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Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Le malattie professionali nel rapporto Inail
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Come abbiamo visto il rapporto annuale Inail 2007 contiene sicuramente dati positivi in relazione al numero di vittime del lavoro e di infortuni denunciati rispetto agli anni precedenti.
Buone notizie dietro le quali se ne celano altre messe in minore risalto ma con indicatori meno positivi.
È il caso ad esempio delle malattie professionali.
In questo ambito il 2007 si può definire un vero e proprio anno di rottura rispetto all’andamento negli anni precedenti.
Se un anno fa si poteva parlare, rispetto agli ultimi anni, di una sostanziale stabilità dell’andamento delle malattie professionali, nel 2007 l’Inail ha acquisito 28.497 denunce, quasi 2000 casi in più rispetto al 2006 con un aumento intorno al 7%.
Se poi l’aumento viene paragonato al 2003, quando le denunce erano pari a 25.220, l’incremento è addirittura del 13%.
Un aumento “notevole, improvviso, ma in qualche modo anche comprensibile e giustificabile” - dichiara il rapporto.
Infatti in questi anni alcune fonti indicavano “una possibile ‘sottostima’ del fenomeno tecnopatico invocando un maggiore intervento delle istituzioni, sia in tema di prevenzione che di estensione della tutela assicurativa”.
Un fenomeno, legato al mutamento delle “tecniche di produzione, degli ambienti di lavoro e all’emergere di nuove professionalità e criticità occupazionali”, che ha portato l’Inail a specifiche campagne di informazione rivolte in particolare ai medici di famiglia.
Leggendo i dati del rapporto si nota che nel comparto Industria e Servizi l’aumento di malattie professionali denunciate si attesta intorno al 6,4% rispetto all’anno precedente con un aumento in termini assoluti maggiore che negli altri comparti (1.600 casi in più).
A livello percentuale l’incremento maggiore si riscontra invece tra i Dipendenti dello Stato con un +22,6% rispetto al 2006 (da 319 casi a 391) e un + 70,7% rispetto al 2003.
Non molto diverso il comparto agricolo con un incremento del 14% rispetto al 2006 e del 51,2 rispetto al 2003.
Oltre a riportare dati non confortanti, il rapporto offre interessanti analisi sull’evoluzione delle malattie professionali.
Ad esempio continua “la transizione, in atto ormai da molti anni, dalle malattie ‘tradizionali’ come l’ipoacusia e la silicosi a quelle ‘emergenti’, in particolare le malattie da agenti fisici che interessano l’apparato muscolo-scheletrico”, legate in buona parte dei casi alle mansioni che richiedono posture e movimenti ripetuti.
Infatti se al primo posto si confermano ancora ipoacusia e sordità, con un incidenza diminuita nel corso degli anni, sono in aumento patologie che hanno raddoppiato se non triplicato il numero dei casi denunciati: tendiniti, affezioni dei dischi intervertebrali, artrosi e sindrome del tunnel carpale.
Riguardo ai “disturbi psichici lavoro-correlati”, di cui spesso PuntoSicuro ha parlato, il rapporto indica che questa problematica “ha una consistenza pari a circa 500/600 casi denunciati l’anno, di cui larga parte individuati specificatamente come ‘mobbing’, concentrati nell’Industria e Servizi e tra i Dipendenti dello Stato”.
Rapporto Annuale Inail 2007 - Andamento infortunistico (formato PDF, 555 kB).
Tiziano Menduto
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Rispondi Autore: massimo ciampi - likes: 0 | 30/03/2016 (16:39:27) |
ernie cervicali sono malattie professionali |