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La strategia di contrasto al fenomeno infortunistico del Ministero
Riportiamo di seguito un approfondimento relativo alle attività del Ministero del Lavoro nel settore della sicurezza sul lavoro: dati, strategia di contrasto del fenomeno infortunistico, attività di vigilanza. Tratto dal primo numero della newsletter del Ministero del Lavoro "Sicurezza e prevenzione".
Meno infortuni, ma avanti tutta con la prevenzione
Gli incidenti sul lavoro costano oltre il 3% del Pil. Il Ministero lavora su tre assi: regole, vigilanza e azioni.
Nel 2008, il bilancio infortunistico si è presentato più favorevole rispetto all’anno precedente, confermando la tendenza a un progressiva flessione degli incidenti mortali negli ultimi dieci anni. Emerge dalla banca dati dell’Inail alla data del 30 aprile 2009.
Le denunce di infortuni sono state 874 .940, con una diminuzione del 4,1%, 37.500 casi in meno rispetto al 2007. Particolarmente significativa la riduzione dei casi mortali denunciati: 1.120 nel 2008 a fronte dei 1.207 del 2007, con una diminuzione del 7,2%.
La flessione infortunistica più sostenuta si registra in agricoltura (-6,9%) e nell’industria e servizi (-4,3%); mentre oltre la metà dei decessi per infortuni sul lavoro avviene sulla strada: nel 2008 sono stati ben 611.
Di questi 335 sono stati provocati da circolazione stradale in occasione di lavoro e 276 sul percorso casa-lavoro o viceversa. Alla luce di questi dati appare evidente come un’efficace politica di prevenzione in tema di sicurezza sul lavoro debba tener conto, oltre che dei rischi propri di ogni attività lavorativa, anche del più generale contesto della sicurezza stradale.
Per quanto si tratti di dati complessivamente incoraggianti, si deve fare ancora molto per ridurre le dimensioni del fenomeno in misura coerente con le indicazioni contenute nella Strategia per la salute e sicurezza sul lavoro individuata dalla Commissione europea che prevede una riduzione del 25% del totale degli infortuni in Europa entro il 2012: basti pensare che i soli costi sociali da infortuni sul lavoro in Italia – per sostegno alle famiglie delle vittime e riabilitazione dei lavoratori – sono stati quantificati dall’Inail in oltre 45 miliardi, il 3,21% del Prodotto interno lordo.
La strategia di contrasto al fenomeno infortunistico tramite la legge
Per abbattere il fenomeno infortunistico occorre proseguire il processo di revisione delle regole sulla sicurezza. Il Ministero del Lavoro sta procedendo, da un lato, alla predisposizione dei provvedimenti di attuazione, dall’altro, al miglioramento del Testo unico sulla salute e sicurezza per fornire concreta risposta ad alcune criticità emerse in sede di prima applicazione e favorire la chiarezza del dato normativo, recependo le proposte di semplificazione emerse dalle consultazioni delle parti sociali.
I principi e i livelli essenziali in materia di salute e sicurezza sul lavoro devono essere gli stessi sull’intero territorio nazionale, ferma restando la facoltà delle Regioni di esercitare la propria potestà legislativa concorrente.
L’attività di vigilanza del Ministero nei cantieri edili
I servizi ispettivi delle Direzioni provinciali del lavoro hanno intrapreso attività di vigilanza nel settore edile dove si verificano il maggior numero di infortuni, anche mortali, (nel 2007 oltre 100.000, di cui 275 mortali).
Il Ministero, dal canto suo, nel 2008, ha ispezionato oltre 22.000 cantieri, dove operavano più di 38.000 aziende, e impartito 27.000 prescrizioni in materia di salute e sicurezza. La voce di maggiore rilevanza ha riguardato le cadute dall’alto con il 46% del totale, a seguire le violazioni in materia di: formazione e informazione (12%), il rischio elettrico e i macchinari (9%), l’investimento e il seppellimento da mezzi e/o materiali (8%).
Individuate anche irregolarità nel rapporto del lavoro. Delle aziende ispezionate, il 55% è risultato irregolare (20.491 aziende): sono stati individuati oltre 15.000 lavoratori occupati in violazione della normativa vigente, di cui 4.500 totalmente in nero (adottati oltre 1.500 provvedimenti di sospensione).
L’attività ispettiva prosegue nel 2009 in modo mirato: la scelta dei cantieri dovrà riguardare per il 5% i cantieri grandi (importo dei lavori oltre 10.000.000 euro); per il 30%: cantieri medi (importo compreso tra 1.000.000 e 10.000.000 di euro); per il 65% cantieri piccoli.
I più gravi infortuni, infatti, avvengono nei cantieri di più piccola dimensione.
La strategia di contrasto al fenomeno infortunistico tramite le azioni
Il Ministero intende attivare ogni possibile sinergia con soggetti pubblici e privati per migliorare in concreto i livelli di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Per esempio, è stato definito un Accordo in Conferenza Stato Regioni con i criteri di impiego e l’attivazione di 50 milioni da destinare ad attività promozionali e nel 2009 saranno stanziati altri fondi.
Altre iniziative del Ministero riguardano l’attivazione di un sistema di governo, su base tripartita, delle attività in materia di salute e sicurezza, nel pieno rispetto delle competenze regionali; la razionalizzazione e il coordinamento degli interventi ispettivi su tutto il territorio nazionale; il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (SINP); la valorizzazione degli accordi aziendali, territoriali e nazionali nonché dei codici di condotta ed etici e delle buone prassi in materia; la costruzione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, che tenga conto delle conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con l’istituzione di una “patente” a punti per la verifica dell’idoneità tecnico-professionale delle imprese o dei lavoratori autonomi edili; infine, ulteriori misure di semplificazione, specie per le piccole e medie imprese, tra cui misure di finanziamento per gli adeguamenti tecnologici e dell’organizzazione del lavoro, ma anche per progetti di formazione, elaborati con la partecipazione delle parti sociali ed erogati anche tramite gli organismi paritetici.
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