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Lotta al fumo per ambienti di lavoro piu’ sicuri
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Maggiori controlli sul rispetto delle disposizioni anti-fumo nei locali pubblici e negli uffici sono stati annunciati dal Ministero della Salute nel suo messaggio in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco celebrata ieri.
“E’ mia intenzione - ha affermato il Ministro - promuovere una nuova azione concertata di controlli a tappeto sul rispetto delle attuali norme, soprattutto nei locali pubblici, con particolare attenzione agli atri delle stazioni ferroviarie, ai centri commerciali e agli uffici pubblici aperti al pubblico.”
Il divieto di fumare ha portato effetti benefici sulla salute. La legge n. 3 del 16 gennaio 2003 art. 51 "Tutela della salute dei non fumatori” ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali pubblici e luoghi di lavoro.
Dai dati dell'indagine Doxa 2007 risulta che la legge viene rispettata per l'83,9% degli italiani, nei locali pubblici, e per il 71,8% sul posto di lavoro. Relativamente ai due tipi di divieto si osserva che rispetto al 2005 e al 2006 il numero di coloro che pensano che il divieto di fumo nei locali pubblici sia rispettato è diminuito, passando dall'88% circa dei due anni precedenti all'84% circa del valore attuale, al contrario è aumentata, anche se in modo lieve, la percentuale di quelli che credono che il divieto sul posto di lavoro sia molto o abbastanza rispettato.
Nel suo messaggio il Ministro della Salute oltre a richiamare l’attenzione sulla tutela dei giovani ha rilevato che “uguale attenzione va comunque posta verso i fumatori adulti con un più incisivo coinvolgimento dei medici nella promozione e adozione di programmi di dissuasione al fumo.
Una nuova sfida significativa è in questo senso quella da intraprendere nel mondo del lavoro avviando una vera e propria alleanza contro il fumo, sull’esempio di quanto già attuato in alcune realtà produttive che hanno messo a disposizione dei propri dipendenti specifici programmi di dissuasione al fumo in ambito aziendale.”
Il Ministro ha inoltre proposto di rivedere il D.Lgs.626/94 sulla prevenzione e sicurezza del lavoro, “prevedendo di inserire il fumo tra gli elementi nocivi per la salute dei lavoratori (pensiamo a quanto si fa per prevenire il lavoratore dai rischi di una sbagliata esposizione al computer, a fronte del fatto che non si è previsto nulla sui luoghi di lavoro per contrastare il fumo).
Inserendo il fumo tra i fattori di rischio previsti per legge - ha proseguito il Ministro - si avrebbe il vantaggio di rendere più facili i controlli nei luoghi di lavoro da parte delle maestranze interne e in ogni caso si testimonierebbe un’attenzione del mondo del lavoro in sé a questa problematica.”
Il divieto di fumare nei luoghi pubblici ha comportato un abbattimento delle sostanze tossiche respiratorie dei non fumatori.
In una ricerca condotta dall'ISS (Isituto superiore di sanità), in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, l'ASL Roma E e l' ASL Roma D, che è in corso di pubblicazione su Tobacco Control, si è visto che l'applicazione della Legge n.3 del 2003 ha determinato una efficace riduzione dell'inquinamento da ETS (fumo di tabacco ambientale -Environmental Tobacco Smoke) nei pubblici esercizi.
L’ ETS è un contaminante tossico ambientale costituito da una miscela di circa 4000 composti.
La riduzione dell'inquinamento da ETS è stata evidenziata dalla riduzione di oltre i 2/3 sia del parametro del PM 2.5 indoor che della cotinina urinaria (marker biologico di esposizione a fumo di sigaretta).
Infatti, l'inquinamento indoor da fumo di tabacco, prima dell'entrata in vigore della legge, risultava particolarmente intenso nelle aree riservate ai fumatori con picchi estremamente elevati nei pub. Dopo l'entrata in vigore della legge si è assistito ad una forte riduzione delle aree riservate ai fumatori (nel 90-95% dei locali sono scomparse), ed una forte riduzione dei livelli di inquinamento da fumo di tabacco ambientale, statisticamente significativa, sia nell'insieme del campione dei locali, che nelle aree smoke free e nelle aree riservate ai fumatori.
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Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Maggiori controlli sul rispetto delle disposizioni anti-fumo nei locali pubblici e negli uffici sono stati annunciati dal Ministero della Salute nel suo messaggio in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco celebrata ieri.
“E’ mia intenzione - ha affermato il Ministro - promuovere una nuova azione concertata di controlli a tappeto sul rispetto delle attuali norme, soprattutto nei locali pubblici, con particolare attenzione agli atri delle stazioni ferroviarie, ai centri commerciali e agli uffici pubblici aperti al pubblico.”
Il divieto di fumare ha portato effetti benefici sulla salute. La legge n. 3 del 16 gennaio 2003 art. 51 "Tutela della salute dei non fumatori” ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali pubblici e luoghi di lavoro.
Dai dati dell'indagine Doxa 2007 risulta che la legge viene rispettata per l'83,9% degli italiani, nei locali pubblici, e per il 71,8% sul posto di lavoro. Relativamente ai due tipi di divieto si osserva che rispetto al 2005 e al 2006 il numero di coloro che pensano che il divieto di fumo nei locali pubblici sia rispettato è diminuito, passando dall'88% circa dei due anni precedenti all'84% circa del valore attuale, al contrario è aumentata, anche se in modo lieve, la percentuale di quelli che credono che il divieto sul posto di lavoro sia molto o abbastanza rispettato.
Nel suo messaggio il Ministro della Salute oltre a richiamare l’attenzione sulla tutela dei giovani ha rilevato che “uguale attenzione va comunque posta verso i fumatori adulti con un più incisivo coinvolgimento dei medici nella promozione e adozione di programmi di dissuasione al fumo.
Una nuova sfida significativa è in questo senso quella da intraprendere nel mondo del lavoro avviando una vera e propria alleanza contro il fumo, sull’esempio di quanto già attuato in alcune realtà produttive che hanno messo a disposizione dei propri dipendenti specifici programmi di dissuasione al fumo in ambito aziendale.”
Il Ministro ha inoltre proposto di rivedere il D.Lgs.626/94 sulla prevenzione e sicurezza del lavoro, “prevedendo di inserire il fumo tra gli elementi nocivi per la salute dei lavoratori (pensiamo a quanto si fa per prevenire il lavoratore dai rischi di una sbagliata esposizione al computer, a fronte del fatto che non si è previsto nulla sui luoghi di lavoro per contrastare il fumo).
Inserendo il fumo tra i fattori di rischio previsti per legge - ha proseguito il Ministro - si avrebbe il vantaggio di rendere più facili i controlli nei luoghi di lavoro da parte delle maestranze interne e in ogni caso si testimonierebbe un’attenzione del mondo del lavoro in sé a questa problematica.”
Il divieto di fumare nei luoghi pubblici ha comportato un abbattimento delle sostanze tossiche respiratorie dei non fumatori.
In una ricerca condotta dall'ISS (Isituto superiore di sanità), in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, l'ASL Roma E e l' ASL Roma D, che è in corso di pubblicazione su Tobacco Control, si è visto che l'applicazione della Legge n.3 del 2003 ha determinato una efficace riduzione dell'inquinamento da ETS (fumo di tabacco ambientale -Environmental Tobacco Smoke) nei pubblici esercizi.
L’ ETS è un contaminante tossico ambientale costituito da una miscela di circa 4000 composti.
La riduzione dell'inquinamento da ETS è stata evidenziata dalla riduzione di oltre i 2/3 sia del parametro del PM 2.5 indoor che della cotinina urinaria (marker biologico di esposizione a fumo di sigaretta).
Infatti, l'inquinamento indoor da fumo di tabacco, prima dell'entrata in vigore della legge, risultava particolarmente intenso nelle aree riservate ai fumatori con picchi estremamente elevati nei pub. Dopo l'entrata in vigore della legge si è assistito ad una forte riduzione delle aree riservate ai fumatori (nel 90-95% dei locali sono scomparse), ed una forte riduzione dei livelli di inquinamento da fumo di tabacco ambientale, statisticamente significativa, sia nell'insieme del campione dei locali, che nelle aree smoke free e nelle aree riservate ai fumatori.
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