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Ispezione e mantenimento in efficienza dei sistemi di ancoraggio
Roma, 22 Dic - Se il comparto delle costruzioni è un comparto ad alto rischio di infortuni sul lavoro, sicuramente i lavori svolti in altezza e particolarmente tutte le attività svolte su coperture sono uno dei punti critici per la sicurezza dei lavoratori.
Per questo motivo torniamo ad affrontare i temi emersi nel convegno “ I Lavori su coperture”, un convegno che è stato organizzato dall’Inail ( Dipartimento Tecnologie di Sicurezza - ex Ispesl) e che si è tenuto l’8 ottobre 2011 a Bologna.
In un precedente articolo abbiamo presentato gli interventi che nel convegno hanno trattato la classificazione delle coperture, la valutazione dei rischi e alcuni aspetti relativi ai materiali costituenti le strutture di copertura.
Oggi presentiamo invece l’intervento dal titolo “Ispezione e mantenimento in efficienza dei sistemi di ancoraggio su coperture”, a cura di P.I. Carlo Ratti (INAIL-DTS).
Nell’intervento si ricorda che il personale coinvolto nelle attività di ispezione è così definito:
-lavoratore: “la persona alla quale è destinato il sistema di ancoraggio”;
-montatore: “la persona qualificata che effettua il montaggio e l’eventuale smontaggio”.
Tuttavia le due figure professionali “possono coincidere se la persona è in possesso dei requisiti necessari”.
Se in prima ipotesi “ogni sistema di ancoraggio deve essere ispezionato ad intervalli raccomandati dal fabbricante ed al massimo ogni sei mesi”, il montatore “deve effettuare l’ispezione periodica e quella di un sistema di ancoraggio che ha subito un evento dannoso o che presenta un difetto”. Mentre il lavoratore “deve effettuare l’ispezione giornaliera prima di iniziare l’attività lavorativa”.
Veniamo alle varie tipologie di ispezione:
-ispezione prima del montaggio: “l’ispezione prima del montaggio e dopo lo smontaggio deve essere effettuata dal montatore dell’ancoraggio ed essere condotta con le periodicità descritte e le modalità indicate nella scheda dei controlli”. “L’ispezione deve essere eseguita comunque in accordo con le istruzioni del fabbricante. Per gli ancoranti chimici deve essere verificata la data di scadenza”;
-ispezione d’uso: “l’ispezione d’uso deve essere effettuata dal lavoratore che deve ispezionare, con le modalità indicate nella scheda dei controlli” e comunque in accordo con le istruzioni del fabbricante, mediante controllo visivo, l’ancorante durante l’uso includendo ogni suo componente. Il lavoratore deve immediatamente segnalare al personale incaricato qualsiasi difetto o inconveniente rilevato”;
-ispezione periodica: “l’ispezione periodica del sistema di ancoraggio deve essere effettuata dal montatore ed essere condotta con le periodicità e modalità indicate nella scheda dei controlli” e comunque in accordo con le istruzioni dal fabbricante. “Il controllo deve essere di tipo visivo e/o strumentale. L’ancoraggio deve sempre essere sottoposto a ispezione periodica, anche quando l’intervallo di messa in opera è minore della periodicità richiesta dal fabbricante, da parte del montatore del sistema di ancoraggio, in quanto la sua efficienza è strettamente legata al serraggio del dado”;
- ispezione di un sistema di ancoraggio che ha subito un evento dannoso o che presenta un difetto: “il sistema di ancoraggio che ha subito un evento dannoso o presenta un difetto deve essere immediatamente controllato dal montatore o da altra persona qualificata dal fabbricante che deve decidere se mantenerlo o ritirarlo dal servizio secondo le modalità stabilite dal datore di lavoro e comunque in accordo con le istruzioni del fabbricante”.
Nel documento agli atti, che vi invitiamo a leggere, sono presenti diverse immagini relative a vari sistemi e dispositivi di ancoraggio, ad esempio con riferimento al sistema di ancoraggio comprendente un dispositivo di ancoraggio UNI EN 795 Classe C, ai ganci di sicurezza da tetto UNI EN 517 tipo A e tipo B, ai sistemi di ancoraggio comprendenti dispositivi di ancoraggio UNI EN 795 Classe A, …
Nel documento è riportato un esempio di scheda dei controlli.
Queste alcune condizioni e imperfezioni da controllare:
- sistema di ancoraggio: stato superficiale, usura, danni dovuti alla corrosione, stato della fune, stato dei dadi e bulloni, serraggio del dado o del bullone, rottura del legame chimico, ingrassatura, periodo di servizio;
- struttura: fessure, segni di slittamento dell’ammorsamento, slabbrature dei fori dei bulloni, idoneità strutturale;
- tutti i componenti: pulizia.
L’intervento si conclude affrontando il tema del mantenimento in efficienza e delle registrazioni delle ispezioni e delle manutenzioni periodiche e straordinarie.
Riguardo al mantenimento in efficienza, “nei sistemi di ancoraggio è necessario verificare periodicamente lo stato di conservazione delle parti superficiali; ciò permette di ridurre i possibili pericoli derivanti da indebolimenti dovuti alla corrosione. Eventuali danni devono essere valutati dal fabbricante o da persona qualificata dal fabbricante, altrimenti l’elemento o il componente deve essere sostituito. Il personale qualificato deve fornire un parere vincolante al fine del riutilizzo del sistema di ancoraggio manutenuto e/o riparato”.
Infine si sottolinea che le attività di ispezione e manutenzione devono essere registrate su una scheda di registrazione contenente, ad esempio: “nome e indirizzo del fabbricante o fornitore, numero di lotto del fabbricante o numero di serie, anno di costruzione, data di acquisto, data di prima messa in servizio, data e dettaglio di ispezione e/o manutenzione e/o riparazione con relativo esito”. In particolare la scheda di registrazione deve essere a disposizione dell’utilizzatore.
Tutte le “ispezioni di entrata, di rimessa in servizio e quelle relative ad un sistema di ancoraggio che ha subito un evento dannoso o che presenta un difetto, devono essere registrate” e le “manutenzioni periodiche e straordinarie devono essere registrate in riferimento alla tipologia di intervento effettuato ed all’esito”.
“ Ispezione e mantenimento in efficienza dei sistemi di ancoraggio su coperture” di Carlo Ratti - INAIL-DTS, intervento al convegno “I Lavori su coperture” (formato PDF, 295 KB).
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