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Il datore di lavoro deve vigilare per impedire l'instaurazione di prassi contra legem foriere di pericoli per i lavoratori, specie se adottate con il consenso del preposto, dovendo in tal caso rispondere anche dell’omessa vigilanza sul suo comportamento.
Perché le prescrizioni formulate dal Medico Competente devono essere realmente attuabili alla luce del contesto organizzativo e, a seguire, perché, con quali modalità e quali limiti devono essere attuate da datore di lavoro e dirigenti.
Per "lavoro in quota" debbono intendersi, non solo le operazioni che si svolgano ad un'altezza superiore a due metri da terra bensì tutte le attività che si svolgano su superfici dalle quali i lavoratori possano cadere da un'altezza di oltre due metri.
I parametri e le variabili che il datore di lavoro deve considerare nel valutare il tempo di cui l’RSPP (interno ed esterno) e l’ASPP devono disporre per svolgere con diligenza i compiti inderogabili assegnati direttamente dalla legge.
Le tapparelle chiuse non creano un conveniente sbarramento all'apertura verso il vuoto e potendosi sollevare non possono essere equiparate a protezioni quali parapetti, ringhiere o altre strutture solide fissate al suolo e insuscettibili di essere rimosse
Per l’estinzione dei reati di cui all’art. 24 del d.lgs. 758/1994 il contravventore deve eliminare le violazioni secondo quanto indicato dall’organo di vigilanza e poi provvedere al pagamento della sanzione amministrativa nel termine di trenta giorni.
Una recente sentenza della Cassazione Penale conferma che la formazione dei lavoratori neoassunti deve essere completata prima che gli stessi vengano adibiti alle rispettive mansioni. Gli aspetti normativi e la pronuncia della Corte.
Dalla rimozione della situazione di pericolo al pagamento dell’oblazione amministrativa a seguito di prescrizione dell’organo di vigilanza: a quali condizioni ed entro quali limiti si estinguono (o meno) i reati di salute e sicurezza.
La redazione del Duvri, a carico del committente, serve ad assicurare una valutazione globale dei rischi e costituisce il risultato di una cooperazione e coordinamento tra tutti i datori di lavoro, i quali non sono esonerati dagli obblighi di prevenzione.
Perché non può restare inerte e cosa deve fare chi ha accettato una delega di sicurezza o ambientale priva dei poteri necessari o senza avere le competenze richieste, in virtù di un obbligo di raccordo continuo tra delegante e delegato.
Il CSE svolge una alta funzione di vigilanza sulle lavorazioni che comportino rischi interferenziali e, nel caso che riscontri direttamente pericoli gravi e imminenti, ha comunque l'obbligo di sospendere le attività anche se correlati a rischi specifici.
Il cortile di una scuola può essere equiparato a un luogo di lavoro ai fini della determinazione delle responsabilità per l’infortunio accaduto a un alunno. Condannato un dirigente scolastico per lesioni con inosservanza della disciplina antinfortunistica
La Cassazione Penale sull’importanza delle scelte organizzative nel PSC per prevenire i rischi d’interferenza durante l’esecuzione dei lavori.
Con l'atto di individuazione di un dirigente pubblico come datore di lavoro ex art. 2 del d. Lgs. N. 81/2008 gli vengono trasferite tutte le funzioni datoriali, comprese quelle non delegabili, il che rende l’atto non assimilabile alla delega ex art. 16.
Affinché si possa escludere la colpa del datore di lavoro per errate indicazioni di saperi esperti sulla valutazione dei rischi e sulle modalità per prevenirli, è necessario che esse non siano verificabili tramite le sue competenze e l’ordinaria diligenza
La ricostruzione dell’area dei rischi specifici di pertinenza del Medico Competente in relazione all’obbligo di collaborare alla valutazione dei rischi e le connesse responsabilità penali in caso di malattia professionale o infortunio.
Per l’infortunio di un lavoratore presso una macchina riconducibile a una inadeguatezza dei suoi congegni antinfortunistici risponde anche il venditore senza che possa rilevare, a sua discolpa, la presenza di una formale certificazione di regolarità.
Il comportamento di un lavoratore non è esorbitante dall’area di rischio del titolare della posizione di garanzia qualora un infortunio occorsogli sia riconducibile alla violazione di una molteplicità di disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.
Il restringimento dell’area di esclusiva responsabilità dell’appaltatore a fronte di situazioni di pericolo agevolmente percepibili o evidenti per il committente, con particolare riferimento agli appalti affidati nel ciclo produttivo.
Nel caso di avvicendamento nella posizione di garanzia in una impresa già costituita, il nuovo datore di lavoro deve muovere dalla personale analisi dei rischi presenti in azienda potendo, all'esito di essa, anche solo fare proprie quelle già realizzate.
In tema di infortuni sul lavoro il preposto, titolare di una posizione di garanzia a tutela dell'incolumità dei lavoratori, risponde degli infortuni loro occorsi purché sia titolare dei poteri necessari per impedire l'evento in concreto verificatosi.
Perché occorre verificare attentamente che i soggetti individuati come preposti siano realmente competenti, capaci e idonei a svolgere tale delicato ruolo nella specifica e concreta situazione aziendale in cui sono chiamati a vigilare.
La responsabilità dell'imprenditore che mette in funzione macchine o impianti non conformi alle norme antinfortunistiche senza porvi rimedio non fa venir meno quella di chi ha costruito, installato, venduto o ceduto gli impianti o i macchinari stessi.
Il comportamento avventato del lavoratore tenuto mentre svolge il proprio lavoro può essere invocato come imprevedibile o abnorme solo se il datore di lavoro ha adempiuto a tutti gli obblighi che gli sono imposti in materia di sicurezza sul lavoro.
A quali soggetti previsti dal Testo Unico può essere riconducibile la figura dell’HSE Manager in base al profilo delineato dalla norma UNI di riferimento e alla concretezza degli incarichi e dei poteri conferiti nella pratica aziendale.
Nella nozione di "luogo di lavoro", ai fini delle norme antinfortunistiche, rientra ogni luogo in cui viene svolta e gestita una qualsiasi attività implicante prestazioni di lavoro, indipendentemente dalle finalità della struttura in cui essa si svolge.
A prescindere dal potere-dovere di controllo dei rischi interferenziali, il coordinatore per la sicurezza ha l'obbligo di legge di emanare l'ordine di sospensione per contrastare una situazione di pericolo grave e imminente immediatamente percepibile.
Perché l’RSPP non ha compiti di vigilanza sull’attuazione degli obblighi da parte del datore di lavoro e non è responsabile penalmente in caso di infortunio per non aver controllato che quello adotti le misure individuate nel DVR.
In tema di infortuni sul lavoro, la titolarità solo formale della qualifica di amministratore di società, a cui fa capo il rapporto di lavoro con il dipendente, non è causa di esonero da responsabilità in caso di mancate cautele antinfortunistiche.
Il direttore dei lavori non è estraneo alla tematica degli infortuni sul lavoro poiché il progetto e la sua conformità ai lavori eseguiti devono tenere conto della esistenza di specificità proprie del contesto in cui i lavori devono essere eseguiti.
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Articoli sulla categoria Sentenze commentate
Sull’obbligo di vigilanza del datore di lavoro
24 Giugno 2024Il datore di lavoro deve vigilare per impedire l'instaurazione di prassi contra legem foriere di pericoli per i lavoratori, specie se adottate con il consenso del preposto, dovendo in tal caso rispondere anche dell’omessa vigilanza sul suo comportamento.
Quando il giudizio d’idoneità del Medico Competente è con prescrizioni
20 Giugno 2024Perché le prescrizioni formulate dal Medico Competente devono essere realmente attuabili alla luce del contesto organizzativo e, a seguire, perché, con quali modalità e quali limiti devono essere attuate da datore di lavoro e dirigenti.
Sulla protezione degli scavi dal rischio di caduta dall’alto
17 Giugno 2024Per "lavoro in quota" debbono intendersi, non solo le operazioni che si svolgano ad un'altezza superiore a due metri da terra bensì tutte le attività che si svolgano su superfici dalle quali i lavoratori possano cadere da un'altezza di oltre due metri.
Il tempo di cui l’RSPP deve disporre per poter svolgere i suoi compiti
13 Giugno 2024I parametri e le variabili che il datore di lavoro deve considerare nel valutare il tempo di cui l’RSPP (interno ed esterno) e l’ASPP devono disporre per svolgere con diligenza i compiti inderogabili assegnati direttamente dalla legge.
L’obbligo di adottare misure a protezione delle aperture verso il vuoto
10 Giugno 2024Le tapparelle chiuse non creano un conveniente sbarramento all'apertura verso il vuoto e potendosi sollevare non possono essere equiparate a protezioni quali parapetti, ringhiere o altre strutture solide fissate al suolo e insuscettibili di essere rimosse
L’estinzione dei reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro di cui all’art. 24 del D. Lgs. n. 758/1994
3 Giugno 2024Per l’estinzione dei reati di cui all’art. 24 del d.lgs. 758/1994 il contravventore deve eliminare le violazioni secondo quanto indicato dall’organo di vigilanza e poi provvedere al pagamento della sanzione amministrativa nel termine di trenta giorni.
Sull’importanza della formazione per i lavoratori neoassunti
31 Maggio 2024Una recente sentenza della Cassazione Penale conferma che la formazione dei lavoratori neoassunti deve essere completata prima che gli stessi vengano adibiti alle rispettive mansioni. Gli aspetti normativi e la pronuncia della Corte.
Come e perché si estinguono i reati contravvenzionali del D.Lgs.81/08
30 Maggio 2024Dalla rimozione della situazione di pericolo al pagamento dell’oblazione amministrativa a seguito di prescrizione dell’organo di vigilanza: a quali condizioni ed entro quali limiti si estinguono (o meno) i reati di salute e sicurezza.
L’obbligo di adottare misure per la protezione dai rischi interferenziali
27 Maggio 2024La redazione del Duvri, a carico del committente, serve ad assicurare una valutazione globale dei rischi e costituisce il risultato di una cooperazione e coordinamento tra tutti i datori di lavoro, i quali non sono esonerati dagli obblighi di prevenzione.
Il delegato senza poteri non è per questo esonerato da responsabilità
23 Maggio 2024Perché non può restare inerte e cosa deve fare chi ha accettato una delega di sicurezza o ambientale priva dei poteri necessari o senza avere le competenze richieste, in virtù di un obbligo di raccordo continuo tra delegante e delegato.
CSE e mancata sospensione attività in presenza di rischi gravi e imminenti
20 Maggio 2024Il CSE svolge una alta funzione di vigilanza sulle lavorazioni che comportino rischi interferenziali e, nel caso che riscontri direttamente pericoli gravi e imminenti, ha comunque l'obbligo di sospendere le attività anche se correlati a rischi specifici.
La responsabilità di un dirigente scolastico per l’infortunio di un alunno
13 Maggio 2024Il cortile di una scuola può essere equiparato a un luogo di lavoro ai fini della determinazione delle responsabilità per l’infortunio accaduto a un alunno. Condannato un dirigente scolastico per lesioni con inosservanza della disciplina antinfortunistica
La gestione del rischio interferenziale
9 Maggio 2024La Cassazione Penale sull’importanza delle scelte organizzative nel PSC per prevenire i rischi d’interferenza durante l’esecuzione dei lavori.
La non responsabilità del Sindaco per violazioni in materia SSL
6 Maggio 2024Con l'atto di individuazione di un dirigente pubblico come datore di lavoro ex art. 2 del d. Lgs. N. 81/2008 gli vengono trasferite tutte le funzioni datoriali, comprese quelle non delegabili, il che rende l’atto non assimilabile alla delega ex art. 16.
La colpa soggettiva del DdL in caso di errate indicazioni fornite da saperi esperti
29 Aprile 2024Affinché si possa escludere la colpa del datore di lavoro per errate indicazioni di saperi esperti sulla valutazione dei rischi e sulle modalità per prevenirli, è necessario che esse non siano verificabili tramite le sue competenze e l’ordinaria diligenza
Alla valutazione di quali rischi deve collaborare il Medico Competente
24 Aprile 2024La ricostruzione dell’area dei rischi specifici di pertinenza del Medico Competente in relazione all’obbligo di collaborare alla valutazione dei rischi e le connesse responsabilità penali in caso di malattia professionale o infortunio.
La responsabilità del venditore di un macchinario per l’infortunio
22 Aprile 2024Per l’infortunio di un lavoratore presso una macchina riconducibile a una inadeguatezza dei suoi congegni antinfortunistici risponde anche il venditore senza che possa rilevare, a sua discolpa, la presenza di una formale certificazione di regolarità.
Comportamento di un lavoratore: quando non è eccentrico o esorbitante
15 Aprile 2024Il comportamento di un lavoratore non è esorbitante dall’area di rischio del titolare della posizione di garanzia qualora un infortunio occorsogli sia riconducibile alla violazione di una molteplicità di disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.
Quando il committente risponde per i rischi specifici dell’appaltatore
11 Aprile 2024Il restringimento dell’area di esclusiva responsabilità dell’appaltatore a fronte di situazioni di pericolo agevolmente percepibili o evidenti per il committente, con particolare riferimento agli appalti affidati nel ciclo produttivo.
La valutazione dei rischi in caso di avvicendamento della posizione di garanzia
8 Aprile 2024Nel caso di avvicendamento nella posizione di garanzia in una impresa già costituita, il nuovo datore di lavoro deve muovere dalla personale analisi dei rischi presenti in azienda potendo, all'esito di essa, anche solo fare proprie quelle già realizzate.
Quando il preposto è ritenuto responsabile dell’infortunio accaduto a un lavoratore
2 Aprile 2024In tema di infortuni sul lavoro il preposto, titolare di una posizione di garanzia a tutela dell'incolumità dei lavoratori, risponde degli infortuni loro occorsi purché sia titolare dei poteri necessari per impedire l'evento in concreto verificatosi.
Quando il preposto individuato non ha le competenze necessarie
28 Marzo 2024Perché occorre verificare attentamente che i soggetti individuati come preposti siano realmente competenti, capaci e idonei a svolgere tale delicato ruolo nella specifica e concreta situazione aziendale in cui sono chiamati a vigilare.
Sulla responsabilità per infortuni presso macchine non conformi
25 Marzo 2024La responsabilità dell'imprenditore che mette in funzione macchine o impianti non conformi alle norme antinfortunistiche senza porvi rimedio non fa venir meno quella di chi ha costruito, installato, venduto o ceduto gli impianti o i macchinari stessi.
Quando il comportamento di un lavoratore è imprevedibile o abnorme
18 Marzo 2024Il comportamento avventato del lavoratore tenuto mentre svolge il proprio lavoro può essere invocato come imprevedibile o abnorme solo se il datore di lavoro ha adempiuto a tutti gli obblighi che gli sono imposti in materia di sicurezza sul lavoro.
La figura dell’HSE Manager vista alla luce dei ruoli del D.Lgs.81/08
14 Marzo 2024A quali soggetti previsti dal Testo Unico può essere riconducibile la figura dell’HSE Manager in base al profilo delineato dalla norma UNI di riferimento e alla concretezza degli incarichi e dei poteri conferiti nella pratica aziendale.
La nozione di luogo di lavoro ai fini delle norme antinfortunistiche
11 Marzo 2024Nella nozione di "luogo di lavoro", ai fini delle norme antinfortunistiche, rientra ogni luogo in cui viene svolta e gestita una qualsiasi attività implicante prestazioni di lavoro, indipendentemente dalle finalità della struttura in cui essa si svolge.
L’obbligo del CSE di emanare l’ordine di sospensione delle attività
4 Marzo 2024A prescindere dal potere-dovere di controllo dei rischi interferenziali, il coordinatore per la sicurezza ha l'obbligo di legge di emanare l'ordine di sospensione per contrastare una situazione di pericolo grave e imminente immediatamente percepibile.
L’RSPP non è tenuto ad assicurarsi che il datore di lavoro adempia
29 Febbraio 2024Perché l’RSPP non ha compiti di vigilanza sull’attuazione degli obblighi da parte del datore di lavoro e non è responsabile penalmente in caso di infortunio per non aver controllato che quello adotti le misure individuate nel DVR.
La responsabilità dell’amministratore di società per mancate cautele antinfortunistiche
26 Febbraio 2024In tema di infortuni sul lavoro, la titolarità solo formale della qualifica di amministratore di società, a cui fa capo il rapporto di lavoro con il dipendente, non è causa di esonero da responsabilità in caso di mancate cautele antinfortunistiche.
Sul direttore dei lavori e la tematica degli infortuni lavorativi
19 Febbraio 2024Il direttore dei lavori non è estraneo alla tematica degli infortuni sul lavoro poiché il progetto e la sua conformità ai lavori eseguiti devono tenere conto della esistenza di specificità proprie del contesto in cui i lavori devono essere eseguiti.
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