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Patologie correlate al lavoro: il progetto “MALPROF”

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

07/10/2008

Un progetto per migliorare la registrazione delle segnalazioni di patologie correlate al lavoro. Un sistema di sorveglianza in grado di evidenziare anche i nuovi rischi lavorativi. Dall’ISPESL un modello strutturato denominato Malprof.

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Le patologie correlate al lavoro rappresentano un rilevante problema di sanità pubblica, che pone come priorità di tutto il Sistema Sanitario Nazionale il mettere in atto strategie di intervento e azioni volte a migliorarne la conoscenza e, conseguentemente, la capacità di incidere sulla loro diminuzione. A tale proposito, l’Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro (ISPESL) ha dato avvio al progetto Malprof con l’obiettivo di attivare un sistema di sorveglianza sulle patologie correlate al lavoro in grado di evidenziare anche i ‘nuovi rischi’ lavorativi, ovvero quelle patologie emergenti, eventualmente multifattoriali, che non trovano ancora una loro collocazione all’interno di una classificazione ufficialmente riconosciuta. 

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L’obiettivo generale del progetto è quello di migliorare la raccolta e la registrazione delle segnalazioni di patologie correlate al lavoro da parte dei Servizi di prevenzione secondo un modello strutturato, denominato Malprof, che consenta di analizzare la possibile esistenza di nessi causali tra l’attività lavorativa e la patologia riscontrata nel lavoratore, alimentando la banca dati nazionale dell’ISPESL per l’analisi del fenomeno e garantendo la condivisione delle informazioni raccolte per obiettivi di sorveglianza nazionale.
Il progetto prevede la registrazione di tutte le malattie segnalate come “correlate al lavoro” nella popolazione composta da occupati, persone in cerca occupazione, ritirati dal lavoro, a prescindere dal livello di formalizzazione del rapporto di lavoro stesso. Per le segnalazioni pervenute ai Servizi non è previsto alcun filtro a priori in base alla qualità dei dati, lasciando ad una fase successiva la possibilità di effettuare opportune selezioni secondo la completezza delle informazioni, soprattutto per la diagnosi e l’anamnesi lavorativa.
 
I dati inseriti nel sistema informativo consentono di valutare la rilevanza del nesso causale tra la malattia e l’attività lavorativa. La sperimentazione ha dato luogo ad una banca dati sulle patologie correlate al lavoro, gestita dall’ISPESL, che consente di monitorare circa il 25% degli occupati del nostro Paese. A breve è prevista l’uscita del IV Rapporto Malprof (biennio 2005-2006) in cui, oltre a quelli della Lombardia (attiva dal 1999) e della Toscana (attiva dal 2000) sono stati raccolti, anche se non ancora secondo il modello Malprof, i dati di altre Regioni arrivando, nel complesso, alla partecipazione di circa dieci Regioni. Sulla base dei primi dati elaborati, secondo Malprof, per il IV Rapporto, emerge che nel 2006, il rapporto tra i casi identificati con nesso causale positivo (tra malattia ed attività lavorativa) rispetto al totale delle segnalazioni si è attestato al 74,1% in Lombardia ed al 67,8% in Toscana. Dal confronto con i dati ufficiali dell’INAIL la quota percentuale di malattie denunciate nel 2004 e riconosciute a tutto il 30 aprile 2008 nell’Industria e Servizi, è stata pari al 30,2% in Lombardia ed al 36,4% in Toscana. Ne consegue che, pur considerando le diverse finalità di riconoscimento delle patologie nei due sistemi, per fini di tutela quello Inail, e per scopi di prevenzione quello dei Servizi, il divario evidenziato dal confronto dei dati sottolinea la necessità di accrescere e di promuovere un utilizzo integrato delle informazioni disponibili per far piena luce su un fenomeno complesso e difficile da rappresentare con precisione.
 
Fonte: Ispesl.



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