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Le mappe relative al rischio di infortuni sul lavoro

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Edilizia

14/04/2009

Disponibili mappe di rischio che evidenziano le differenze tra le province italiane riguardanti frequenza e gravità degli infortuni sul lavoro. Dettaglio sui settori del legno, vetro e cemento, prodotti in metallo, costruzioni e trasporti terrestri.

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Conoscere il fenomeno infortunistico, nel dettaglio del territorio e delle specificità dei diversi comparti lavorativi, è importante per ogni politica sulla sicurezza del lavoro e per la progettazione di interventi di prevenzione efficaci e idonei.
Per aiutarci in questa conoscenza il sito dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (Ispesl) riporta in uno spazio dedicato diversi dati utili alla valutazione ed al confronto degli infortuni sul lavoro tra i diversi settori economici e tra le diverse realtà territoriali italiane.
Tra questi alcune mappe di rischio, cioè semplici cartine geografiche che attraverso  gradazioni di colori ci permettono di avere velocemente un quadro d'insieme delle differenze tra le province italiane riguardanti la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro.
 
 
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Aggiornate recentemente, queste mappe sono relative al tasso standardizzato, al tasso grezzo ed al rapporto di gravità, per la cui corretta interpretazione l’Ispesl rimanda alle note esplicative sugli indicatori.
Ricordiamo comunque che:
- la gravità è calcolata come un rapporto tra i casi con conseguenze permanenti o mortali e il totale dei casi indennizzati;
- il tasso standardizzato per provincia è il tasso di incidenza degli infortuni (infortuni ogni mille addetti), depurato dall'effetto dovuto alla diversa distribuzione settoriale dei lavoratori delle province.
 
Inoltre per analizzare le situazioni socialmente più rilevanti è fornito il dettaglio di  cinque settori economici ai primi posti della graduatoria decrescente del tasso grezzo e della graduatoria decrescente del rapporto di gravità e con un numero di addetti che, in base alle stime dell’Inail, sia stato superiore alle 100 mila unità nel 2005.
 
Mappe relative al tasso standardizzato per provincia:
 
Mappe relative al rapporto di gravità per provincia:
 
Mappe relative al tasso grezzo per singoli settori e per provincia nel triennio 2004-2006:
 
Mappe relative al rapporto di gravità per singoli settori e per provincia nel triennio 2004-2006:
 
Chiavi esplicative: note esplicative per la lettura degli indicatori statistici – anni 2004-2006”, Ispesl, Inail, Regioni e Province Autonome (formato PDF, 575 kB).



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