, né con l'adozione di interventi di tipo organizzativo e procedurale”.
E dunque la segnaletica diventa “parte integrante delle misure di prevenzione e protezione da attuare per il controllo di uno o più rischi nell’ambiente di lavoro” e, in questo senso, il Testo Unico stabilisce precisi criteri per la scelta dei segnali e per le relative caratteristiche.
Per i segnali non espressamente definiti nel Testo Unico è necessario invece fare riferimento alle norme tecniche predisposte dall’UNI (Ente Italiano di Unificazione), ad esempio UNI 7543-1 “Colori e segnali di sicurezza – Prescrizioni generali”.
Vediamo alcuni dei criteri per la scelta e la collocazione dei segnali.
Perché la segnaletica sia efficace e dia un messaggio rapido e facilmente interpretabile si devono seguire alcune regole:
- “evitare la disposizione ravvicinata di un numero di cartelli eccessivo, ciò al fine di favorirne l’individuazione e la comprensione del messaggio;
- non utilizzare contemporaneamente segnali che possano generare confusione tra di loro (es.: fornire messaggi contraddittori);
- rendere visibile la segnaletica da tutte le posizioni ritenute critiche rispetto al messaggio che si vuole fornire”.
Per favorire l’efficacia della segnaletica è, comunque, necessario predisporre un progetto globale che tenga in considerazione non solo gli aspetti normativi ma anche “la fruibilità delle informazioni che si vogliono comunicare, la corretta manutenzione dei segnali, la regolare pulizia ed i materiali impiegati”.
Se poi si è in presenza di “segnalazioni che richiedono fonti di energia, é necessario assicurarsi che questa sia mantenuta anche in caso di guasto all’ impianto elettrico”.
Dopo aver affrontato il tema dei colori di sicurezza (ad esempio il rosso che può indicare segnali di divieto, pericolo, allarme o materiali antincendio) – tema che vi invitiamo a visionare attraverso la tabella nel documento originale o attraverso l’ allegato XXIV del Testo Unico – il documento dell’Azienda Ospedaliera dà indicazioni sulle dimensioni dei cartelli segnaletici.
Il Testo Unico (allegato XXV) prevede infatti l’utilizzo della formula A > L2/2000.
Dove A rappresenta la superficie del cartello espressa in metri quadri ed L la distanza, misurata in metri, dalla quale il cartello deve essere ancora riconoscibile. La formula è applicabile fino ad una distanza di circa 50 metri.
Le caratteristiche dei diversi tipi di segnali:
- segnali di divieto (vietano un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo): forma rotonda; pittogramma nero su fondo bianco; bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra lungo il simbolo, con un inclinazione di 45°) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della superficie del cartello);
- segnali di avvertimento (avvertono di un rischio o pericolo): forma triangolare; pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero (il giallo deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello);
- segnali di prescrizione (prescrivono un determinato comportamento): forma rotonda; pittogramma bianco su fondo azzurro (l'azzurro deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello);
- segnali di salvataggio o di soccorso (forniscono indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio): forma quadrata o rettangolare; pittogramma bianco su fondo verde (il verde deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello);
- segnali per le attrezzature antincendio: forma quadrata o rettangolare; pittogramma bianco su fondo rosso (il rosso deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello).
La scheda si conclude con un accenno alla segnalazioni degli ostacoli, dei punti di pericolo e delle vie di circolazione:
- la segnalazione di ostacoli e di punti di pericolo è “utile per segnalare i rischi di urto contro ostacoli, di cadute di oggetti e di caduta da parte delle persone entro il perimetro delle aree edificate dell'impresa cui i lavoratori hanno accesso nel corso del lavoro”: si usano il colore giallo alternato al nero ovvero il rosso alternato al bianco e la dimensione va commisurata alle “dimensioni dell'ostacolo o del punto pericoloso che s'intende segnalare”;
- la segnalazione a pavimento, delle vie di circolazione dei veicoli “deve essere fatta qualora l'uso e l'attrezzatura dei locali lo rendano necessario per la tutela dei lavoratori”: le vie di circolazione “devono essere chiaramente segnalate con strisce continue di colore ben visibile, preferibilmente bianco o giallo, in rapporto al colore del pavimento” e l'ubicazione delle strisce deve tenere conto delle “distanze di sicurezza necessarie tra i veicoli che possono circolare e tutto ciò che può trovarsi nelle loro vicinanze nonché tra i pedoni e i veicoli”.
Se poi, dopo la lettura del documento, non siamo ancora sufficientemente convinti dell’importanza di utilizzare sui luoghi di lavoro appropriate segnaletiche e di farle conoscere ai lavoratori - come tra l’altro espressamente indicato nel Testo Unico all’articolo 164 - possiamo guardare una delle avventure di Napo, dal titolo “ Come nasce un pericolo”.
Napo – “eroe” dell'omonima serie di cartoni animati creato da un piccolo gruppo di esperti in comunicazione sulla sicurezza e salute sul lavoro – riesce senza parole e senza barriere linguistiche, ad affrontare i difficili temi della sicurezza con un sorriso contribuendo alla costruzione di luoghi di lavoro più sicuri e sani.
Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi, “ Scheda tecnica n° 23: la segnaletica di sicurezza”, a cura di Alberto Bertozzi e Bruno Diano (formato PDF, 347 kB).
Napo, “ Come nasce un pericolo” (formato WMV, 700 kB).
Tiziano Menduto
E dunque la segnaletica diventa “parte integrante delle misure di prevenzione e protezione da attuare per il controllo di uno o più rischi nell’ambiente di lavoro” e, in questo senso, il Testo Unico stabilisce precisi criteri per la scelta dei segnali e per le relative caratteristiche.
Per i segnali non espressamente definiti nel Testo Unico è necessario invece fare riferimento alle norme tecniche predisposte dall’UNI (Ente Italiano di Unificazione), ad esempio UNI 7543-1 “Colori e segnali di sicurezza – Prescrizioni generali”.
Vediamo alcuni dei criteri per la scelta e la collocazione dei segnali.
Perché la segnaletica sia efficace e dia un messaggio rapido e facilmente interpretabile si devono seguire alcune regole:
- “evitare la disposizione ravvicinata di un numero di cartelli eccessivo, ciò al fine di favorirne l’individuazione e la comprensione del messaggio;
- non utilizzare contemporaneamente segnali che possano generare confusione tra di loro (es.: fornire messaggi contraddittori);
- rendere visibile la segnaletica da tutte le posizioni ritenute critiche rispetto al messaggio che si vuole fornire”.
Per favorire l’efficacia della segnaletica è, comunque, necessario predisporre un progetto globale che tenga in considerazione non solo gli aspetti normativi ma anche “la fruibilità delle informazioni che si vogliono comunicare, la corretta manutenzione dei segnali, la regolare pulizia ed i materiali impiegati”.
Se poi si è in presenza di “segnalazioni che richiedono fonti di energia, é necessario assicurarsi che questa sia mantenuta anche in caso di guasto all’ impianto elettrico”.
Dopo aver affrontato il tema dei colori di sicurezza (ad esempio il rosso che può indicare segnali di divieto, pericolo, allarme o materiali antincendio) – tema che vi invitiamo a visionare attraverso la tabella nel documento originale o attraverso l’ allegato XXIV del Testo Unico – il documento dell’Azienda Ospedaliera dà indicazioni sulle dimensioni dei cartelli segnaletici.
Il Testo Unico (allegato XXV) prevede infatti l’utilizzo della formula A > L2/2000.
Dove A rappresenta la superficie del cartello espressa in metri quadri ed L la distanza, misurata in metri, dalla quale il cartello deve essere ancora riconoscibile. La formula è applicabile fino ad una distanza di circa 50 metri.
Le caratteristiche dei diversi tipi di segnali:
- segnali di divieto (vietano un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo): forma rotonda; pittogramma nero su fondo bianco; bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra lungo il simbolo, con un inclinazione di 45°) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della superficie del cartello);
- segnali di avvertimento (avvertono di un rischio o pericolo): forma triangolare; pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero (il giallo deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello);
- segnali di prescrizione (prescrivono un determinato comportamento): forma rotonda; pittogramma bianco su fondo azzurro (l'azzurro deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello);
- segnali di salvataggio o di soccorso (forniscono indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio): forma quadrata o rettangolare; pittogramma bianco su fondo verde (il verde deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello);
- segnali per le attrezzature antincendio: forma quadrata o rettangolare; pittogramma bianco su fondo rosso (il rosso deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello).
La scheda si conclude con un accenno alla segnalazioni degli ostacoli, dei punti di pericolo e delle vie di circolazione:
- la segnalazione di ostacoli e di punti di pericolo è “utile per segnalare i rischi di urto contro ostacoli, di cadute di oggetti e di caduta da parte delle persone entro il perimetro delle aree edificate dell'impresa cui i lavoratori hanno accesso nel corso del lavoro”: si usano il colore giallo alternato al nero ovvero il rosso alternato al bianco e la dimensione va commisurata alle “dimensioni dell'ostacolo o del punto pericoloso che s'intende segnalare”;
- la segnalazione a pavimento, delle vie di circolazione dei veicoli “deve essere fatta qualora l'uso e l'attrezzatura dei locali lo rendano necessario per la tutela dei lavoratori”: le vie di circolazione “devono essere chiaramente segnalate con strisce continue di colore ben visibile, preferibilmente bianco o giallo, in rapporto al colore del pavimento” e l'ubicazione delle strisce deve tenere conto delle “distanze di sicurezza necessarie tra i veicoli che possono circolare e tutto ciò che può trovarsi nelle loro vicinanze nonché tra i pedoni e i veicoli”.
Se poi, dopo la lettura del documento, non siamo ancora sufficientemente convinti dell’importanza di utilizzare sui luoghi di lavoro appropriate segnaletiche e di farle conoscere ai lavoratori - come tra l’altro espressamente indicato nel Testo Unico all’articolo 164 - possiamo guardare una delle avventure di Napo, dal titolo “ Come nasce un pericolo”.
Napo – “eroe” dell'omonima serie di cartoni animati creato da un piccolo gruppo di esperti in comunicazione sulla sicurezza e salute sul lavoro – riesce senza parole e senza barriere linguistiche, ad affrontare i difficili temi della sicurezza con un sorriso contribuendo alla costruzione di luoghi di lavoro più sicuri e sani.
Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi, “ Scheda tecnica n° 23: la segnaletica di sicurezza”, a cura di Alberto Bertozzi e Bruno Diano (formato PDF, 347 kB).
Napo, “ Come nasce un pericolo” (formato WMV, 700 kB).
Tiziano Menduto
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Rispondi Autore: francesco perisiutti - likes: 0 | 07/10/2011 (09:18:09) |
esiste una normativa che imponga un minimo di distanza per la segnalazione a terra delle righe gialle e la larghezza delle stesse? Grazie |
Rispondi Autore: Tommaso - likes: 0 | 23/04/2024 (14:43:15) |
la segnaletica aziendale credo che sia fondamentale per la prevenzione degli infortuni, io stesso in azienda ne ho installata quanta più possibile acquistata su Sibeshop |