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Agenti cancerogeni: sostanze pericolose e sorveglianza sanitaria

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Sanità e servizi sociali

14/04/2011

Parliamo della sorveglianza sanitaria per le sostanze cancerogene, prevista dal D.Lgs. 81/2008. I rischi relativi a cromo esavalente, benzene e hydroxypyrene. Gli obiettivi della sorveglianza sanitaria e la prevenzione primaria.

 
Modena, 14 Apr - Concludiamo con questo articolo la breve presentazione degli interventi al corso di aggiornamento “La sorveglianza sanitaria in esposti ad agenti cancerogeni”, un corso che si è tenuto il 21 ottobre 2010, a Modena, ed è stato organizzato dall’ Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena.
 
Negli articoli passati relativi a questo corso abbiamo affrontato l’incidenza dei tumori professionali, le novità dell’applicazione del regolamento CLP, la valutazione del rischio e la collaborazione con il medico competente.
Presentando questi ultimi interventi focalizziamo la nostra attenzione sul tema della sorveglianza sanitaria.
 
Nell’intervento dal titolo “I programmi di sorveglianza sanitaria: alcune proposte relative ai comparti di maggiore interesse”, a cura del Prof. Fabriziomaria Gobba (Cattedra di Medicina del Lavoro - Università di Modena e Reggio Emilia) vengono date informazioni sulla sorveglianza sanitaria per le sostanze cancerogene, prevista dalla normativa, sui rischi e sulla prevenzione di alcune sostanze, sulla valutazione dei dati del monitoraggio biologico, sull’interpretazione e presentazione di tali dati e sui protocolli di sorveglianza sanitaria in relazione alle diverse sostanze.
 
Rimandandovi alla lettura integrale del documento, ci soffermiamo sui rischi di alcune sostanze trattate dall’autore:
 
- cromo VI: “il cromo esavalente, presente in diversi composti di origine industriale (in particolare cromati e tiolati), è considerato altamente tossico e sulla base di evidenze sperimentali ed epidemiologiche è stato classificato dalla IARC come cancerogeno per l’uomo (classe I). L’apparato respiratorio rappresenta il principale bersaglio dell’azione tossica e cancerogena del Cr(VI); l’esposizione professionale, acuta e cronica, avviene soprattutto per assorbimento mediante inalazione. È stato inoltre dimostrato che l’esposizione a Cr(VI) è una possibile causa di tumore al polmone. L’ingestione sarebbe invece meno critica, in quanto stomaco ed intestino hanno un’alta capacità riducente”;
 
- benzene: “pur essendo dimostrata la sua pericolosità, il benzene è ampiamente utilizzato nei processi industriali per produrre altri composti chimici come lo stirene, il cumene (per realizzare varie resine), il cicloesano (per creare il nylon e altre fibre sintetiche), ecc.  Inoltre viene impiegato nella produzione di alcuni tipi di gomme, lubrificanti, coloranti, inchiostri, collanti, detergenti, solventi e pesticidi.  L’esposizione al benzene avviene essenzialmente per inalazione (circa il 99% del benzene assunto) e può verificarsi anche per contatto cutaneo o ingestione (consumo di cibo o di bevande contaminate).  Gli effetti tossici provocati hanno caratteristiche diverse e colpiscono organi sostanzialmente differenti secondo la durata dell'esposizione.  Gli effetti tossici cronici sono invece dovuti a periodi di esposizione molto lunghi a basse concentrazioni.  L’affezione che preoccupa di più, sia a livello professionale che ambientale, è la comparsa di leucemia in seguito all’esposizione ripetuta a concentrazioni di benzene di qualche ppm per decine di anni.  La IARC (International Agency for Research on Cancer) ha inserito il benzene nel gruppo 1 dei cancerogeni certi (leucemie, linfomi e anche eccessi di tumori in altre sedi)”;
 
- hydroxypyrene (1-OH-Pyr): “è un prodotto del metabolismo del pirene, componente della famiglia degli Idrocarburi Policiclici aromatici (IPA).  Il termine generico IPA rappresenta più di 200 composti di condensazione, a molti dei quali vengono riconosciute elevate capacità carcinogene e mutagene. L’international Agency for Research on Cancer (IARC) ha classificato il benzo(a)pyrene, il benzo(a)antracene e il dibenzo(a,h)antracene sostanze di gruppo 2A (probabile carcinogeno umano).  Il Pyrene è un idrocarburo che si ritrova sia sotto forma di vapore che di particolato e può quindi essere assorbito sia per via respiratoria che per via cutanea. Inoltre è sempre presente in quantità rilevanti nelle miscele di I.P.A.”.
 


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Nell’intervento dal titolo “Elementi emersi dall'attività di controllo degli SPSAL: spunti per il miglioramento” - a cura del Dr. Ivan Paredes (SPSAL Area Sud - AUSL Modena) -  dopo un excursus sui dati relativi alle malattie professionali in provincia di Modena, l’autore riporta alcune riflessioni sull’organizzazione della prevenzione delle malattie professionali. Ad esempio si chiede se i “casi denunciati” sono da considerare un evento sentinella e ricorda che per “poter migliorare i livelli di tutela della salute bisogna avere le informazioni necessarie per non sottovalutare i rischi”. 
 
Enumerando i vari perché della sorveglianza sanitaria, l’autore sottolinea inoltre diversi punti fermi:  
- “i lavoratori continuano ad essere esposti a sostanze pericolose (tra queste a sostanze cancerogene) e la frazione dei tumori di origine professionale rimane tuttora rilevante;  
- si tratta di esposizioni controllabili (in generale);  
- le esposizioni sono ‘misurabili’ e quindi il rischio è ‘quantificabile’;  
- esposizioni non più presenti sono in grado di causare ancora oggi un numero consistente di tumori;  
- tutte le stime indicano la presenza di tumori attribuibili al lavoro: anche una stima immaginabile come bassa (esempio 1%) si traduce, in Italia, in alcune migliaia di decessi per tumore all’anno; 
- l’effetto cancerogeno è del tipo tutto o niente (stocastico), non esiste dunque la possibilità di determinare una curva dose-effetto;
- all’aumentare della dose non incrementa l’effetto, ma la probabilità che esso si verifichi;
- tuttavia, allo stato attuale delle conoscenze, per la quasi totalità delle sostanze con potere cancerogeno (genotossiche) non è possibile individuare dosi-soglia al di sotto delle quali non si verifichi un aumento di incidenza di tumori;
- sembra invece che esista una dose-soglia per le sostanze promotrici (epigenetiche)”.
 
E in relazione alla prevenzione primaria si indica che: 
- “il sistema più efficace per prevenire l’esposizione ad un cancerogeno professionale è la sua messa al bando;  
- in alternativa, la sua sostituzione con una sostanza non cancerogena o meno pericolosa;  
- un metodo costoso, ma potenzialmente efficace, consiste nell’introdurre sistemi di controllo ingegneristico (es. ventilazione, ciclo chiuso, robotica) o, meno efficace, di introdurre procedure per limitare l’esposizione; 
- il metodo meno efficace consiste nell’utilizzo (esclusivo o quasi) di sistemi di protezione individuali ché pongono enfasi esclusivamente sul lavoratore; 
- l’ approccio medico-lavoratore è esclusivamente di tipo preventivo;  
- il rilievo di segni di abnorme assorbimento o di una sintomatologia clinica rappresenta un segnale che dovrebbe portare a verificare le procedure di lavoro, le concentrazioni ambientali per attivare interventi mirati a contenere l’inquinamento ambientale;  
- l’efficacia degli interventi di prevenzione dovrebbe essere controllata”. 
 
L’autore riporta poi anche alcune esperienze e osservazioni.
 
Ad esempio in relazione all’esposizione a benzene ricorda che:
- “durante la decomposizione non ossidativa del PVC, in lavorazioni effettuate a temperature di circa 180°C è possibile la formazione di benzene;  
- alla temperatura di 350°C si ha il massimo della produzione di benzene; 
- l’aumento della temperatura porta all’eliminazione di acido cloridrico (deidroclorinazione);   
- si ha una simultanea formazione di legami insaturi alla quale segue una scissione della catena idrocarburica;  
- si forma una struttura polienica che per ulteriore pirolisi ed eventuale ciclizzazione porta alla formazione di benzene ed altri composti idrocarburici”.
 
 
L’intervento, a cui vi rimandiamo per una lettura integrale anche in relazione al ricco corredo di tabelle, si conclude con alcune osservazioni relative all’esposizione a cromo, a IPA e   cadmio. Inoltre vengono fornite informazioni sul monitoraggio biologico, sulla prevenzione secondaria e sulla valutazione dei rischi
 
 
I programmi di sorveglianza sanitaria: alcune proposte relative ai comparti di maggiore interesse”, a cura del Prof. Fabriziomaria Gobba (Cattedra di Medicina del Lavoro - Università di Modena e Reggio Emilia), intervento al corso “La sorveglianza sanitaria in esposti ad agenti cancerogeni” (formato PDF, 2.22 MB).
 
 “ Elementi emersi dall'attività di controllo degli SPSAL: spunti per il miglioramento”, a cura del Dr. Ivan Paredes (SPSAL Area Sud - AUSL Modena), intervento al corso “La sorveglianza sanitaria in esposti ad agenti cancerogeni” (formato PDF, 260 kB).
 
 
 
Tiziano Menduto


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Rispondi Autore: MORANDO SERGIO: - likes: 0
14/04/2011 (13:04:12)
Contaminazioni da esalazioni di cloro nelle piscine comunali pubbliche..quasi nessun bagnino o istruttore sa che queste esalazioni sono assai dannose per l'organismo umano vedi recenti studi fatti sulle cloramine, ma naturalmente poche ispezioni e viosite mediche vengono fatte in quanto tutto con contratti atipici a progetto a sociolavoratore a ritenuta d'acconto coco..NIENTE NESSUNA visita medica pertanto prevale il NON sapere ! Ma nemmeno corsi di legge sulla sicurezza individuale e sull'ambiente esempio antincendio..etc. !
Comunque i fatti sono avista di tutti oltrec che per i vari ispettori..dove sono i reali controlli ispettivi ? Cosa che accade anche in ambienti lavorativi in fabbrica non solo nelle piscine infatti in aziende dove ad esempio si salda su acciai coperti da vernici CANCEROGENE o su acciaio coperti d'olio protettivo anchesso cancerogeno oltre a fumi di elettrodi o di filo continuo..SENZA neppure l'ausiglio di aspirafumi..si continua in questo modo nonostante le leggi..MA NON APPLICATE perchè reali ispezioni non fatte a dovere...o mai fatte ! C'è moltissimo da fare in pratica più che scrivere continuamente ad uno scritto con denuncie dovrebbe essere fatta le ispezioni essere contattati fare vedere certe realtà ! E non continuare a leggere poi sui giornali e vedere in televisioni morti bianche e continui infortuni ! SERVONO reali ispezioni principalmente dove compaiono contratti interinali a progetto a ritenuta d'acconto cantiere lavoro etc. similari CON questi contratti le violazioni di legge sono più accentuate e raggirati i corsi di sicurezza ! Sia che si tratti di piscine o che siano Enti pubblici o multinazionali che adoperano questi contratti a tempo determinato ! Con conseguenze di visite mediche non fatte etc.etc..Continuerò a scrivere queste verità che molti tacciono per ovvi motivi ! Ma se non si scrive si ci si rende compartecipi di questi ! Pertanto compartecipi di infortuni e morti bianche IO NON CI STO e scrivo queste verità scomode a taluni..!
SERGIO MORANDO.

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